Ercole Baldini
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Ercole Baldini (Villanova - frazione di Forlì - 26 gennaio 1933) è stato un ciclista professionista italiano dal 1957 al 1964 collezionando 36 vittorie su strada.
Grande passista fu soprannominato “l’elettrotreno di Forlì” e fu protagonista di un triennio sensazionale (’56-’58) ha diritto ad un posto importantissimo nella storia del ciclismo mondiale.
Lasciati gli studi all'età di 17 anni, nel 1951 si classificò terzo al Campionato Italiano Allievi, passando dilettante l'anno successivo. Pur non congliendo molte vittorie, si mette in luce nei tre anni successivi, arrivando a stabilire il record dell'ora (ciclismo) di categoria verso la fine del 1954, percorrendo km 44.870.
Dopo aver svolto il servizio militare nel 1955, nel 1956 diventò campione italiano dell'inseguimento sconfiggendo il già campione mondiale Leandro Faggin e sfiorando di un solo decimo di secondo il record mondiale, nonostante non avesse grande confidenza con le discipline su pista. Due mesi dopo si laureò addirittura campione mondiale dell'inseguimento, sconfiggendo in Danimarca di nuovo Faggin.
Sempre in quella annata straordinaria si preparò a battere nuovamente il record dell'ora. Dopo essersi allenato con i record dei 10 e 20 chilometri, migliorò la prestazione assoluta mondiale, pur essendo un dilettante, strappandolo a Jacques Anquetil, compiendo km 46,393.
A coronamento di quell’anno il trionfo all’Olimpiade di Melbourne nella prova su strada, staccando tutti sulla salitella finale, con grande sorpresa in quanto i favori del pronostico non erano certo dalla sua parte. Addirittura non si trovava la registrazione dell'inno di Mameli, tanto che l'inno nazionale fu cantato dai tanti emigranti italiani presenti in Australia.
Nel 1957 passò professionista ed oltre ad ottenere sei grosse vittorie, tra cui il Trofeo Baracchi in coppia con Fausto Coppi (ultimo prestigioso successo del Campionissimo), divenne anche campione italiano su strada. Al Giro d'Italia vinse la gara a cronometro con una media così elevata che una ventina di corridori (poi in parte riammessi per un cavillo della giuria) finirono fuori tempo massimo.
Nel 1958 vinse il Giro d’Italia sbaragliando Charly Gaul anche in salita, poi la maglia tricolore di campione italiano su strada nonché il Campionato del Mondo su strada a Reims.
Negli anni successivi, anche a causa di un intervento chirurgico, non riuscì a ripetere le imprese delle stagioni precedenti, sebbene nel 1964 vinse nuovamente il Trofeo Baracchi in coppia con Vittorio Adorni, prima di chiudere la carriera agonistica.
Dopo essere stato Direttore Sportivo, è stato scelto come Presidente dell'Associazione Ciclisti e infine Presidente della Lega. È stato recentemente anche collaboratore del presidente dell'Unione Ciclistica Internazionale (UCI), Veerbruggen.
Predecessore: | Vincitore del Giro d'Italia | Successore: |
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Gastone Nencini | Ercole Baldini | Charly Gaul |
1957 | 1958 | 1959 |
Predecessore: | Vincitore del Campionato del Mondo | Successore: |
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Rik Van Steenbergen | Ercole Baldini | André Darrigade |
Waregem, Belgio 1957 | Reims, Francia 1958 | Zandvoort, Paesi Bassi 1959 |