Massimo De Santis
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Massimo De Santis (Tivoli, 1962) è un arbitro di calcio italiano; commissario della Polizia Penitenziaria, iniziò ad arbitrare nel 1979, iscrivendosi alla sezione di Tivoli. Dopo 15 anni nelle categorie minori venne promosso alla CAN,e nel 1995 gli venne affidata la direzione della sua prima partita in serie A, Sampdoria-Brescia. Finito nell'occhio del ciclone nel 2000 per aver annullato ingiustamente un gol a Fabio Cannavaro in Juventus-Parma, cominciò ad essere definito un arbitro "pro-Juventus". Nello stesso anno ebbe la qualifica di arbitro internazionale, venendo poi insignito nel 2003 del premio Mauro. Nel 2001 diresse la finale di ritorno di Coppa Italia tra Fiorentina e Parma, e nel 2005 la finale di Supercoppa Italiana tra Juventus ed Inter. Venne designato anche per arbitrare alle Olimpiadi di Atene 2004. In serie A ha diretto finora 156 partite, e nel 2006 è stato proposto per i mondiali di calcio di Germania.
Nel maggio del 2006, nel punto più alto della sua carriera, ad un mese dai mondiali a cui doveva partecipare, venne coinvolto nello scandalo calcistico di Calciopoli, a seguito di alcune intercettazioni telefoniche. Secondo queste, la sua figura sarebbe stata di primaria importanza nella CAN insieme a Paolo Bergamo e a Pierluigi Pairetto e di notevole peso nel cosiddetto "Sistema Moggi", e sarebbe stato anche a capo della "Combriccola Romana" formata da lui stesso, Rodomonti e Palanca. Per quanto emerso dalle indagini, la FIGC ha deciso di ritirare l'accredito di de Santis per i Mondiali, benché egli abbia difeso se stesso e la categoria arbitrale. Unico ad aver il coraggio di parlare in pubblico, fu ospite alla trasmissione "Matrix" per difendere le proprie ragioni e dichiarandosi innocente.
A luglio del 2006, per delibera della CAF, venne inibito per quattro anni e sei mesi per il coinvolgimento in Calciopoli.