Battaglia di Iwo Jima
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La battaglia di Iwo Jima fu una battaglia della seconda guerra mondiale che avvenne nel teatro di operazioni del Pacifico tra le forze statunitensi e quelle giapponesi.
Iniziò il 19 febbraio 1945 e terminò il 26 marzo dello stesso anno. L'isola di Iwo Jima era, con l'isola di Okinawa, di fondamentale importanza strategica poiché da qui i bombardieri pesanti statunitensi avrebbero potuto facilmente partire per le operazioni di bombardamento del Giappone. Per questo motivo entrambe le isole erano presidiate da forti divisioni giapponesi. Il Giappone aveva inviato a difesa di Iwo Jima il generale Kuribayashi al comando di 25.000 uomini. Numerosi lavori di fortificazione avevano reso l'isola facilmente difendibile. Le truppe statunitensi, comandate dall'ammiraglio Spruance, iniziarono i bombardamenti dell'isola già l'8 dicembre, ma fu solo il 19 febbraio che avvennero i primi sbarchi di marines.
Subito la battaglia divenne sanguinosissima e durò per cinque settimane, poiché all'interno delle fortezze sotterranee la guarnigione giapponese era al riparo dai bombardamenti navali ed aerei, mentre le truppe statunitensi erano costantemente sotto il tiro giapponese. Gli americani caduti in questa battaglia furono circa 7.000, e 19.000 i feriti, mentre dei 21.000 giapponesi solo 216 si lasciarono catturare vivi.
La battaglia di Iwo Jima terminò il 26 marzo del 1945, anche se la completa eliminazione delle residue sacche di resistenza giapponesi richiese altri due mesi.
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