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Cattedrale di St Paul - Wikipedia

Cattedrale di St Paul

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

La facciata di St. Paul
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La facciata di St. Paul

La Cattedrale di San Paolo (in inglese St Paul's Cathedral) si pone come uno dei capolavori post-rinascimentali europei. La grande opportunità viene offerta a Wren in seguito all’incendio del 1666 che distrusse buona parte di Londra. Da ciò la città ricevette un parziale riscatto: la scoperta della personalità empirica di Wren espressa nella ricostruzione di San Paolo e delle cinquantuno chiese cittadine. Questo compito ne rivelò la freschezza d’invenzione e fantasia avventurosa, da non confondere con una mera imitazione.

Non esistevano in Inghilterra precedenti di chiese classiche, se si eccettua l’opera di Inigo Jones. Proprio su questo occorre aprire una piccola parentesi per capire quelle che sono state le influenze subite dal nostro architetto, poiché fu proprio I. Jones che agli inizi del XVII secolo, in un ambiente nordico, ancora per metà goticizzante, importò il classicismo italiano, conducendo a subitanea maturità l’architettura del rinascimento in Inghilterra.

Infatti non esistevano qui precedenti di chiese classiche, se si eccettua l’opera di Jones per la vecchia San Paolo in cui tra il 1630 e il 1640 progetta e realizza il grande portico corinzio che trasforma la cattedrale medioevale nella costruzione più “romana” del paese. Quindi è da attribuire al Jones il compito di promulgatore delle esperienze rivoluzionarie italiane a cui Wren guarda sempre con un particolare interesse.

Le sue chiese urbane vennero realizzate tutte tra il 1660 e 1686. Ed è qui che sperimenta piante estremamente varie e spesso assai ardite e originali: è St. Stephen a Walbrook (1672-1687) che prefigura San Paolo per via della presenza di una doppia galleria sovrapposta con navata e navatelle coperte a volta.

Il suo è un capolavoro nato da riferimenti colti e raffinati risultano essere i dettagli. La pianta è una chiara reinterpretazione e combinazione dell’ultimo San Pietro a Roma, senza trascurare tutti i progetti che ne hanno caratterizzato la storia. Qui Wren nell’impianto longitudinale, più consono per le esigenze di culto, effettua una chiara sovrapposizione e messa in evidenza della pianta centrale attraverso l’espediente della cupola posta all’incrocio delle navate con il transetto. La cupola è tra le più maestose che esistano: di stile puramente classico nella forma ma non nella realizzazione.

Formalmente si rifà chiaramente al San Pietro in Montorio del Bramante a cui lo stesso maestro italiano si rifarà per il progetto della cupola della basilica di San Pietro, ma nella realizzazione opta per degli espedienti (cupola a calotta separata) più prettamente tardo-rinascimentali e barocchi (vedi S. Maria della Salute del Longhena). Ciononostante per la sua classica semplicità sarà il riferimento di alcune delle maggiori opere neoclassiche, una su tutte Sainte Genevieve di Soufflout a Parigi (1757).

Ma la fecondità inventiva e l’originalità di Wren si colgono ancor meglio nelle guglie delle torri ovest dei campanili che vanno da una matrice neogotica alla fantasia borrominiana, riproponendone la drammaticità barocca.

Dunque sono evidenti le influenze barocche, oltre che nelle torri, anche nella facciata principale (chiaro il riferimento al progetto non realizzato del Bernini) e in elementi illusionistici come nelle nicchie a falsa prospettiva delle finestre e il piano superiore falso nei prospetti laterali, destinato a nascondere i contrafforti della facciata. Facciata in cui non compaiono riferimenti riscontrabili nei disegni di progetto per San Pietro ma bensì, per via del portico a doppio ordine di colonne binate coronate da timpano triangolare, al progetto del Della Porta per la Chiesa del Gesù a Roma (1568).

Sugli interni non c’è molto da dire, risultano palesemente classici pur con diversi movimenti barocchi. Nel complesso l’opera ha un forte debito nei confronti dell’architettura italiana ( e in particolar modo ai progetti per San Pietro) filtrati dal Wren con intelligenza e senza mai ricadere nella mera imitazione, ma allo stesso tempo risulta essere un importante tassello per quelli che saranno i successivi sviluppi del neoclassicismo (la cupola del Wren sarà da modello oltre che per Sainte Genevieve anche per la Casa Bianca americana).

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