Beppo-SAX
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Satellite italo-olandese per la rilevazione dei lampi gamma o gamma ray burst.
Lanciato dalla base spaziale americana di Cape Canaveral il 30 aprile 1996 con un razzo vettore Atlas-Centaur e realizzato in gran parte da aziende italiane, il glorioso satellite chiamato SAX (Satellite per lo studio a raggi X), una volta in orbita venne ribattezzato Beppo-Sax, dal soprannome del professor Giuseppe Occhialini, un pioniere dell'astrofisica italiana.
Il satellite è riuscito a svelare molti dei segreti dei lampi gamma, un fenomeno prima di allora del tutto sconosciuto. Ad oggi, grazie anche a questo apporto, si ritiene che queste esplosioni di raggi gamma, seconde solo al big bang per valori di energie in gioco, si verifichino ai confini dell'universo conosciuto.
In sei anni di vita operativa ha effettuato 30.000 orbite. Nel 1998 al team scientifico fu conferito il Bruno Rossi Prize, da parte della Società Astronomica Americana. L'importanza della missione consiste soprattutto nell'aver aperto la strada ad un nuovo ed interessante campo di ricerca astronomico.