Chiesa di Santa Maria Maggiore di Gazzo Veronese

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La chiesa di Santa Maria Maggiore sorge sul fiume Tartaro a Gazzo Veronese.

Le prime notizie risalgono al IX secolo. Una lapide all'esterno della chiesa ricorda la consacrazione da parte dall'abate Audilberto il 20 agosto 846. Nel 1117 un terremoto distrusse la prima chiesa. Venne ricostruita con stile romanico. Nel 1938-1940 fu restaurata e vennero trovati i mosaici del IX secolo, attualmente visibili in alcuni punti, sottostanti l'attuale pavimento. Vennero trovate vestigia del VIII secolo precedenti alla consacrazione.

Di quel periodo fu ritrovato il cantaro all'esterno della chiesa originale. Il cantaro era un contenitore dove veniva raccolta l'acqua per il rito della purificazione che fu in uso fino all'anno 1000. Si trovò anche parte del sistema di raccolta dell'acqua piovana per il cantaro, compresi tre dadi cavi dove appare una scritta legata al rito prima citato:

"Ecco, sollevate quello che vedete: scendendo pulisce. Con un intervento vuoto come una canna sostiene una colonna il peso...versa in essa l'acqua dello stillicidio. La chiesa purifica tutto".

Vi fu una importante ristrutturazione nel XV secolo. Furono ricostruite le mura si eresse il campanile ed aggiunti pinnacoli sulla chiesa.

Nell'abside maggiore sono dipinti santi con vesti rosse, in quella settentrionale vi sono altre pitture. È presente una crocifissione lignea.

All'esterno, nel giardino, vi sono frammenti di cippi funerari di età romana. Epigrafi e frammenti di sarcofago sono sulle pareti della chiesa e della canonica. Nel XVI secolo fu eseguita la tomba dei Giusti, l'acquasantiera e la balaustra in marmo greco che delimita la cappella a nord.

A poche decine di metri della chiesa si trova il Museo Archeologico all'interno della villa Parolin Poggiani.

[modifica] La chiesa ed i suoi particolari (galleria fotografica)

Abside	Facciata	Interno	Lato
Particolare esterno 1	Particolare esterno 2	Particolare esterno 4	Particolare esterno 5
Particolare esterno 6	Particolare esterno 7	Il fiume Tartaro