Hippolyte Taine
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Hippolyte Taine (1828 Vouziers -1893 Parigi) fu il maggior teorico del Naturalismo. Egli elaborò una nuova estetica, secondo la quale l'opera d'arte è determinata da fattori puramente naturali: un'arte vista come prodotto della natura e rappresentata con la precisione della scienza sono i punti base di questa concezione.
«si può considerare l'uomo come un animale di specie superiore che produce filosofie e poemi press'a poco come i bachi da seta fanno i loro bozzoli e le api i loro alveari»
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(Hippolyte Taine)
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Così scriveva Taine nel 1853. Perciò i sentimenti stessi dell'uomo vanno descritti come il risultato di un processo meccanico, chimico o fisico: "il vizio e la virtù sono prodotti come il vetriolo e lo zucchero". L'opera d'arte, come ogni espressione umana, è il risultato di tre fattori: quello eredtario, l'ambiente sociale e il momento storico.
È evidente il concetto di determinismo: il comportamento non è legato alla libera scelta dell'uomo, ma è condizionato da fattori a lui esterni, come l'educazione, l'ambiente sociale, le malattie, i bisogni economici.
La psicologia è ridotta a semplice fisiologia: i rapporti psicologici dell'uomo dipendono dalla sua condizione fisica.
I racconti devono quindi essere costruiti con distacco, come se si trattasse di casi clinici: l'artista deve raccogliere i documenti umani, studiarli e descriverli con la stessa freddezza dei medici di fronte alla malattia.