Frame per secondo
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Quadri al secondo o Frame per secondo è una unità di misura usata per descrivere con quale frequenza un dispositivo di acquisizione o riproduzione di immagini in movimento (video) passa da una frame (ovvero da una singola immagine fissa) alla successiva. Il termine si può applicare a una vasta categoria di dispositivi: videocamere digitali o a pellicola, televisori e monitor per computer, software di video editing e media player, codec video e così via.
Osservando un filmato, anche se ci sembra di vedere immagini in movimento, in realtà osserviamo una sequenza di immagini fisse; a causa del fenomeno della persistenza retinica, se le immagini si susseguono abbastanza rapidamente percepiremo un effetto di continuità.
Per ottenere questo effetto, il cinema proietta 24 immagini al secondo. Il televisore, nato dopo il cinema, riproduce 25 (PAL) o 30 (NTSC) immagini al secondo.
25 (o più) immagini al secondo danno l'effetto del movimento, ma manifestano il fenomeno dello sfarfallìo, per il quale l'immagine sembra cambiare continuamente luminosità. Poiché il fenomeno è fastidioso, si è cercato di eliminarlo aumentando la frequenza delle immagini; per farlo senza aumentare la banda necessaria a trasmetterle, si è optato per l' interlacciamento: di ogni immagine vengono prima visualizzate solo le righe dispari, poi solo quelle pari; in questo modo, ogni immagine è tracciata in pratica due volte, quindi è come se si avessero 50 (PAL) o 60 (NTSC) immagini al secondo.
In realtà è proprio da questi numeri che si è partiti per ottenere gli FPS 25 e 30: essi corrispondono infatti esattamente alle frequenze delle reti elettriche utilizzate nei paesi che utilizzano i due standard TV: ovvero, nei paesi in cui la corrente alternata è a 50 Hz si usano i sistemi PAL, mentre in quelli dove la frequenza è 60 Hz si usa l'NTSC.
