Telepiù
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Tele+ | |
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Anno di lancio: | 1991 |
Anno di chiusura: | |
Share di ascolti: | ( ) |
Posseduto da: | Canal+ |
Nomi precedenti: | Tele + |
Sostituisce: | Tele + |
Canali gemellati: | |
Servizio di differita: | |
Indirizzo web: | |
Diffusione | |
Terrestre | |
Satellitare | |
Digitale | DVB-S su Hotbird 13° Est |
Via cavo | |
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Via rete cellulare | |
Streaming web | |
Tele+ (o anche Telepiù, in seguito D+ e infine Telepiù Digitale) era una televisione italiana a pagamento (pay tv) che trasmetteva le sue trasmissioni via satellite.
Indice |
[modifica] Proprietà
Il gruppo a capo di Tele+ era la Vivendi Universal, del gruppo francese Canal+ con una partecipazione al 98%. Vi era inoltre una partecipazione Rai per il restante 2%
[modifica] Cenni storici
Diretta discendente della versione sportiva di TeleCapodistria, prima emittente privata in italia a trasmettere unicamente eventi sportivi, Tele+ trasmetteva inizialmente anche via terrestre, con i canali Tele+ 1, Tele+ 2 e Tele+ 3. Di questi, Tele+ 1 trasmetteva film ed era sempre codificato (cominciò le trasmissioni in pay-TV nel Giugno 1991); Tele+ 2 trasmetteva gli eventi sportivi (iniziò le trasmissioni criptate nelle Primavera del 1992), ed inizialmente alcune trasmissioni andavano in chiaro o erano criptate solo dopo alcuni minuti per strategie promozionali; nel 1993 Telepiù si aggiundicò il diritto di trasmettere un anticipo di Serie B ed un posticipo di Serie A a settimana (escluse le ultime giornate di campionato); Tele+ 3, che era sempre in chiaro, trasmetteva prevalentemente musica classica e, in parte, eventi teatrali.
Sporadicamente qualche avvenimento sportivo era trasmesso su Tele+1 in caso di concomitanza di più manifestazioni.
Col 1° settembre del 1997, Tele+ 1 e Tele+ 2 diventarono Tele+ bianco e Tele+ nero, mentre Tele+ 3 fu eliminato. Sul satellite venne anche aggiunto Tele+grigio. Sulle frequenze terrestri di Tele+3 (in seguito rivendute, come stabilito per legge), venne trasmesso fino a fine dicembre il canale Vetrina D+, con un assaggio dei vari canali trasmessi nel pacchetto satellitare D+.
La codifica utilizzata in terrestre permetteva poi a chi non disponesse del decoder di farsi ugualmente una "idea" della partita in corso, perché essa si vedeva "in negativo" (nel senso fotografico del termine) e senza audio sui televisori sprovvisti del decoder. A causa di questo, nonché dei molti decoder contraffatti (per l'abbonamento non si usavano smart card, e all'attivazione un tecnico veniva a modificare internamente il decoder), la trasmissione via terrestre fu progressivamente abbandonata in favore di quella satellitare (che si chiamò D+, "libertà digitale", per distinguerla dalla versione analogica terrestre) con codifiche SECA.
Infine, poco prima dell'unificazione con la concorrente Stream TV, D+ cominciò a trasmettere con la più sicura codifica SECA 2, abbandonando il SECA.
[modifica] La fine
Dopo una lunga e difficile trattativa, la società, con 400 milioni di euro di debiti causati dalle forti spese e dai pochi abbonati, è stata venduta alla cordata guidata da Rupert Murdoch, proprietario della concorrente Stream TV, e Marco Tronchetti Provera, proprietario di Telecom. Da questa unione è nata SKY Italia.
[modifica] I canali
D+ offriva 40 canali agli abbonati.
I canali principali erano i canali Premium, Tele+ bianco, Tele+ nero, Tele+ grigio e i successivi Tele+ 16/9 e Tele+ 30. I Premium trasmettevano tutte le grandi anteprime cinematografiche e il grande calcio in diretta.
Palco era la pay per view del gruppo: con 16 canali era la prima Pay Tv italiana.
Disney Channel e Discovery Channel erano le grandi pietre focali dei canali tematici, che completavano l'offerta con altri 20 canali, comprese alcune partecipazioni Rai, come RaiSat Art, RaiSat Album, RaiSat Show, RaiSat Ragazzi e RaiSat Gambero Rosso. Presenti inoltre anche BBC World, CNN International, MTV Italia, Match Music.