Scienze cognitive
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La locuzione scienze cognitive si riferisce allo studio dei processi cognitivi, ovvero allo studio dei processi riguardanti la mente, la memoria e l'intelligenza.
Attualmente non è costituita una disciplina singola in grado di occuparsi di tutte le varie sfaccettature della mente; pertanto si parla di scienze cognitive al plurale per raccogliere le tematiche di un'area di ricerca marcatamente interdisciplinare. Tipici argomenti studiati nelle scienze cognitive includono la percezione, l'attenzione e la coscienza.
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[modifica] Le discipline
Alcune delle discipline partecipanti sono la psicologia (in particolar modo la psicologia dell'area cognitiva, o semplicemente psicologia cognitiva, che è parte integrante della psicologia generale), la linguistica, le neuroscienze, l'intelligenza artificiale (ad esempio con ricerche riguardanti reti neurali) e la filosofia (particolarmente la filosofia della mente, la filosofia del linguaggio e la filosofia della matematica, ma anche la filosofia della scienza e l'epistemologia).
[modifica] Gli approcci
Molti ricercatori condividono l'approccio funzionalista, il quale studia la mente e l'intelligenza come funzioni indipendenti dal sostrato fisico e biologico, quindi in generale e astrattamente. Potenzialmente le categorie utilizzate in un approccio funzionalista sarebbero idealmente applicabili anche ad altri enti intelligenti, quali animali, alieni o intelligenze artificiali. Visto questo e simili approcci, non si possono semplicemente identificare le scienze cognitive con le neuroscienze (che studiano il funzionamento della mente a livello fisico e chimico-fisico in quanto istanziata nel cervello umano) o con l'intelligenza artificiale (che tenta di implementare programmi in grado di migliorarsi, nei limiti della tecnologia odierna). Con questo si rinuncia ad un approccio riduzionista, attualmente non consentito dalla incompletezza delle conoscenze sul substrato biofisico e dalla complessità dei modelli che dovrebbero essere elaborati.
[modifica] Quadro storico
[modifica] L' Entscheidungsproblem
Sorprendentemente le radici delle scienze cognitive si trovano nella matematica. David Hilbert, ritenendo la matematica un campo ormai quasi completamente conchiuso e completato, stilò una lista di problemi che dovevano essere ancora risolti e tra questi pose la domanda se la matematica fosse decidibile. La risposta affermativa che auspicava avrebbe implicato che ci fosse un metdo semplice ma universale per poter decidere di ogni proposizione matematica se fosse vera o falsa. Alan Mathison Turing e Alonzo Church dimostrarono entrambi che la risposta al cosiddetto Entscheidungsproblem fosse invece negativa. Church inventò e adoperò il lambda calcolo Turing la famosa macchina di Turing.
[modifica] La macchina universale di Turing
La macchina di Turing era intesa come modello per simbolizzare ogni possibile operazione di calcolo. Si possono progettare macchine di Turing per qualsiasi operazione, ma la vera potenza computazionale sta nella macchina universale di Turing, la quale è in grado di eseguire i calcoli di qualsiasi altra macchina di Turing. Questa macchina universale (Universal Turing Machine, UTM) sarebbe in grado di calcolare qualsiasi operazione calcolabile. Facendo vedere che ci fossero appunto enunciati matematici non calcolabili, Turing dimostrò che la matematica non fosse completamente decidibile. La conclusione più interessante per le scienze cognitive era però che la mente umana, in quanto in grado in principio di eseguire anch'essa una simulazione di una qualsiasi macchina di Turing, avesse come minimo la stessa potenza computazionale din una macchina di Turing universale.
[modifica] Cognizione come calcolo
Unitamente a questa intuizione, se si considera ogni operazione mentale come un calcolo di una funzione, come manipolazione di simboli, come processare informazioni, la macchina di Turing diventa una metafora molto potente e può essere usata come modello per la cognizione. Effettivamente, i primi computer di John von Neumann erano molto vicini al modello di Turing e vennero ben presto usati come supporto nelle varie scienze, anche in psicologia. Specialmente Allen Newell e Herbert Simon negli anni '50-'60 tentarono di implementare in programmi sul computer algoritmi per la soluzione di problemi usati dall'uomo.
[modifica] Intelligenza Artificiale
Una volta iniziata seriamente la ricerca sulla possibilità di intelligenza artificiale, il concetto di "cognizione" venne generalizzato per poter essere anche applicabile alle possibili intelligenze artificiali, ma anche agli animali. Così venne formulato la teoria del funzionalismo la quale asserisce la realizzabilità multipla delle funzioni cognitive. Ogni operazione cognitiva va studiata in base alla funzione che svolge nel sistema di elaborazione delle informazioni nel suo complesso e non in base alla sua realizzazione fisica.
[modifica] Ricercatori famosi nelle scienze cognitive
- Noam Chomsky
- Daniel Dennett
- David Chalmers
- Jerry Fodor
- Douglas Hofstadter
- Philip Johnson-Laird
- Marvin Minsky
- Seymour Papert
- Steven Pinker
- John Searle
- Herbert Simon
[modifica] Ricercatori Italiani
- Paolo Legrenzi
- Umberto Eco (Soprattutto con la sua opera Kant e l'Ornitorinco)
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni