Autocefalia
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Nelle chiese cristiane dotate di una precisa gerarchia ecclesiale e, in particolar modo, nelle Chiese d'Oriente e in quelle ortodosse, l'autocefalia rappresenta lo status di una chiesa il cui capo non riconosce alcuna autorità religiosa al di sopra di sé. Quando, in seguito ad un concilio ecumenico o vescovile, un patriarca o un primate rilascia una provincia ecclesiastica dall'autorità di quel vescovo e la nuova Chiesa indipendente rimane in piena comunione con la gerarchia cui ha cessato di appartenere, il concilio o il primate è chiamato autocefalo. Per esempio, la Chiesa ortodossa cipriota ottenne l'autocefalia con il Concilio di Efeso e, da allora, è guidata dall'Arcivescovo di Cipro il quale non è soggetto ad alcuna autorità religiosa sebbene la sua chiesa sia in piena comunione con le altre Chiese ortodosse orientali. Allo stesso modo, la Chiesa di Tewahedo dell'Etiopia ottenne l'autocefalia nel 1950 sotto la guida del papa copto, mentre la Chiesa ortodossa americana divenne autonoma dal Patriarcato di Mosca nel 1970. Al contrario, la Chiesa ortodossa greca del Nordamerica non è autocefala (nonostante vari tentativi in tal senso) essendo ancora soggetta al Patriarca di Costantinopoli.
Qualcuno preferirebbe utilizzare il termine Cristocefalo per stigmatizzare il fatto che Cristo è il capo della chiesa. In senso lato tutte le chiese locali dovrebbero essere Cristocefale, anche se, in senso stretto, la denominazione riporta ad un'autorità più terrena, cioè ad un capo "terrestre".
Comunemente Autocefalo viene tradotto con autogoverno, ma in realtà significa con un proprio capo. Cephali significa "testa, capo" in greco. Dunque, Autocefalo vuol dire "con un proprio capo", mentre autonomo vuol dire "con una propria legislazione", ma non con un proprio capo. Nomos, in greco, significa infatti legge. Dunque autocefalia indica una indipendenza maggiore rispetto ad autonomia.