Lazzari
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I lazzari (o anche lazzaroni) erano giovani della classe popolare della Napoli del XVII-XIX secolo. Particolarmente famoso fu il ruolo da loro svolto durante la Repubblica Napoletana del 1799.
Grazie alle favorevoli condizioni climatiche e al rapporto privilegiato con la campagna circostante, benché miseri, riuscivano a sopravvivere senza doversi preoccupare eccessivamente per questioni di cibo e vestiario. Soventemente sfaccendati, si adattavano a compiere qualsiasi mestierie che si prestasse loro occasionalmente, non disdegnando talvolta di compiere qualche piccolo furto o raggiro e, più spesso, mendicando. Per questo motivo il termine lazzarone, che ha origine dallo spagnolo lazaros (con riferimento al Lazzaro evangelico e agli stracci di cui era avvolto) è sinonimo nell'italiano comune di persona pigra o di poco di buono.
Secondo alcuni i lazzari costituivano una società nella società del tempo e rispondevano a un loro codice di gruppo. Per questo essi sono talvolta associati alle corti dei miracoli delle grandi capitali europee. Secondo alcuni i gruppi come i quelli dei "lazzari" erano espressione di forme di auto-organizzazione e mutuo soccorso che, grazie ad una certa creatività, i ceti più poveri riuscivano a sviluppare tra i gangli delle norme di una civiltà fortemente gerararchica. Chi tuttavia interpretasse i "lazzari'" come un gruppo rivoluzionario ante litteram, rischierebbe di formulare un giudizio affrettato. Durante la seconda Repubblica Napoletana, infatti, essi si opposero all'esercito napoleonico, percepito come giacobino, in nome del casato dei Borboni ritenuto il legittimo casato reale di Napoli.
[modifica] Collegamenti esterni
Articolo sull'occupazione napoleonica di Napoli di G.Ressa sul sito IlPortaleDelSud.org