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Vjačeslav Molotov - Wikipedia

Vjačeslav Molotov

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Nota disambigua - Se stai cercando la bomba, vedi Bomba Molotov.
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 Vjačeslav Molotov
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Molotov, Ribbentrop, Stalin
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Molotov (a sinistra) e Stalin a Yalta
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Molotov (a sinistra) e Stalin a Yalta

Vjačeslav Mikhajlovič Molotov (Вячесла́в Миха́йлович Мо́лотов) (9 marzo [25 febbraio, Calendario Giuliano] 1890 - 8 novembre 1986) fu un politico e diplomatico Sovietico. Molotov fu l'unico tra i principali rivoluzionari bolscevichi a sopravvivere alle Grandi Purghe Staliniste degli anni '30.

Molotov nacque a Kukarka (oggi Sovetsk), in Russia, come Vjačeslav Mikhajlovič Skrjabin (Скря́бин) (era nipote del compositore Alexandr Skrjabin, suo zio). Nel 1906 si unì al Partito Social Democratico Russo dei Lavoratori e prese lo pseudonimo Molotov (dal russo molot, martello). Fu, assieme ad Alexandr Šljapnikov, il dirigente anziano Bolscevico di Pietrogrado all'epoca della Rivoluzione di febbraio mentre personaggi come Lenin erano ancora in esilio. Dopo quella che appare come un odissea attraverso il panorama geografico e politico della Russia, incluso un importante ruolo nella Rivoluzione d'ottobre e aver diretto per un certo periodo il quotidiano Pravda, iniziò a lavorare sotto Josif Stalin nel 1922.

Dal 19 dicembre 1930 al 9 maggio 1941, fu Presidente del Consiglio dei Commissari del Popolo, ruolo in base al quale agì come formale capo di stato dell'Unione Sovietica. Alla vigilia della seconda guerra mondiale, divenne Commissario del Popolo agli Affari Esteri (Ministro degli Esteri). Si ritiene che venne nominato Ministro degli Esteri, perché il suo predecessore, Maxim Litvinov, era ebreo, ad avrebbe quindi potuto insultare i tedeschi rivestendo quel ruolo nei negoziati. Molotov negoziò in parallelo sia con l'Occidente che con i nazisti per assicurare il maggior guadagno territoriale all'Unione Sovietica. Dopo che i colloqui Russo-Franco-Britannici dell'agosto 1939 fallirono, egli negoziò il Patto Molotov-Ribbentrop con la sua controparte tedesca, Joachim von Ribbentrop. Durante il periodo precedente allo scoppio della guerra tra la Russia e la Germania, nel 1941, annoiò immancabilmente i tedeschi con la sua tenacia pragmatica durante i negoziati, insistendo nel preservare o migliorare gli interessi sovietici in Europa orientale, e senza farsi ingannare dalle oziose promesse tedesche di concessioni in altre distanti parti del mondo, come l'India. (In una occasione, quando Ribbentrop stava discutendo la divisione delle spoglie dell'Impero Britannico "prossimo alla conquista", Molotov rispose chiedendogli perché, se il Regno Unito era condannato, stavano tenendo dei negoziati in un rifugio antiaereo). In seguito, si confrontò anche con il Presidente statunitense Franklin Delano Roosevelt riguardo tali argomenti, durante la guerra.

Ore dopo l'avvio dell'invasione tedesca, il 22 giugno 1941, diede un famoso e incoraggiante discorso al popolo sovietico, spiegando la situazione ed enfatizzando che l'URSS non aveva fatto niente per provocare la guerra, ma avrebbe combattuto fino alla vittoria finale, ora che era iniziata.

Molotov servì come Ministro degli Esteri fino al 1949 (quando venne rimpiazzato da Andrej Vyšinskij), e quindi ancora dal 1953 al 1956.

A seguito della morte di Stalin, nel 1953, Molotov si trovò in disaccordo con le politiche riformiste del successore di Stalin, Nikita Khruščёv, e si oppose duramente alle denunce di quest'ultimo a Stalin (1956). Nel 1957, assieme ad altri esponenti stalinisti come Lazar Kaganovič, tentò un colpo interno al Partito per estromettere Khruščёv. Il tentativo fallì, e ciò fornì a Khruščёv il pretesto per degradare Molotov a una serie di incarichi sempre più irrilevanti: prima come ambasciatore in Mongolia (1957 - 1960) e quindi come delegato permanente dell'URSS all'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica di Vienna (1960 - 1961). Nel 1964 venne completamente espulso dal Partito.

A Molotov venne permesso di riunirsi al Partito nel 1984, ma questo fu un gesto puramente simbolico. All'epoca della sua morte (all'età di 96 anni), avvenuta a Mosca l'8 novembre 1986, era l'ultimo sopravvissuto tra i principali partecipanti agli eventi del 1917.

I soldati dell'esercito finlandese, battezzarono scherzosamente la bomba Molotov con il suo nome, in quanto Molotov servì come Commissario per gli Affari Esteri durante il periodo della Guerra Finno-Sovietica (1939-1940).

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