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Felice Cascione - Wikipedia

Felice Cascione

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

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Felice Cascione (2 maggio 1918 - 27 gennaio 1944) fu un partigiano comunista che morì in battaglia contro i fascisti. Nato da una famiglia di condizioni modeste, si laureò a Bologna nel 1942 in medicina. Quando l'8 settembre i tedeschi occuparono l'Italia e misero un governo fascista fantoccio, Cascione iniziò subito la resistenza contro i tedeschi e compose la canzone "Fischia il vento". Si mise a capo di una brigata partigiana.
Nella battaglia di Montegrazie sconfisse i fascisti e ne fece prigionieri parecchi. I prigionieri però erano accusati di aver partecipato alle rappresaglie, e per questo dopo un sommario processo furono condannati a morte. Cascione però intervenne e li graziò dicendo "ho studiato più di 20 anni per salvare la vita della gente e non voglio che qualcuno muoia per causa mia". In particolare trattò bene Michele Dogliotti, il prigioniero con la salute più fragile.
Tuttavia non fu ricompensato per la sua generosità. Dogliotti verso la metà di gennaio del 1944 riuscì a fuggire e quidò le "brigate nere" contro i partigiani guidati da Cascione. I fascisti intercettarono la brigata e l'assalirono. Cascione allora, benché ferito, tentò di ricoprire la ritirata dei suoi. Emiliano Mercati e Giuseppe Castellucci non riuscirono a vedere la fine del loro compagno e lo aiutarono. I nemici erano troppi e l'azione fallì subito. Mercati riuscì a fuggire ma Castellucci fu preso e torturato per dire dove era il suo capo. Allora Cascione gridò "il capo sono io!". Morì crivellato di colpi. Il 27 aprile 2003 gli fu eretto un monumento.

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