Betamax
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Betamax, sviluppato dalla Sony, è stato il primo sistema di videoregistrazione magnetica destinato al mercato domestico. È arrivato alcuni anni prima del VHS, che da molti è considerato "tecnicamente inferiore" rispetto al prodotto Sony, ma che grazie ad una serie di fattori è stato l'unico a diffondersi veramente. È opinione comune che siano stati gli errori di marketing della Sony a decretare il fallimento di questa promettente tecnologia, poiché questa non concesse i diritti di sfruttamento anche ad altre aziende come invece aveva fatto JVC con il VHS. Ma accontentarsi di tale motivazione sarebbe quanto meno superficiale.
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[modifica] Breve storia della videoregistrazione dagli albori al Betamax
[modifica] I primi apparecchi
Già dalla fine degli anni '60 esistevano i grossi registratori a bobina, prodotti soprattutto dalla Ampex per l'industria televisiva. Successivamente arrivò l'U-matic, prodotto dalla Sony, il primo sistema che sostituiva le ingombranti e scomode bobine con le prime cassette compatte contenti un nastro da 3/4 di pollice, quindi ancora inadatto ad un uso domestico. Nel 1972 la Philips introdusse in Gran Bretagna l'N1500, in un certo senso l'antenato dei sistemi di videoregistrazione domestica che però soffriva proprio il fatto di essere un pioniere con diverse problematiche legate soprattutto alla scarsa durata delle proprie cassette; ne servivano da 2 a 3 per registrare un unico film.
[modifica] I problemi sorti per soddisfare le nuove esigenze
Finché la videoregistrazione serviva solo agli operatori del settore, la priorità era stata la velocità di riavvolgimento; quindi nastri brevi che potessero essere riavvolti e trasmessi nel più breve tempo possibile. Basti pensare alle esigenze dei telegiornali, che per poter trasmettere un servizio, che in genere dura pochi minuti, devono poterne individuare velocemente l'inizio.
La videoregistrazione domestica invece avrebbe richiesto che i nastri durassero almeno un'ora e mezza o due ore, per poter registrare tranquillamente un film. Questo è stato uno degli ostacoli più difficili da superare.
Fino a quel momento, solo i nastri magnetici per l'audio erano sufficientemente lunghi per poter registrare per un'ora e mezza. Per quanto il principio sia lo stesso, il segnale video è molto più "ingombrante" del solo audio data la maggior quantità di informazioni da decodificare nell'unità di tempo, e quindi per poter ottenere la stessa durata le uniche alternative erano quelle di "allargare" il nastro, realizzando cassette molto ingombranti, o renderlo molto lungo, facendolo scorrere più velocemente sotto la testina. Quest'ultima soluzione però comporta diversi "effetti collaterali" tra cui il maggior rischio di rotture.
[modifica] La soluzione escogitata dalla Sony
Dopo circa una decina d'anni di studi la Sony ebbe l'idea rivoluzionaria: inclinare la testina rispetto all'asse di scorrimento e scrivere le informazioni in obliquo sul nastro, in modo da poter avere a disposizione una "striscia" più lunga. In questo modo pur senza aumentare la velocità possono essere letti/scritti più dati nell'unità di tempo.
[modifica] Il lancio sul mercato e il duro scontro con il concorrente
L'1 giugno 1975 la Sony lanciò sul mercato giapponese i primi due modelli di Betamax, il lettore SL-6300 e la console LV-1801. Negli USA invece, per evitare le possibile "ire" delle case cinematografiche, venne presentato il modello SL-7200 senza ingressi video. Dopo un anno però e 30000 prodotti venduti, arrivò il VHS del JVC, apparentemente simile, ma in realtà molto diverso dal Betamax. Era inferiore in tutto, nella dimensione delle cassette, nella qualità, tranne che per la durata della registrazione che risultava superiore arrivando fino a 4 ore. A differenza di Sony, JVC cercò altri alleati, sia tra i produttori, sia tra le case cinematografiche e questo contribuì a mantenere i prezzi dei prodotti VHS più bassi rispetto al concorrente. Dato che ai quei tempi i negozi di videonoleggio noleggiavano anche i lettori, questi si orientarono verso lo standard di JVC che consentiva di acquistare interi stock di prodotti ad un prezzo ridotto, aumentandone i margini di profitto, e questo ha innescato una spirale: i negozianti acquistavano i lettori VHS, di conseguenza richiedevano film in VHS e le case cinematografiche "sfornavano" film in VHS. Chi doveva comprarsi un videoregistratore era quindi spinto all'acquisto della seconda tecnologia che, seppur inferiore, garantiva una maggiore compatibilità con i prodotti in commercio.
A complicare ulteriormente le cose arrivò anche una causa intentata dalla Disney e dagli Universal Studios contrò Sony, che avrebbe "istigato" con i propri prodotti, i consumatori alla pirateria. Il caso ha voluto che il 1976, anno in cui iniziò il processo, il VHS non fosse ancora sul mercato, tenendolo quindi fuori dalla disputa. Nel 1984 la Sony vinse l'ultimo grado di giudizio, ma ormai i danni d'immagine subiti erano quasi irreparabili; già alla fine del 1978 la quota di mercato della Sony era scesa al 19% mentre quella del concorrente era al 36%.
Nel 1980 la Philips provò ad entrare nel settore con il suo Video2000, ma seppure tecnicamente all'avanguardia, venne abbandonato nel 1986 dopo non essere riuscito a conquistare nessuna fetta signicativa del mercato.
[modifica] Alcune migliorie giunte in un secondo momento
- Nel 1977 arrivò il primo videoregistratore a due velocità dotato inoltre di un sintonizzatore in grado di registrare da un canale mentre il televisore era sintonizzato su un altro.
- Nel 1978 arrivò anche la ricerca dell'immagine. Il modello SL-5400 visualizzava l'immagine mentre il nastro scorreva ad alta velocità.
[modifica] L'inizio dell'abbandono
Nel 1985, sebbene in numero assoluto le vendite non fossero poi così deludenti, il fatto di dividere il mercato con il VHS in proporzioni del 30% - 70%, fece decidere a Sony di cominciare a dirigere i propri investimenti verso un nuovo campo, quello dei supporti per videocamere amatoriali, con il proprio formato 8 mm. Il formato 8 mm era molto più compatto del VHS, e quindi poteva ancora sperare, a ragione, di ottenere un discreto successo. L'introduzione del VHS-C, però, una VHS compatta studiata appositamete per le videocamere, ridimensionò questo successo.
Nel 1988 la Sony decise una svolta storica: produrre anche prodotti VHS.
[modifica] La fine di un'epoca
Nell'autunno del 2002 la Sony rese noto che avrebbe prodotto ancora 2000 videoregistratori Betamax entro la fine dell'anno, dopodiché avrebbe abbandonato definitivamente il progetto.
[modifica] I sostenitori
Chi ha avuto un prodotto Betamax, difficilmente se ne lamenta, anzi. Su internet esistono diversi forum di appassionati sostenitori e veri e propri fanatici. La qualità dimostrata da questo prodotto e l'evidente supremazia tecnica nei confronti del rivale mantiene ancora oggi una fitta schiera di nostalgici.