Intervallo vocale
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L'intervallo vocale è l'estensione di note che una voce umana riesce a riprodurre.
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[modifica] Intervalli vocali
Nonostante l'intuitiva chiarezza della definizione, l'intervallo vocale non è facile da definire; non è facile comparare l'estensione vocale in diversi generi musicali. La qualità tonale della voce è altrettanto importante, nel determinare la voce, quanto l'estensione vocale stessa. La definizione di intervallo vocale, data sopra, è semplicemente la distanza fra la nota più alta e quella più bassa che un cantante riesce a riprodurre. Questa definizione grossolana, comunque, non è, molto spesso, quello che uno pensa dell'intervallo vocale. Questo perché non tutte le note che una voce riesce a produrre possono essere musicalmente utili per il particolare tipo di composizione. Per esempio, quando parliamo di un cantante d'opera escludiamo le note in falsetto che non sono utilizzate nell'opera. Un cantante, d'altro canto, può facilmente cantare in falsetto e questo include dette note nel registro del cantante.
Per questa ragione, è importante definire chiaramente cose intendiamo quando discutiamo di intervallo vocale. Per esempio, si può dire che un cantante ha una estensione di due ottave e mezza in piena voce e un'altra mezza ottava in falsetto. In modo analogo quando si parla di una cantante si può dire che ha una estensione di due ottave in piena voce e di una terza al registro inferiore che può essere udita soltanto con l'amplificazione. Sfortunatamente non esiste una standardizzazione di questa nomenclatura al di fuori della musica classica.
[modifica] Intervalli vocali nella musica classica
L'intervallo vocale è molto importante nella musica classica. Nell'opera due considerazioni sono importantissime nel valutare l'intervallo vocale: la consistenza del timbro vocale e la capacità di produrre degli acuti, che siano capaci di essere chiaramente uditi, al di sopra del suono dell'orchestra, senza alcuna amplificazione. Così l'intervallo vocale per un cantante dipende dagli acuti che è capace di produrre in piena voce escludendo quindi il falsetto. L'intervallo vocale per una cantante è leggermente più facile da determinare. Le cantanti dal registro più acuto (soprano) possono dispiegare le loro note più alte nonostante una piccola differenza di timbro. Naturalmente se un acuto non è perfettamente limpido non può essere considerato parte del registro.
La musica corale è molto meno impegnativa. Contrariamente a quanto succede nell'opera, la massa dei cantanti rende meno importante che tutti gli esecutori debbano raggiungere le note più alte con qualità cristallina. Per esempio i cori possono cantare delle note che sono più basse di quelle ottenute dai solisti. Nessun cantore riesce a riprodurre quelle note inmodo che possano esser percepite, ma il coro nel suo complesso fa si che le stesse risultino udibili.
In molta musica corale le voci non sono suddivise in tre parti per sesso, come nell'opera, ma soltanto in due parti: soprano e alto, tenore e basso. Altre volte sono divise in quattro parti per sesso: soprano I, soprano II, alto I, alto II per le voci femminili e tenore I, tenore II, baritono e basso per le voci maschili. Per esempio vedere la Messa in si minore di Johann Sebastian Bach. Vi sono comunque delle ambiguità nella voce di baritono che da solista è una delle tre voci maschili e nel coro è una delle quattro voci virili. Alcuni baritoni solisti dal registro acuto come Sherill Milnes possono aver cantato come tenore II in un coro così come alcuni baritoni come Bryn Terfel possono aver cantato come primo basso.
[modifica] Classificazione dell'intervallo vocale nel canto solista nell'opera
I seguenti intervalli vocali sono usati nella classificazione delle voci nella musica classica (dalla più alta alla più bassa). Questa classificazione non è però assoluta in quanto questi intervalli variano da persona a persona e sono pertanto soltanto indicativi.
- Soprano da Re4 a La5
- Mezzosoprano da La3 a Fa5
- Contralto (talvolta Alto) da Fa#3 a Mi5
- Tenore da Si2 a Sib4
- Baritono da Sol2 a Mi4
- Basso da Mi2 a Do4
I primi tre intervalli sono generalmente cantati da donne e gli ultimi tre da uomini. Talvolta uomini possono cantare nei primi tre intervalli. In questo caso gli intervalli vengono chiamati in modo differente:
- Sopranista da Sol3 a Do5 e a volte più acuto (simile al registro di soprano)
- Controtenore da Fa#3 a Mi5 talvolta Fa5 (simile al registro di contralto e mezzosoprano)
[modifica] Intervallo vocale indotto
L'intervallo vocale può essere modificato attraverso cambiamenti fisiologici. Era quello che avveniva nel XVI secolo quando cantanti maschi venivano castrati, prima del raggiungimento della pubertà, mantenendo così il timbro vocale quale era in età pre-puberale. Questo avveniva in quanto la Chiesa cattolica aveva vietato che le donne potessero cantare in chiesa durante i riti liturgici. Pertanto in quell'epoca vi fu un fiorire di uomini castrati che divennero famosi come divi. Fra questi il più noto è stato Farinelli.
[modifica] Intervallo vocale nella musica popolare
L'intervallo vocale nella musica popolare è più elastico che in quella classica. A seguito dell'uso dell'amplificazione della voce è possibile ottenere delle note più basse di quelle emesse da un cantante d'opera. In maniera similare il timbro è molto meno importante che nella musica classica. Il falsetto è accettato negli uomini e gli acuti sono accettati per le donne e gli uomini che riescono a riprodurli.
[modifica] Record e primati
Così come indicato sotto, non è raro incontrare dei cantanti che vantano un intervallo vocale eccezionale. Nel 2006 il Guinness dei primati ha pubblicato diverse categorie di intervalli vocali:
Donne
- Maggior intervallo vocale da Sol2 a Sol10 Georgia Brown (Brasile)
- Nota più acuta Sol10 Georgia Brown (Brasile)
Uomini
- Maggior intervallo vocale sei ottave Tim Storms (USA)
- Nota più acuta Do#8 Adam Lopez (Australia)
- Nota più bassa Si2 (circa due ottave sotto la nota più bassa del pianoforte)
Il Guinness segnala altresì qual'è la nota più acuta esistente nel repertorio classico: Sol6 in Popoli di Tessaglia un'aria da concerto di Wolfgang Amadeus Mozart. La nota più bassa, un Re basso (due Re sotto il Do centrale del pianoforte), si trova nell'aria di Osmino nel Ratto dal Serraglio di Mozart. Nonostante l'aria di Osmino contenga la nota più bassa che venga cantata, la Seconda sinfonia di Gustav Mahler contiene un opzionale Sib1 nella sezione corale alla fine del pezzo. Merita una speciale menzione un'altra aria di Mozart La regina della notte da Il Flauto Magico. Si dice sia un Fa6 ed è citata come la nota più alta della musica classica. Inoltre nella "Lucia di Lammermoor" di Gaetano Donizetti il soprano (se vuole) può variare la parte finale inserendo un Sib6.
[modifica] Collegamenti esterni
(en)* A history of vocal definition
(en)* Accurate average vocal ranges
