Norma Cossetto
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Norma Cossetto (Santa Domenica di Visinada oggi in Croazia 1920 - ivi, 1943) istriana, di un paese vicino a Visignano, apparteneva ad una famiglia di posssidenti, il padre era iscitto al partito fascista.
Nell'estate del 1943 era iscritta all'Università di Padova dove stava preparando una tesi di laurea del titolo Istria Rossa (riferita alla terra ricca di bauxite dell'Istria), aveva come insegnante Concetto Marchesi. Girava in bicicletta per i paesi dell'Istria visitando municipi e canoniche alla ricerca di archivi.
L'8 settembre 1943 Norma Cossetto fu coinvolta dall'invasione iugoslava dell'Istria: il 26 settembre 1943 venne prelevata da una volante rossa composta da comunisti italiani e croati e rinchiusa nell'ex caserma dei Carabinieri di Visignano, i carcerieri cercarono di convincerla di aderire al movimento comunista, ma al suo rifiuto la trasferirono ad Antignana nella scuola trasformata in prigione dove incominciarono le sevizie.
Legata ad un tavolo, venne poi condotta nel suo paese natale di Santa Domenica dove venne condannata dal Tribunale del Popolo a morte. Gettata nella foiba di Villa Surani, prima di precipitarla nella voragine i giustizieri le recisero i seni e le conficcarono un legno nella vagina.
Con l'occupazione tedesca dell'Istria venne ritrovato il suo corpo nella foiba profonda 136 metri.
L'Università di Padova, su proposta del Consiglio della Facoltà di Lettere e Filosofia, le ha conferito la laurea honoris causa alla memoria.