Armoire de fer
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L'armoire de fer è il nome dato ad un armadio a muro che si trovava in una sala adiacente alla camera da letto del re Luigi XVI nel palazzo delle Tuileries.
Quando il re si trovò circondato da nemici e le ostilità nei suoi confronti crescevano di giorno in giorno sentì la necessità di nascondere i suoi importanti documenti. Aveva bisogno di un luogo sicuro perciò fece costruire dal suo fabbro François Gamain l’armadio. Per celarlo alla vista venne chiuso con una porta in ferro e questa, coperta da uno strato di pittura che imitava la pietra. Gamain, che era diventato giacobino, dopo la fuga del re decise il 19 novembre 1792 di rivelarne l’esistenza alla Convenzione Nazionale. Lo fece forse per patriottismo, forse con la speranza di una ricompensa o forse per il timore che qualcuno, scoperto l’armadio, lo accusasse di non aver svelato il nascondiglio. In seguito, per allontanare da sé ogni sospetto, Gamain accusò Luigi XVI di aver tentato di avvelenarlo. Tutto questo giocò a favore dell’accusa al processo del re.
Nell’armadio furono trovati documenti che attestavano intrighi segreti con le corti europee, le corrispondenze del re con La Fayette, Mirabeau e Dumouriez e la corrispondenza della regina Maria Antonietta con Antoine Barnave.