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Grassano - Wikipedia

Grassano

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Wikipedia:WikiProject/Progetto geografia/Antropica/Comuni Grassano
Portale:Portali Visita il [[Portale:{{{portale}}}|Portale {{{portale}}}]]
Stato: Italia
Regione: Basilicata
Provincia: Matera
Coordinate:
Latitudine: 40° 38′ 0′′ N
Longitudine: 16° 17′ 0′′ E
Mappa
Altitudine: 576 m s.l.m.
Superficie: 41 km²
Abitanti:
5.623 31-12-04
Densità: 141 ab./km²
Frazioni:  
Comuni contigui: Calciano, Garaguso, Grottole, Irsina, Salandra, Tricarico
CAP: 75014
Pref. tel: 0835
Codice ISTAT: 077011
Codice catasto:  
Nome abitanti: grassanesi 
Santo patrono: Sant'Innocenzo 
Giorno festivo: 22 settembre 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale

Grassano è un comune di 5.623 abitanti in provincia di Matera posto tra le valli del fiume Bradano e del Basento ed a poca distanza dal torrente Bilioso.

Indice

[modifica] La Commenda di Grassano

Il centro abitato di Grassano è uno degli esempi più importanti di insediamento urbano edificato dall'Ordine di Malta in Basilicata . Dai cabrei dell'Ordine di Malta la "Commenda di Grassano" risulta essere la più ricca della Basilicata: da essa dipendevano infatti ben 19 grancie (erano chiamate così le fattorie appartenenti a enti o ordini religiosi) che, ad eccezione della chiesa di San Giorgio di Gravina di Puglia, erano site per la maggior parte in Basilicata.

Le grangie pertinenti alla commenda di Grassano erano le seguenti:

A Grottole, Roccanova e Calciano la commenda possedeva invece solo terreni coltivati.

Purtroppo la scarsezza delle fonti non ci permette di formulare ipotesi certe circa il momento in cui i cavalieri di Malta si insediarono a Grassano. Una prima notizia relativa alla presenza dei Cavalieri ci è data da una lettera di papa Urbano V, datata 4 giugno 1368, con la quale si chiedeva di restituire la "Precettoria dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni Gerosolomitano" di Grassano al priore di Barletta. Un'inedito scritto conservato presso l’archivio di Stato di Matera, ci informa sul nome del primo "commendatore" di Grassano, nell’anno 1365, un certo fra’ Trailo Sansone di Troia.

Dalla documentazione esistente, formata in larga parte dai cabrei della "Commenda di Grassano" apprendiamo che il "commendatore" dell'ordine era anche "barone di Grassano" e possedeva "la suddetta Terra di Grassano, ... quale è capo della Commenda predetta della Sagra Religione Gerosolomitana sotto i titoli di S. Giovani Battista e S. Marco, … e tiene sotto di sé diecinove Grancie in diversi luoghi di essa Provincia di Basilicata, come altresì in quella di Bari…". Il "commendatore" deteneva inoltre sul paese e sul suo territorio "la giurisdizione civile… come altresì la mista ..” ed “anche la giurisdizione spirituale” la quale “stà usurpata da’ vescovi antipassati di Tricarico”.

I cavalieri di Malta furono per secoli padroni dell’abitato e del suo territorio che amministrarono dal "Castello Commendale" posto sulla cima dell’abitato sino alla promulgazione nel 1810 di una legge che sopprimeva le corporazioni “non di interesse sociale”. Con la soppressione della Commenda gerosolomitana il paese decadde profondamente, per poi riprendersi nei secoli successivi.

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


[modifica] Collegamenti esterni

Grassano su DMoz (Segnala su DMoz un link pertinente all'argomento Grassano)

[modifica] Bibliografia

  • Gaetano Ambrico (a cura di). Povertà e storia nella Comunità di Grassano, in «Atti della commissione parlamentare di inchiesta sulla miseria in Italia e sui mezzi per combatterla», vol. XIV, Roma, ed. Arti Grafiche, 1954.
  • Domenico Bolettieri. Grassano ieri. Matera, Grafiche Paternoster, 1987.
  • Giuseppe Gattini. Note storiche sulla comunità di Grassano. A cura di Innocenzo Pontillo, Grassano, Quaderni Grassanesi, 1997.
  • Antonella Pellettieri. Nicola Montesano. La Commenda di Grassano attraverso un inedito cabreo del 1737, Taranto, Centro Studi Melitensi, 2004.
  • Alfonso Pontrandolfi. Storia di Grassano, Matera, Deputazione di storia patria per la lucania, 2006.
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