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Palazzo Bianco (Genova) - Wikipedia

Palazzo Bianco (Genova)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Palazzo Bianco con il confinante giardino di Palazzo Doria Tursi, sede del Comune
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Palazzo Bianco con il confinante giardino di Palazzo Doria Tursi, sede del Comune

Palazzo Bianco è uno dei principali edifici del centro storico di Genova.
È situato al numero civico 11 di via Garibaldi, un tempo Strada Nuova e Via Aurea.
Ospita la Galleria di Palazzo Bianco, una delle maggiori quadrerie cittadine assieme a quelle del vicino Palazzo Rosso e del Palazzo Doria Tursi, con cui costituisce il polo museale di Strada Nuova.

Indice

[modifica] La sede

Costruito tra il 1530 e il 1540 da Luca Grimaldi, membro di una delle più importanti famiglie genovesi, dal 1658 il palazzo passò in proprietà alla famiglia De Franchi e nel 1711 venne ceduto, dagli eredi di Federico De Franchi, a Maria Durazzo Brignole-Sale, loro principale creditrice.

I nuovi proprietari, fra il 1714 ed il 1716 effettuarono un decisivo restauro dell'edificio adeguandolo ai gusti dell'epoca che da allora fu denominato Bianco per il colore chiaro dei paramenti esterni.

Nel 1889, alla morte di Maria Brignole Sale, duchessa di Galliera, ultima discendente, il palazzo divenne proprietà municipale e, per volere di quest'ultima, destinato a galleria pubblica.

[modifica] La galleria

"Per la formazione di una pubblica galleria": con queste parole, nel testamento del 1884, si trova l'intenzione della duchessa di Galliera di adibire il palazzo ad uno spazio pubblico, con la prospettiva di incrementare le opere d'arte già in esso contenute, costituendo il primo nucleo del museo civico.

A partire dal 1887 si arricchì di numerose collezioni private e il municipio stesso intervenne con una oculata politica di acquisti.

L'attuale disposizione delle sale e la trasformazione in pinacoteca deriva dal riordino, seguito alla ricostruzione postbellica del palazzo, curato da Orlando Grosso, da Caterina Marcenaro e dall'architetto Franco Albini e dal trasferimento di sculture e affreschi in altre sedi museali.

La pinacoteca offre una panoramica della pittura europea dal Duecento al Settecento, con una grande prevalenza di pittori genovesi, fiamminghi, francesi, spagnoli. Del XIII e il XVI secolo sono esposte tavole di autori come Barnaba da Modena, Ludovico Brea, Luca Cambiaso; dipinti cinquecenteschi di Paolo Caliari detto il Veronese e Filippino Lippi e un'importante documentazione della pittura fiamminga e olandese dal XVI al XVIII secolo, tra i quali si possono ritrovare opere di Pieter Paul Rubens e Antoon Van Dyck.
Tra gli autori francesi e spagnoli del Sei-Settecento vi sono Francisco de Zurbaran, Bartolomè Esteban Murillo, Jose de Ribera.

L'attività dei pittori genovesi del XVII e XVIII secolo è documentata tra gli altri dalle opere del Grechetto, Bernardo Strozzi, Valerio Castello, Domenico Piola e dei figli Anton Maria e Paolo Gerolamo, Gregorio De Ferrari e Alessandro Magnasco.

[modifica] Le opere più importanti

[modifica] Luca Cambiaso

  • La Madonna della candela

[modifica] Caravaggio

  • Ecce Homo

[modifica] Hans Memling

  • Il Cristo Benedicente (Ecce Homo)

[modifica] Pieter Paul Rubens

  • Venere e Marte

[modifica] Antoon Van Dyck

  • Vertummo e Pomona

[modifica] Gerard David

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni

[modifica] Bibliografia

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