Preludio
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In musica, un preludio è generalmente un brano piuttosto breve, di solito senza una forma codificata, collocato all'inizio dell'esecuzione di una composizione o di una sua parte.
[modifica] Musica strumentale
Un preludio strumentale era originariamente un breve brano suonato in maniera estemporanea, prima dell'esecuzione del pezzo vero e proprio. Si sviluppò probabilmente dalla naturale tendenza di ciascun musicista di scaldare il proprio strumento suonando alcune note prima di iniziare. La consacrazione ad una vera e propria forma artistica, oltre che dai compositori, giunse quando gli editori iniziarono a pubblicizzare le raccolte a stampa di preludi pronti all'uso, a partire dal XVII secolo.
Nella musica barocca, il preludio è spesso abbinato ad una fuga. Per esempio, Johann Sebastian Bach compose un'opera comprendente due raccolte di preludi e fughe in tutte e ventiquattro le scale tonali, maggiori e minori, chiamata Il clavicembalo ben temperato.
Similmente, Šostakovič scrisse una raccolta di 24 Preludi e Fughe dopo aver in precedenza scritto 24 Preludi per pianoforte.
Tra gli altri compositori che hanno scritto dei preludi per pianoforte in tutte le 24 tonalità, troviamo Frédéric Chopin, Sergej Rachmaninov, Claude Debussy e Alexander Scriabin.
Caso particolare quello dei 24 preludi e fughe per due chitarre, in tutte le tonalità maggiori e minori, di Mario Castenuovo-Tedesco: "Les guitarres bien tempérées".
[modifica] Opera lirica
Nell'opera lirica il preludio è un brano strumentale collocato all'inizio dell'opera, di un atto (in questo caso denominato anche intermezzo o entr'acte) o di un quadro. In molti casi è eseguito a sipario chiuso, più raramente a sipario aperto, eventualmente abbinato ad un'azione scenica (ad esempio nel Tabarro o nell'ultima scena del Pirata).
Il preludio posto all'inizio dell'opera contiene non di rado temi musicali sviluppati nel seguito della partitura (Tristano e Isotta, Aida) o comunque assolve alla funzione di definirne il clima e il carattere (Lucia di Lammermoor, seconda versione di Simon Boccanegra).
Nel corso del XIX secolo la sua forma breve, poco strutturata, soppiantò poco per volta le grandi forme della Sinfonia e dell'Ouverture alla francese.