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Battaglia di Tapso - Wikipedia

Battaglia di Tapso

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Battaglia di Tapso (Thapsus)
Parte della Guerra civile tra Cesare e Pompeo
(Bellum Africum)
Data: 6 aprile 46 a.C.
Luogo: Tapso, oggi Ras Dimas (Tunisia)
Esito: Vittoria di Giulio Cesare
Schieramenti
Giulio Cesare Seguaci di Pompeo
Comandanti
Giulio Cesare, Giuba I, Cecilio Metello Scipione
Effettivi
Un numero imprecisato (almeno 10 legioni) Un numero imprecisato di fanti, 2.500 cavalieri Numidi e circa 60 elefanti
Perdite
tra 50 e 1000 (secondo le fonti) almeno 10.000 (50.000 secondo Plutarco)
Guerra civile di Cesare
Massilia (terra) – Ilerda – Massilia (navale) – Utica – Fiume Bagradas – Dyrrhachium – Farsalo – Ruspina - TapsoMunda

La Battaglia di Tapso si svolse il 6 febbraio, 46 a.C. nei pressi di Thapsus (oggi Ras Dimas, Tunisia). L'esercito della Repubblica senatoriale, condotto da Quinto Cecilio Metello Scipione e dal suo alleato Giuba I di Mauretania, si scontrò con le forze di Giulio Cesare, che finirono per avere il sopravvento. Con questa vittoria Cesare spezzò le resistenze cha ancora vi erano contro il suo potere in Africa e si avvicinò ancora di più al potere assoluto.

[modifica] Antefatto

I Popolari di Giulio Cesare vennero sconfitti a Dyrrhachium (Durazzo, ma poi gli ottimati comandati da Pompeo subirono una sconfitta decisiva a Farsalo nel 48 a.C.. Pompeo venne ucciso, ma i suoi avversari, decisi a non cedere, si radunarono nelle province d'Africa e organizzarono una resistenza. I loro capi erano ora Marco Porcio Catone Uticense e Quinto Cecilio Metello Scipione]]. Inoltre, essi avevano come valido alleato il re Giuba I di Numidia. Dopo la pacificazione delle province orientali ed una breve visita a Roma, Cesare inseguì i suoi avversari in Africa ed approdò a Hadrumetum (l'odierna Sousse, in Tunisia) il 28 dicembre 47 a.C..

I Conservatori riunirono le loro forze con velocità impressionante. Il loro esercito comprendeva 40.000 uomini (circa 10 legioni romane), una potente arma di cavalleria, condotta dall'ex braccio destro di Cesare, il valente Tito Labieno, oltre alle forze alleate del re di Numidia e una sessantina di elefanti. I due eserciti si impegnarono in una serie di scaramucce per misurare le forze rispettive, e durante questa fase due legioni dei conservatori disertarono in favore di Cesare. Nel frattempo, Cesare aspettava rinforzi dalla Sicilia. All'inizio di Aprile, Cesare arrivò a Tapso ed assediò la città, bloccandone l'accesso meridionale con tre linee di fortificazioni. I conservatori, guidati da Metello Scipione, non potevano permettersi di perdere la posizione, e furono costretti ad accettare lo scontro.

[modifica] La battaglia

L'esercito di Metello Scipione circondò Tapso per avvicinarsi alla città dal suo lato nord. Prevedendo l'approssimarsi di Cesare, rimasero in ordine serrato di battaglia, tenendo ai lati la cavalleria con gli elefanti. La posizione di Cesare era tipica del suo modo di combattere, con lui al comando del lato destro e la cavalleria e gli arcieri ai fianchi. La minaccia costituita dagli elefanti fu alla base della precauzione di rinforzare la cavalleria con 5 coorti.

Un trombettiere di Cesare diede l'ordine di battaglia. Gli arcieri di Cesare attaccarono gli elefanti senza pietà, inducendoli a sbandarsi per il panico, calpestando le truppe sul loro lato. Il lato sinistro degli elefanti attaccò il centro dei cesariani, dove era posta la V legione. Questa legione sostenne l'attacco con tale coraggio che da allora in poi un elefante divenne il suo simbolo. Dopo la perdita degli elefanti, Metello Scipione cominciò a perdere terreno. La cavalleria di Cesare scavalcò gli avversari con una manovra, distrusse il campo fortificato e costrinse il nemico alla ritirata. Le truppe alleate di Giuba abbandonarono ile posizioni e le sorti della battaglia furono decise.

Circa 10.000 soldati avversari, tra cui lo stesso Metello Scipione, volevano arrendersi a Cesare, ma vennero invece uccisi dal suo esercito. Questo comportamento è insolito per Cesare, che era noto come vincitore generoso. Alcune fonti sostengono che Cesare avrebbe avuto un attacco epilettico durante la battaglia e che non fosse pienamente in sé durante la sua conclusione.

La battaglia di Tapso - Illustrazione in rame di Andrea Palladio, da un libro del 1619A- la città di Tapso ; B- alloggiamento di Cesare; C-Trincee di Cesare; D- cavalleria di Scipione; E- elefanti, sul corno destro e sinistro; F- galee di Cesare "mandate per far paura a' nemici"; G- X legione; H- VIII legione, I- altre 5 legioni; K- battaglia contro gli elefanti; L- arcieri e frombolieri contro gli elefanti; M- cavalleria di Cesare; N- alloggiamenti di Scipione
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La battaglia di Tapso - Illustrazione in rame di Andrea Palladio, da un libro del 1619
A- la città di Tapso ; B- alloggiamento di Cesare; C-Trincee di Cesare; D- cavalleria di Scipione; E- elefanti, sul corno destro e sinistro; F- galee di Cesare "mandate per far paura a' nemici"; G- X legione; H- VIII legione, I- altre 5 legioni; K- battaglia contro gli elefanti; L- arcieri e frombolieri contro gli elefanti; M- cavalleria di Cesare; N- alloggiamenti di Scipione

[modifica] Conseguenze

Dopo la battaglia, Cesare riprese l'assedio di Tapso, che finì poi per cadere. Cesare continuò fino ad Utica, dove si trovava con le sue truppe Catone. Alla notizia della sconfitta degli alleati, Catone si suicidò. Cesare ne fu sconvolto e secondo Plutarco avrebbe detto: Catone, ti invidio la tua morte come tu hai invidiato che io potessi salvarti la vita".

La battaglia fu la premessa al ristabilimento della pace in Africa. Dopo qualche tempo Cesare fece ritorno a Roma (il 25 luglio dello stesso anno). Ma l'opposizione doveva rinascere ancora. Tito Labieno, i figli di Pompeo ed altri riuscirono infatti a fuggire nelle province della Spagna. La guerra civile non era ancora finita e ben presto ci sarebbe stata la battaglia di Munda.

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