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Andúnië - Wikipedia

Andúnië

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Nell'ambientazione dei romanzi di J.R.R. Tolkien, il porto di Andúnië[1] è una città sulla costa nord-occidentale dell'isola di Númenor. La città sorge sulla costa della baia omonima, nella regione di Andustar.

In principio è la città principale dell'isola, ma col tempo viene superata in importanza da Armenelos, dove dimorano i sovrani dell'isola. Per quasi tremila anni della Seconda Era, a partire dalla fondazione del regno di Númenor, è il luogo di approdo delle navi elfiche provenienti da Eressëa, portando talvolta in dono, oro, argento e pietre preziose[2].

Indice

[modifica] Signori di Andúnië

I Signori di Andúnië, discendenti di Valandil, figlio di Silmariën, sono tra le famiglie nobili più importanti dell'isola. L'ultimo esponente di questa casata è Amandil, che poco prima degli eventi della Caduta di Númenor, compie un disperato tentativo di raggiungere Valinor e ottenere udienza presso Manwë, signore dei Valar.

[modifica] Eventi storici di Númenor avvenuti in Andúnië

  • Sotto il regno di Ar-Gimilzôr (3102-3177 della Seconda Era), uno dei primi regnanti numenoreani apertamente ostili verso gli Eldar, a causa della loro immortalità e vicinanza con i Valar;
- gli Elendili, detti anche Fedeli, ovvero la fazione minoritaria favorevole ai tradizionali legami con gli Eldar, sono obbligati a lasciare la costa occidentale di Númenor (dove vivono per la gran parte) e trasferirsi, sotto sorveglianza, in quella orientale, nella città di Rómenna.
Molti di costoro, salpano verso la Terra di Mezzo per riparare nel regno del signore elfico Gil-galad e non fanno più ritorno in Númenor.
Sotto il regno di Ar-Gimilzôr, infatti, i rapporti con gli Eldar d'Occidente sono interrotti. Le navi degli Elfi non giungono più da Eressëa[3] e i porti di Andúnië cadono in rovina.

[modifica] Note

  1. ^  Il nome in Quenya, significa verso occidente o tramonto, derivando dalla parola Andúnë che significa occidente, ovest.
  2. ^  I Numenoreani erano abili artigiani, ma i metalli preziosi erano assenti nell'isola e l'unica fonte erano i doni degli Eldar. Gemme, monili d'oro e gioielli erano oggetti molto ricercati in Númenor e tenuti in gran conto per la loro rarità. A partire dal regno di Tar Ancalimon (2221-2386 della Seconda Era), i Numenoreani, desiderosi di potere e ricchezza, iniziano a occupare stabilmente le coste della Terra di Mezzo, soggiogando e richiedendo tributi a quei popoli del continente orientale che per millenni avevano trattato con rispetto e generosità.
  3. ^  E neppure vi giungeranno più neppure nel breve periodo di regno di Inziladûn, figlio di Ar-Gimilzôr, che sale al trono prendendo come tradizione un nome elfico, Tar Palantir (3177-3255 della Seconda Era), e che cerca di restaurare la devozione verso i Valar, i legami tradizionali con gli Eldar e interrompere le persecuzioni contro i Fedeli.

[modifica] Bibliografia

  1. J.R.R. TOLKIEN, Racconti Incompiuti Edizione CDE su licenza Rusconi libri, Milano 1994.
  2. J.R.R. TOLKIEN, Il Silmarillion Rusconi Libri, ottava edizione, Milano 1989.

[modifica] Voci correlate


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