Gioseffo Zarlino
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«Tutte le cose create da Dio furono da lui col Numero ordinate»
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(Gioseffo Zarlino)
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Gioseffo Zarlino (Chioggia, 31 gennaio 1517 - Venezia, 4 febbraio 1590) è stato un compositore e teorico musicale del rinascimento. Egli fu probabilmente il maggior teorico musicale fra Aristoxenus e Jean Philippe Rameau, e diede un notevole contributo alla teoria del contrappunto.
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[modifica] Biografia
La sua prima educazione fu con i frati francescani e successivamente divenne anch'egli un monaco francescano. Nel 1536 fu cantore alla cattedrale di Chioggia e dal 1539, non solo divenne un diacono ma fu anche l'organista della cattedrale.
Nel 1540 venne ordinato e nel 1541 si recò a Venezia per studiare con il famoso maestro di cappella della Basilica di San Marco, Adrian Willaert.
Nel 1565, dopo le dimissioni di Cipriano de Rore, divenne maestro di cappella a San Marco, una delle più prestigiose posizioni musicali in Italia, che tenne fino alla morte. Mentre era maestro di cappella ebbe modo di conoscere alcune delle figure principali della Scuola veneziana di musica come Claudio Merulo, Girolamo Diruta e Giovanni Croce, così come Vincenzo Galilei, il padre di Galileo Galilei, ed il famoso reazionario e polemista Giovanni Artusi.
[modifica] Opere e influenze
Fu un compositore poco prolifico, i suoi mottetti sono eleganti e dimostrano la maestria dello Zarlino nell'uso del contrappunto. La sua fama principale e però dovuta al suo lavoro di teorico musicale. Egli codificò la divisione dell'ottava in dodici parti che descrisse nel suo trattato Le istitutioni harmoniche del 1558. Nel suo Dimonstrationi harmoniche del 1571, egli rivide il numero di modi per enfatizzare il Do nel modo Ionio, realizzando così un sistema basato su tonalità di scale maggiori e minori.
Zarlino fu il primo a scoprire la supremazia della triade sull'intervallo, il che significa pensare in modo armonico. Il suo sviluppo del temperamento naturale proviene da una imperfezione degli intervalli musicali nel sistema pitagorico. Con questa correzione egli desiderava ridare la massima purezza al suono con un sistema di dodici toni.
In definitiva a lui è attribuita l'invenzione della moderna armonia tonale, basata su due soli modi: il maggiore e il minore.
I suoi lavori sulla teoria musicale che furono pubblicati da Francesco Franceschi raggiunsero tutta Europa alla fine del XVI secolo. Traduzioni e versioni con annotazioni erano molto comuni in Francia, Germania e Olanda ove influenzarono la successiva generazione di musicisti che rappresentavano l'inizio della musica barocca.
Le composizioni di Zarlino utilizzano un linguaggio più conservatore di quelle dei suoi contemporanei. Nei suoi madrigali, evitava addirittura i tratti omofonici, del tutto comuni presso gli autori coevi, preferendo utilizzare tecniche prettamente polifoniche, come nei mottetti. I suoi lavori pubblicati fra il 1549 ed il 1567, includono 41 mottetti, molti dei quali a cinque e sei voci, e 13 lavori profani, di cui principalmente madrigali a quattro e cinque voci.
[modifica] Bibliografia
- Voce "Gioseffo Zarlino", in The New Grove Dictionary of Music and Musicians, ed. Stanley Sadie. 20 vol. Londra, Macmillan Publishers Ltd., 1980. ISBN 1-56159-174-2
- Gustave Reese, Music in the Renaissance. New York, W.W. Norton & Co., 1954. ISBN 0-393-09530-4
- Gioseffo Zarlino, Istituzioni armoniche, tr. Oliver Strunk, in Source Readings in Music History. New York, W.W. Norton & Co., 1950.