Battaglia delle Termopili (191 a.C.)
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La Battaglia delle Termopili ebbe luogo nel aprile del 191 a.C..
Antioco III il Grande, con un piccolo esercito, combatteva con i macedoni e alcuni reparti romani in appoggio, quando l'arrivo dell'esercito di Marco Acilio Glabrio gli suggerì di ritirarsi alle Termopili (già luogo di una famosa battaglia tra greci e persiani).
Il Comandante romano Acilio Glabrio, che conosceva la storia greca, si ricordò dell'esistenza di un percorso diverso per superare il passo delle Termopili già utilizzato secoli prima dai Persiani per sorprendere i Greci. Casualmente, un reparto romano condotto da Marco Porcio Catone, incappò in un avamposto che Antioco aveva disposto per custodire il percorso. Riuscì a catturare uno dei Greci ed a scoprire la posizione della forza principale di Antioco e che la guarnigione posta a difesa del percorso ammontava a 600 armati Etoli. I Romani attaccarono questo piccolo contingente, che si disperse immediatamente.
Nel frattempo il grosso dell'esercito romano attaccò l'esercito principale di Antioco che, preso tra due fronti, venne sonoramente sconfitto. Antioco stesso fu colpito nella bocca da una pietra e perse alcuni denti. Ad Antioco non restò altro che imbarcarsi in Eubea diretto verso Efeso. Le regioni greche alleate si arresero ai romani.
[modifica] Bibiografia
- Aurelio Vittore, De Viris Illustribus Romae,54