Convento di Cristo a Tomar
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Bene appartenente al Patrimonio dell'Umanità UNESCO | |
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Convento di Cristo a Tomar | |
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Dati | |
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Anno inserimento: | 1983 |
Tipologia: | architettonico |
Criterio: | C (i)(vi) (*) |
In pericolo: | nessuna indicazione |
Scheda: | Scheda UNESCO |
Patrimoni in Portogallo |
Il Convento di Cristo a Tomar è uno dei più importanti monumenti di valore artistico e storico del Portogallo; è stata in origine una fortezza dell'Ordine dei Templari. Dal 1983 è iscritto al patrimonio mondiale dell'UNESCO.
Indice |
[modifica] Storia
[modifica] L'Ordine dei Templari
Nel 1118 due cavalieri francesi, Hugues de Payns e Geoffrey de Saint Omer, ottennero dal re cristiano di Gerusalemme Baldovino II il benestare per fondare un' istituzione religiosa che avesse come scopo la cura della moltitudine di pellegrini che affluivano ogni anno in Terra Santa per pregare davanti al Santo Sepolcro.
Dieci anni dopo la confraternita venne legalizzata dal Papa con la Bolla pontificia Omne datum optimum. Nel frattempo l'Ordine del Tempio era già di fatto divenuto un'importante congregazione di "monaci-cavalieri". La decisione papale, che comportava un'infinità di benefici ed esenzioni, era inoltre un'eccezionale lettera di presentazione per monarchi e governanti europei: gli appartenenti all'Ordine, denominati Templari, conobbero una vertiginosa ascesa e diventarono, grazie anche a una grande disponibilità finanziaria, una presenza chiave nella politica europea del Medioevo.
[modifica] La perdita della Terra Santa
Nel 1291 la caduta della fortezza di San Giovanni d'Acri, ultimo caposaldo cristiano in Terra Santa, che si trovava in quel momento difesa solo da diciotto cavalieri Templari, fu il pretesto per i monarchi cristiani, timorosi dell'eccessivo potere dell'Ordine nei loro regni, per tentare di colpirlo a morte.
Privati della loro ragione d'essere in Terra Santa, i Templari si trasferirono in Europa, soprattutto in Francia. Filippo il Bello, soffocato da difficoltà finanziarie, indusse il Papa a contrastare l'Ordine con il quale aveva contratto grossi debiti. I Cavalieri furono imprigionati e accusati di ogni tipo di sopruso dagli inquisitori domenicani. Il 13 ottobre 1307 il re di Francia entrava coi suoi soldati nella Torre del Tempio, confiscando il tesoro della congregazione.
Papa Clemente V, anch'egli preoccupato per il grande potere dei Templari che adombrava quello dello stesso pontefice, e istigato da Filippo il Bello, approfittò dell'occasione per sospendere l'Ordine senza troppe opposizioni. Il Concilio di Vienna indetto nel 1311-1312 soppresse definitivamente l'Ordine.
[modifica] I Templari a Tomar
A metà del XII secolo alcuni Templari decisero di costruire una fortezza in una località, allora deserta, del Portogallo, su un monticello che dominava il fiume Nabão. All'ombra della fortezza sorsero ben presto le prime case, nucleo originario della città di Tomar. Verso la fine del secolo, nei dintorni fu edificato un oratorio la cui pianta ricalcava esattamente quella del Santo Sepolcro. Si trattava di un edificio di modeste dimensioni a pianta quasi circolare, i cui muri esterni disegnavano un ottagono; la struttura era doppia, dato che si ripeteva, esternamente, un secondo muro poligonale a sedici Iati che formava, nello spazio lasciato fra il primo e il secondo, un deambulatorio.
Il convento di Tomar è di grande interesse per vari motivi. Da un Iato non ha niente, o quasi, in comune con l'architettura romanica, all'epoca dominante in Europa, e occorre dunque ricercarne la matrice artistica nelle contemporanee costruzioni dei Templari, delle quali però nessuna raggiunge il livello di perfezione formale dell'oratorio di Tomar. Dall'altro Iato, riflette chiaramente la convivenza della vocazione militare e religiosa dell'Ordine del Tempio: infatti, mentre la struttura esterna si riallaccia all'architettura militare romanica, l'interno presenta forme e ornati tipicamente bizantini, indubbiamente derivati dalle strette relazioni che l'Ordine manteneva con l'ancora potente Impero Romano d'Oriente.
Fu il principe Enrico il Navigatore a iniziare la ristrutturazione del convento di Tomar, incorporando due chiostri al settore nord orientale della rotonda della chiesa. Il primo, del 1430, è quello del cimitero, mentre il secondo, conosciuto come il Chiostro delle Abluzioni, si distingue perché è a due piani, ma entrambi hanno in comune alcune caratteristiche tipiche dello stile gotico.
Sotto il regno di Manuele I l'Avventuroso (1495-1521) fu intrapresa una nuova rielaborazione che trasformò il convento in una delle più belle opere dell'architettura manuelina. I lavori vennero diretti da Diogo de Arruda, che fece demolire due delle facciate del poligono esterno dell'oratorio per costruire un coro, la cui struttura è estremamente semplice ed equilibrata. È costituito infatti da una sola navata e da una fila di finestre, ed è splendidamente decorato ovunque, negli archi rampanti, nella facciata e nella finestra della sacrestia, magnifico esempio dello straordinario livello raggiunto da questo stile.
João de Castilho è l'autore della facciata della chiesa e della maggior parte delle dipendenze del convento. Dormitori, refettorio, cantina, cucina, una sala capitolare non terminata e una serie di chiostri, fra i quali risalta quello principale, costituirono la struttura definitiva del convento di Tomar. Gli ultimi interventi sul complesso, non rilevanti come i precedenti, vennero promossi da Giovanni III (1521-1557), e da qui il nome di '"fase giovannea"' del progetto, corrispondente al rinascimento portoghese.
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