Angeli perduti
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Angeli perduti | |
Titolo originale: | 堕落天使 Duo luo tian shi |
Paese: | Hong Kong |
Anno: | 1995 |
Durata: | 91' |
Colore: | colore |
Audio: | sonoro |
Genere: | drammatico |
Regia: | Wong Kar-Wai |
Soggetto: | Wong Kar-Wai |
Sceneggiatura: | Wong Kar-Wai |
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Fotografia: | Christopher Doyle |
Montaggio: | William Chang, Wong Ming Lam |
Musiche: | Frankie Chan, Roel A. García |
Scenografia: | William Chang |
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Si invita a seguire lo schema del Progetto Film |
Angeli perduti è un film prodotto a Hong Kong del 1995, diretto dal regista Wong Kar-Wai ed interpretato, fra gli altri, da Takeshi Kaneshiro e Karen Mok.
Ambientato nella stessa città e nello stesso anno in cui è girato, il film mostra un'atmosfera cupa e surreale, sottolineata dagli effetti visivi: grandangoli, scene accelerate, riprese a mano e immagini ofuscate da vetri, specchi o riprese digitali. La nera notte di Hong Kong è tagliata solo dall'ironia e dalla malinconia dei personaggi.
[modifica] Trama
Come in altri film dello stesso regista, due trame principali si intrecciano nell'ambiente angusto e frenetico del paesaggio della metropoli, un ambiente tanto affollato quanto pieno di persone sole; per tutto questo il film ricorda il piú luminoso Hong Kong Express e, in effetti, il film era stato inizialmente concepito come terzo episodio del film precedente.
In una vediamo un killer professionista intenzionato a cambiare vita, ma intrappolato da un legame ambiguo e irrisolto con la propria socia. Dietro al rapporto professionale si nasconde un legame sentimentale tormentato che si nutre di piccoli indizi e di una musica struggente. Addescato ma non sedotto dalla ragazza Punkie in cerca di una identità, non riuscirà a svincolarsi in tempo.
Il secondo intreccio segue un ragazzo muto (per una scatola di ananas scaduto, con una citazione evidente a Hong Kong Express) e senza lavoro, che gira la città in moto e si guadagna da vivere occupando temporaneamente negozi in orario di chiusura. La sua muta caparbietà gli permette di avvicinarsi a Cherry, una ragazze in cerca di un appoggio affettivo; sembra anticipare la poetica del calore silenzioso che riempie i vuoti, splendidamente realizzata in un altro film orientale: Ferro 3 - La casa vuota di Kim Ki-Duk.
Le due vite si svolgono fianco a fianco ma quasi senza interazione.