Pulsione
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La pulsione è, in psicoanalisi, l'eccitazione di tipo somatico che promuove i processi psichici.
É una delle motivazioni che spinge l'uomo ad agire. Essa si sviluppa in maniera plastica, adattandosi a tutto ciò che può soddisfarla, agendo tramite schemi appresi tramite esperienza e confronto con la natura. Si distingue dall'istinto in quanto esso non si basa su schemi appresi e assimilati, ed ha un rapporto piuttosto rigido con l' oggetto che desidera e a cui mira, difficilmente ottenendo soddisfazione da qualcosa di diverso.
La pulsione al contrario ha la capacità di soddisfarsi attraverso gli oggetti più diversi, e può volgersi inoltre sul soggetto stesso e trasformarsi da attiva in passiva, come nel masochismo.
La pulsione per eccellenza è quella sessuale che, nella specie umana, può prescindere da qualsiasi scopo riproduttivo o sentimento amoroso, e pertanto essere finalizzata al puro raggiungimento del piacere che è il fine della pulsione. Sigmund Freud sostiene inoltre la concorrenza delle "pulsioni parziali", che in questo caso sussistono in funzione delle diverse zone erogene.
La pulsione può mirare ad altri tipi di soddisfazione, e può esistere in funzione di passioni personali e dipendenze da cibo, alcool, droga, ma può anche essere più inconscia (pulsione di aggressività, morte, autoconservazione).
In genere, la pulsione si rifà ad una fonte, che è la parte del corpo da cui essa si origina; una spinta, l'energia da cui essa si alimenta; un oggetto, che è ciò che è capace di soddisfarla (reale, simbolico od onirico che sia); una meta, che consiste nel soddisfacimento stesso della pulsione.