Trionfo
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Il Trionfo era il massimo onore che nell'antica Roma veniva tributato con una cerimonia solenne al generale che avesse conseguito un'importante vittoria.
Inizialmente il Trionfo poteva essere accordato solo dal Senato romano, che doveva ricevere il resoconto degli scontri, e sapere quanti nemici erano caduti, e quindi l'entità della battaglia finale. Però dal 449 a.C. in un periodo di impase politica, anche l'assemblea del popolo romano riuscì a decretare il trionfo ai consoli, nella fattispecie Lucio Valerio Potito e Marco Orazio Barbato. Inoltre solo membri della classe senatoriale o del rango consolare potevano riceverlo.
Consisteva in un corteo formato dalle truppe vittoriose con alla testa il triumphator, il trionfatore che, partendo da campo Marzio, entrava in Roma attraverso la Porta Triumphalis. Al momento culminante del Trionfo per tradizione, lo schiavo che teneva l'alloro della vittoria sulla testa del generale gli sussurrava nell' orecchio "Memento mori", (Ricorda che devi morire).
L'origine della cerimonia, si perde nella notte dei tempi, forse derivava dai antichi rituali Etruschi ed inizialmente il trionfo era strettamente legato al significato religioso, assunse dopo un valore politico: intendeva cioè celebrare la potenza romana. Dopo la riforma di Gaio Mario, invece, divenne un riconoscimento della grandezza del generale trionfatore, portava infatti prestigio al generale ed alla sua famiglia, e gli permetteva de stabilire un rapporto privilegiato con le proprie truppe. Era quindi un modo per accrescere agli occhi di tutti il suo personale potere.
L'importanza del trionfo in questo senso è testimoniata dalla decisione di Augusto, nel I secolo AC., di concederlo e farlo ottenere soltanto a membri della sua famiglia. Gli altri nobili e generali vennero così esclusi da una cerimonia di tale importanza. Ad essi erano concesse delle onorificenze, dette ornamenta triumphalia, che permettevano loro di sfilare con le vesti del triumphator insieme all'Imperatore.
Belisario fu l'ultimo generale a ricevere un trionfo a Costantinopoli (Formalmente "in nome"dell'imperatore Giustiniano), come riconoscimento della sua vittoria sui Vandali.