Ápeiron
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L'ápeiron è - nella filosofia di Anassimandro - la cosiddetta arché, vale a dire l'origine ed il principio costituente dell'intero universo. La sua concettualizzazione viene da Anassimandro, filosofo milesiaco.
Con questo termine (dal greco a, «non», e péras, «limite») che significa contemporaneamente l'infinito e l'indeterminato, Anassimandro indicò il principio e l'elemento primordiale delle cose, inteso non come una miscela di vari elementi corporei, ma piuttosto come una materia in cui gli elementi non sono ancora distinti e che perciò, oltre che infinita (nel senso di illimitata), è anche indefinita o indeterminata. Un'altra caratteristica dell'apeiron è quella di muoversi in modo rotatorio.
Anassimandro riteneva che in origine tutte le cose fossero armoniosamente unite nell'ápeiron, ma per una colpa originaria, non meglio specificata, e proprio mediante il movimento rotatorio dell'apeiron stesso, le cose a coppie di contrari presero a separarsi dando origine al cosmo: così dall'ápeiron uscirono luce e tenebre, notte e giorno, vita e morte. L'uomo si trova nella situazione di dover anche lui scontare vivendo (la vita intesa come punizione) la colpa originaria, finché, dopo averla scontata, i contrari potranno di nuovo fondersi e tornare indistinti nell'armonioso ápeiron.
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