Il fascino discreto della borghesia
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Il fascino discreto della borghesia | |
Titolo originale: | Le charme discret de la bourgeoisie |
Paese: | Francia, Italia, Spagna |
Anno: | 1972 |
Durata: | 105' |
Colore: | colore |
Audio: | sonoro |
Genere: | commedia |
Regia: | Luis Buñuel |
Soggetto: | Luis Buñuel, Jean-Claude Carrière |
Sceneggiatura: | Luis Buñuel, Jean-Claude Carrière |
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Fotografia: | Edmond Richard |
Montaggio: | Hélène Plemiannikov |
Scenografia: | François Sune |
Si invita a seguire lo schema del Progetto Film |
Il fascino della borghesia è una commedia ed è il trentesimo film del regista spagnolo Luis Buñuel. Viene considerato da molti il film più "tipico" di Buñuel, in quanto raccoglie molti dei tratti caratterizzanti il suo cinema.
Indice |
[modifica] Trama
Due famiglie della borghesia parigina, più un diplomatico di un'immaginaria repubblica delle banane e una ragazza che alza facilmente il gomito, tentano di organizzare una cena che, per un motivo o un altro, non può avere luogo. Prima un'incomprensione sul giorno dell'invito, poi la morte del proprietario del ristorante, le manovre dell'esercito nel giardino dei padroni di casa... Accade di tutto in questo film dove il sogno e la realtà formano un mélange indissolubile come vuole la tradizione surreale, di cui Luis Buñuel è capostipite e maestro.
Questo film non dipinge un mondo logico e razionale e contiene diverse contraddizioni, senza fornire spiegazione alcuna. Tutto ciò che succede è naturalmente accettato dai personaggi, anche nell'impossibilità o nella contraddizione, e ciò contribuisce all'atmosfera onirica nel senso più surrealista del termine.
[modifica] Curiosità
- Durante la scena della tortura dal pianoforte escono degli scarafaggi. Un clin d'œil che Luis Buñuel fa a sé stesso dai tempi di Un chien andalou.
- Vinse l'Oscar come miglior film straniero nel 1973 lo stesso anno in cui Il Padrino vinse l'Oscar come miglior film.
- Buñuel commentò così la vittoria del suo Oscar: "Si trattava di un voto perfettamente democratico. Certo, il risultato è imprevedibile perché a votare sono 2.500 idioti, tra i quali c'è pure, per esempio, l'assistente figurinista dello studio, che ha diritto al voto come gli altri."
[modifica] Bibliografia
- "I film di Luis Buñuel", Alberto Abruzzese e Stefano Masi, Gremese, Roma, 1981.