Imprimitura
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Nella pittura si definisce imprimitura il primo strato di materia che viene applicato al supporto pittorico grezzo (sia esso tela, tavola o altro) prima di dipingervi, e non va confusa con ciò che viene definito 'abbozzo' o 'preparazione'. L'imprimitura si presenta come uno strato uniforme che ha la duplice funzione di isolare il supporto dalla pittura vera e propria e di regolare la saturazione dei leganti (ad esempio l'olio). Tradizionalmente l'imprimitura si ottiene con diverse ricette a base di colle varie (di coniglio, di farina, di caseina) unite a gesso, bianco di piombo, bianco di spagna, a uovo, a miele, a olio di lino etc...variando gli elementi ed i dosaggi secondo la tecnica che verrà adottata per l'esecuzione dell'opera (diverse sono ad esempio le imprimiture grasse, adatte all'olio e quelle magre, adatte alla tempera). Frequenti nella pittura antica sono le imprimiture a base di terre, come nella pittura veneziana e spagnola (terra di Siviglia), nonché a base di bolo rosso. Anticamente si usavano anche particolari imprimiture nere, ottenute con grafite o nero di vite. Oggigiorno i pittori, salvo eccezioni, prediligono generalmente imprimiture bianche e l'industrializzazione dei materiali per belle arti ha fornito e reso d'uso comune nuove imprimiture a base di resine acriliche.