Centuriazione romana nel territorio di Padova
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La centuriazione romana nel territorio di Padova è una suddivisione agraria del territorio (centuriazione, ossia suddivisione in "centurie", chiamata anche graticolato romano nel Veneto), attuata nel 31 a.C. dall'imperatore Augusto per i suoi veterani nella zona dell'antico municipio di Patavium, corrispondente all'odierna Padova.
La centuriazione si estende nell'area a nord-est della città di Padova ed interessa le attuali provincie di Padova e Venezia e prende il nome di "centuriazione (o graticolato) cis Musonem, ossia "al di qua" (cis) del fiume Muson che segnava il confine con il municipio di Altinum, odierna Altino.
Tra le caratteristiche di questa centuriazione, si evidenzia la non coincidenza del centro geometrico della suddivisione agraria ("umbilicus agrii", ovvero "ombelico della campagna coltivata"), con il centro geometrico dell'urbanistica cittadina ("umbilicus urbi", ovvero "ombelico della città"), nonostante il fatto che coincida per entrambi uno degli assi, costituito dal cardine (cardo) massimo. Il centro della centuriazione agraria si trovava infatti presso San Giorgio delle Pertiche, mentre il cardine massimo era costituito dall’antica via Aurelia, attuale S.S. 307. Il decumano massimo coincideva invece con l’attuale via Desman, odierno asse viario dei comuni di Borgoricco, di Santa Maria di Sala e di Mirano. Gli altri territori comunali interessati dalla centuriazione "cis Musonem" sono Pianiga, Villanova di Camposampiero, Campodarsego , Camposampiero e Vigonza.
L'orientamento della centuriazione non è allineato secondo i punti cardinali e presenta rispetto a questi una inclinazione di circa 14,5° gradi rispetto alla longitudine (est-ovest). Tale inclinazione favorirebbe il defluire delle acque, impedendo le inondazioni, ed assicurerebbe una migliore distribuzione della luce solare; la suddivisione si è mantenuta in linea di massima fino ad oggi.
Ciascuna centuria è suddivisa in 8 fasce trasversali anziché le normali 10, da 2,5 actus (pari a 88,80 m). Si ipotizza inoltre che la centuria fosse divisa anche in 20 fasce longitudinali da 1 actus (35,52 m), formando un totale di 160 riquadri, ciascuno da 1,25 iugeri (3.154 mq)
I campi presentano una caratteristica lavorazione a bauletto con un colmo trasversale per permettere il facile scolo delle acque piovane .