Ugo Spirito
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Ugo Spirito (Arezzo 1896 - Roma 1979) fu a allievo di Giovanni Gentile e a sua volta filosofo di grande rilievo.
Nel periodo fascista fu il teorico del Corporativismo.
Dal 1934 ebbe cattedre di insegnamento in diverse Università italiane. Alla Sapienza di Roma fu ordinario di Filosofia teoretica a partire dal 1951. Era, allora, tra i principali filosofi dell'Ateneo Romano, insieme con Carlo Antoni, allievo di Benedetto Croce, Guido Calogero, filosofo del "dialogo" e Bruno Nardi grande esperto di filosofia Dantesca e medioevale. Ugo Spirito, tuttavia, primeggiava su tutti per impegno didattico e capacità di coinvolgimento degli studenti. Egli non insegnava qualcosa, egli insegnava a pensare.
Rinomate erano non tanto le sue lezioni quannto i suoi pomeriggi di discussione del giovedì. Tre ore continuate, non di lezione, ma di dicussione serrata su un problema filosofico; uno soltanto per un intero anno accademico. Il 1951, ad esempio, fu dedicato al concetto di sogno.
Ai giovedì di Ugo Spirito - nell'aula grande dell'Istituto di Filosofia - intervenivano tante e diverse persone: gli studenti, i numerosi assistenti e inoltre partecipanti di varie età convinzioni e provenienze. Ugo Spirito ascoltava, ascoltava tutti, pacatamente, rilanciava e guidava la discussione verso orizzonti ai presenti e forse a lui stesso non noti.
Ugo Spirito in quegli anni pubblicava opere che certo erano connesse a quei giovedì. Tra le altre: il Problematicismo, La Vita come Ricerca, La Vita come Amore, Cattolicesimo e Comunismo, fino all'ultima, autobiografica Vita di un Incosciente.
Volendo indicare un tratto distintivo del pensiero di Ugo Spirito, si può affermare che egli era di tutto curioso e di qualunque posizione rispettoso, ma mai disposto a legittimarne alcuna. Non esisteva per lui una parola definitiva. Qui stava il suo segreto di antico saggio, mantener viva la curiosità e la ricerca. Dopo la morte del filosofo è stata costituita la Fondazione Ugo Spirito.
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