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Isola Rizza - Wikipedia

Isola Rizza

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Wikipedia:WikiProject/Progetto geografia/Antropica/Comuni Isola Rizza
Portale:Portali Visita il [[Portale:{{{portale}}}|Portale {{{portale}}}]]
Stato: Italia
Regione: Veneto
Provincia: Verona
Coordinate:
Latitudine: 45° 17′ 0′′ N
Longitudine: 11° 12′ 0′′ E
Mappa
Altitudine: 23 m s.l.m.
Superficie: 16,84 km²
Abitanti:
2.877
Densità: 180 ab./km²
Frazioni:  
Comuni contigui: Bovolone, Oppeano, Ronco all'Adige, Roverchiara, San Pietro di Morubio
CAP: 37050
Pref. tel: 045
Codice ISTAT: 023041
Codice catasto: E358 
Nome abitanti: isolani 
Santo patrono: Pietro e Paolo 
Giorno festivo: 29 giugno 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale

Isola Rizza è un comune di 2.877 abitanti della provincia di Verona.


Indice

[modifica] Geografia

Isola Rizza è Comune della Bassa Veronese a sud est a 26 chilometri dal capoluogo. È attraversato dal Piganzo affluente del Tartaro.

[modifica] Storia

[modifica] preistoria

Isola Rizza fu abitata fin dalla preistoria. La sua storia è stata condizionata dagli sconvolgimenti che dovette subire per le inondazioni dei fiumi che la attraversano. Ciò non ha impedito ritrovamenti di antichi insediamenti. Presso il Museo Archeologico di Verona è conservato l'attacco di un'ansa di un vaso di bronzo ritrovato nel 1889. Il reperto è etrusco del VI secolo AC. A Pieve a circa sessanta centimetri di profondità, si ritrovò un'urna fittile integra del periodo fra l'età del Bronzo e l'età del Ferro, conservata presso il Museo di Storia Naturale di Verona.

[modifica] protostoria

A Casalandri, nella necropoli dei Galli Cenomani, nel 1982 si ha avuto il rinvenimento d'alcune tombe del II secolo AC. Complessivamente sono state portate alla luce centoundici sepolture. Casalandri fa parte di una folta serie di necropoli che partono dal padovano e finiscono a Valeggio sul Mincio. La tipicità di questo ritrovamento è rappresentata dal biritualismo fra inumazione e cremazione. È il punto centrale del lento e pacifico assorbimento delle popolazioni locali da parte di Roma. A proposito di questo rito misto, Luciano Salzani riporta, sottolineandone l'importanza
II rito funebre è misto, con una prevalenza del numero degli incinerati rispetto a quello degli inumati. Le ossa bruciate delle tombe a cremazione non sono deposte all'interno di un'urna, ma sono ammucchiate in un angolo della tomba. È anche possibile che fossero contenute all'interno di un recipiente di legno o di cuoio che non ha lasciato tracce. Assieme alle ossa si trovano una o più monete e le fibule. Il resto del corredo è costituito da piccoli vasetti, ollette e da ciotole contenenti ossa d'animali. Le armi sono rappresentate da spade, coltellacci, punte di lancia e umboni di scudo. Le tombe ad inumazione non presentano un'orientazione ben definita. In queste tombe il corredo si trova di regola presso la testa del defunto

[modifica] la storia

È dell'alto medioevo il ritrovamento del Tesoretto di Isola Rizza, ora custodito al Museo di Castelvecchio, un gruppo di tredici oggetti di oro e di argento, ritrovati casualmente da un isolano mentre lavorava in un suo campo nell'inverno del 1873. Sono oggetti di fattura longobarda e probabilmente dell'inizio del VII secolo. Il pezzo più importante è un piatto in argento con un medaglione centrale a sbalzo con una scena di guerra, un cavaliere che trapassa con la sua lancia un guerriero. Il centro nel medio evo era di importanza relativa per la zona, del 1212 si trovano documenti che testimoniano la presenza di un arciprete col titolo di magister, un importante area di tributi e un clero numeroso, una forte presenza di chiese, una parte andate distrutte. Una figura centrale di questa fase fu l'arciprete Leonardo Auricalco, che ricostruì la chiesa arcipretale e svolgeva il suo compito senza risiedervi, stipendiava in loco un cappellano in maniera che svolgesse il suo lavoro. La fertilità del terreno ha portato ad un numerosa presenza di ville padronali specialmente nel periodo veneziano, da ricordare che l'introduzione del riso nella zona dipese dall'intervento della Serenissima

[modifica] Il nome

Il nome originario era Insula Porcaritia. Insula in quanto aperto ed asciutto in mezzo a boschi e paludi, porcaritia inteso come recinto di porci ovvero un luogo dove veniva prativato l'allevamento. Porcaritia divenne porcarizza. Nel 1872 gli isolani cambiarono il nome del paese in Isola Rizza, ma poi recuperarono la scrofa con il riso in bocca nello stemma del 1932, che riprendeva il vecchio stemma della comunità che è riprodotto ai piedi del campanile dal 1535

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


[modifica] Cultura

Diede i natali ad uno dei 16 iniziali partecipanti veronesi, Catterino Rizzi, alla spedizione dei mille di Giuseppe Garibaldi.


[modifica] I monumenti

  • Palazzo Dogana

Costruito nel tardo Medioevo.

  • Croce del Gallo

Nel centro del paese, una interessante croce votiva, non comune nelle caratteristiche.

[modifica] Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo

Chiesa di San Pietro e Paolo
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Chiesa di San Pietro e Paolo

Del XVIII secolo, inizio. Dell'architetto Giuseppe Tramontini, contiene una pala del 1708 di Sante Prunati vicina all'altar maggiore e di Pasquale Ottino, Madonna coi santi Pietro e Paolo. La chiesa, con un aspetto neoclassico è sui resti di una predente del 1535. Isola è pieve con parrocchia e arciprete dal 1460 e il papa Eugenio III la ricorda nel 1145: Plebem Insulae Porchariciae, cum capellis, et decimis, et curte

[modifica] Villa Pollettini

Del XV secolo, sede comunale, contiene un affresco di Giacomo Favretto, la La finta Malata della prima metà del XIX secolo.

[modifica] Chiesa di Santa Maria della Piazza

Chiesa di Santa Maria della Piazza
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Chiesa di Santa Maria della Piazza

Detta anche santa Maria Janua Coeli. Fine del XV secolo, con affreschi. Su una precedente dell'XI secolo, apparteneva ad un ordine religioso, recentemente restaurata.

[modifica] Le ville

  • Villa Maffei

Del XV secolo. L'inizio del dominio dei Maffei su una parte del comune è riportato precisamente dai contratto. Il 9 settembre 1413, Daniele Maffei acquistò per 1663 ducati d'oro una porzione della fattoria di Verona, con tutte le sue decime, edifici e molini. Fu il primo seguito da altre famiglie nobili o estremamente ricche. Proprio la presenza di queste nuove famiglie accelerò il cambiamento del toponimo, come si vede nella storia del nome.

  • Villa Sagramoso Buri

Del XVI secolo con le chiuse del Bussè coeve.

  • Villa Bonanome Bellinato

Del 1589 con una grande ghiacciaia.

  • Villa Martelli

Del XVI secolo con una colombara al centro.

  • Villa Ferrari

con il molino del XVIII secolo

  • Villa Mandella sorte

Del XVIII secolo.

[modifica] Gli appuntamenti

  • La fiera

Si tiene il terzo giovedì di cinque mesi nell'anno: febbraio, aprile, luglio, settembre e novembre.

  • Sagra della gioventù

Fra giugno e luglio.

  • Sagra settembrina dedicata al maiale

in settembre. È una sagra che si svolge dal mattino, le specialità legate al maiale vanno dagli ossi e gambetti a maialini allo spiedo

[modifica] Economia

Il passaggio della superstrada Transpolesana ha ampliato la natura agricola, riso, mele e tabacco in una economia con industrie ed artigianato del settore del mobile specialmente tipico e produzione di cucine.


Fa parte dell'area di produzione del Riso Nano Vialone Veronese che viene coltivato su terreni della pianura veronese irrigati con acqua di risorgiva.

[modifica] Gemellaggi

  • Germania Windach

[modifica] Amministrazione comunale

Sindaco: Giovanni De Fanti dal 14/06/2006, partito: Lista Civica
Centralino del comune: 045 7135022

[modifica] Collegamenti esterni

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