Vostok 2
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Vostok 2 fu una missione equipaggiata svoltasi nel corso del programma sovietico di esplorazione spaziale Vostok. Il cosmonauta Gherman Stepanovitsch Titov orbitò intorno alla Terra per oltre 25 ore. Si trattò del secondo e fino a tale momento più lungo volo nello spazio di un essere umano. Sino al giorno d’oggi Titov detiene il record di essere stato il più giovane pilota a volare nello spazio.
programma Vostok | |
Dati della missione | |
Missione: | Vostok 2 |
Nomignolo: | Орёл (Orjol-„aquila“) |
Equipaggio: | Gherman Stepanovitsch Titov |
Lancio il: | 7 agosto 1961 |
Atterraggio l’: | 8 agosto 1961 |
Durata: | 1 giorno, 1 ora, 18 min |
Orbite terrestri: | 17 |
Missione precedente: |
Missione successiva: |
Indice |
[modifica] Preparazione
Dopo il pieno successo della missione di Jurij Gagarin, primo essere umano nello spazio, venne immediatamente deciso che la seconda missione del programma Vostok sarebbe stato un volo di durata decisamente superiore. Non fu comunque chiaro sin dall’inizio della programmazione di questa missione se la capsula spaziale orbitasse per sole tre volte intorno alla Terra o addiritura per 18 volte. Infine fu il capo degli ingegneri progettisti di razzi sovietici Sergei Pavlovich Korolev a prevalere con la sua idea ed i preparativi per una missione che durerà oltre un giorno intero poterono iniziare a pieno ritmo.
Pilota della missione venne nominato Gherman Titov, già riserva di Gagarin durante la missione della Vostok 1. Andrijan Nikolajev, nominato riserva per questa missione, poté dunque farsi delle speranze concrete a diventare il pilota della successiva terza missione del programma Vostok.
[modifica] Missione
Vostok 2 venne lanciata il 7 agosto 1961 alle ore 09.00 (ora di Mosca) dal cosmodromo di Baikonur. Solo pochi minuti dopo aveva raggiunto la programmata traiettoria d’orbita terrestre con un perigeo di 172 km ed un apogeo di 211 km. L’inclinazione misurò 65 gradi.
Tale nuovo volo nello spazio venne annunciato ufficialmente da "radio Mosca" solo due ore dopo che il lancio fosse effettivamente avvenuto. Durante tale annuncio vennero rese note al pubblico pure le frequenze di collegamento via radio. Poco dopo aver raggiunto la traiettoria d’orbita, Titov ebbe contatto via radio con l’allora primo ministro sovietico Nikita Khruščёv. Quando Titov sorvolò il territorio nordamericano, inviò dei messaggi di saluto al popolo americano.
All’incontrario di Gagarin durante la missione Vostok 1, Titov poté in parte azionare manualmente ed assumere direttamente il pilotaggio della capsula. Le possibilità di influrire attivamente sulla traiettoria di volo furono più che ridotte. Novità assoluta invece rappresentavano i poco più di 10 minuti di immagini filmiche della Terra registrate da Titov dall’oblò della capsula. Dopo qualche ora di volo, Titov divenne il primo uomo ad essere affetto dalla fino a tale momento completamente sconosciuta malattia dello spazio, cioè un malessere tipico delle persone in volo nello spazio con sintomi simili al mal di mare dovuti particolarmente alla difficoltà dell’organismo all’addattamento alle condizioni di assenza di forza di gravità. Titov soffriva di capogiro e dovette vomitare più volte. Ciò nonostante fu in grado di dormire per più ore.
Un malfunzionamento che intercorrerà pure durante successive missioni fu il disfunzionamento della regolazione di temperatura all’interno della capsula che causò il calo della temperatura fino a soli 6°C.
Come durante Vostok 1, la fase di rientro in atmosfera non fu priva di problemi. Infatti il modulo orbitale (cioè la parte della navicella contenente la maggior parte degli strumenti e sistemi necessari per il volo e che non fu prevista che ritornasse a terra), non si staccò dalla capsula sferica di ritorno del cosmonauta. Solo dopo che alcuni collegamenti si erano staccati a causa della forza d’attrito che gli spense man mano durante tale delicata fase di rientro, il posizionamento della capsula si stabilizzò. Titov poté dunque catapultarsi dalla stessa con l’apposito seggiolino eiettabile, atterrando appeso ad un paracadute nei pressi di Saratov.
[modifica] Importanza
Il volo della Vostok 2 fu si la dimostrazione che l’uomo fosse in grado di sopravvivere per più ore nelle condizioni di assenza di forza di gravità Dall’altra parte la malattia dello spazio di Titov, i cui sintomi ed in particolar modo le cui cause furono del tutto sconosciute fino a tale momento, rappresentavano un enorme ostacolo da superare prima di poter programmare ulteriori missioni nello spazio.
Ciò che interessava particolarmente il regime sovietico fu il fatto che il vantaggio nei risultati ottenuti durante l’esecuzione dei programmi spaziali nei confronti degli Stati Uniti d'America era stato ulteriormente aumentato. Al termine di questa missione infatti il programma Mercury americano non era ancora stato in grado di eseguire un volo orbitale bensì esclusivamente i voli suborbitali Mercury-Redstone 3 di Alan Shepard e Mercury-Redstone 4 di Gus Grissom. Durerà ulteriori due anni, quando con Mercury-Atlas 9 (equipaggiata da Gordon Cooper) verrà eseguita la prima missione americana di una durata superiore alle 24 ore.
Il risultato positivo fu immenso per l’Unione Sovietica se considerato dal punto di vista propagandistico. Speculazioni indicano un lancio al quanto programmato per questo fine per distogliere in parte l’oppinione pubblica dall’ormai imminente inizio della costruzione del muro di Berlino, che inizierà solo pochi giorni dal termine della missione il 13 agosto 1961.
Titov compierà appena un mese dopo il rientro di Vostok 2 i 26 anni e pertanto risulta a tutt’oggi di essere stato il pilota più giovane durante la sua prima (ed unica) missione nello spazio, cioè all’età di 25 anni, 10 mesi e 26 giorni.
[modifica] Collegamenti esterni
- The flight of Vostok-2 Andamento della missione dal punto di vista di un osservatore svedese (inglese)