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Impregilo - Wikipedia

Impregilo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Impregilo S.p.A. (pron. Impregìlo) è una multinazionale e il principale gruppo italiano nel settore delle costruzioni e dell'ingegneria. La sede attuale è a Sesto San Giovanni (MI).

Impregilo, per dimensioni e fatturato, è attualmente il principale gruppo italiano nel settore delle costruzioni, dell'ingegneria, la realizzazione di infrastrutture per il trasporto, il ciclo di trattamento delle acque e nelle opere per l'ambiente. Il gruppo è il principale General Contractor italiano nel settore delle grandi opere. Con questo termine si indica genericamente la capacità di coprire l'intero ciclo realizzazione e conduzione dell'opera.

Indice

[modifica] Storia

L'attuale S.P.A. è il risultato del raggruppamento e fusione delle principali aziende italiane operanti nei settori dell'edilizia e dell'ingegneria.

Negli anni 1989-90 Fiat Impresit e Cogefar si fusero in Cogefar-Impresit. Successivamente furono incorporate le società Girola e Lodigiani: il gruppo cambia nome diventando Impregilo Spa. Successivamente ancora fu incorporata l'azienda di ingegneria Castelli. Al termine di quel periodo fu nominato presidente del gruppo Franco Carraro.

Nell'anno 2006: Fisia Italimpianti e la sua controllata Fisia Babcock GMBH tornano ad essere proprietà di Impregilo Spa al 100%. Sui principali giornali, non solo finanziari e di settore, appaiono ricorrenti voci di una possibile fusione tra Impregilo e il gruppo Astaldi.

Impregilo è quotata alla borsa valori di Milano. Possiede un capitale sociale di 708 milioni di euro, un portafoglio ordini di 13,4 miliadri di euro e oltre 10.000 dipendenti. Circa il 30% del capitale sociale è detenuto da Igli SpA. dopo l'esercizio della call sulle azioni detnute da Gemina, precedente azionista di riferimento fino a metà 2005.

Sino all'anno 2004 l'amministratore delegato della società è stato l'ingegner Piergiorgio Romiti, dal 2005 e stato sostituito dall'Ing. Alberto Lina. L'attuale presidente è Cesare Romiti.

[modifica] Il Ponte di Messina

Per approfondire, vedi la voce Ponte sullo Stretto di Messina.

In Italia da molto tempo si parla e si progetta la costruzione di un ponte per unire la Sicilia alla Calabria. Opera di ingegneria in se estremamente ambiziosa in quanto si tratterebbe di realizzare il ponte ad unica arcata più lungo del mondo.

I principali nodi di discussione non risultano essere tecnici - anche se si tratta di collocare i piloni in una zona sismica e che la lunghezza dell'arcata è molto maggiore rispetto al più grande ponte mai realizzato in quanto la tecnologia e materiali attuali ne consentirebbero la costruzione - la discussione verte sulle opportunità fornite da un'opera gigantesca in un contesto disagiato. Molti detrattori la considerano inutile dal punto di vista economico, in particolare segnalano che non si otterrebbero miglioramenti delle condizioni di trasporto merci e passeggeri da sud a nord in quanto le infrastrutture della zona sono estremamente carenti e recenti studi hanno indicato che il trasporto merci via mare verso i porti della Liguria risulta vantaggioso sotto molteplici aspetti. Vi sarebbe anche l'inevitabile enorme impatto ambientale in una zona sostanzialmente integra (la visione di una "montagna di cemento" in un paesaggio sobrio). I favorevoli, al di là degli aspetti economici difficilmente valutabili, fanno notare che si tratterebbe di un'opera sociale, utile per superare le radicate convinzioni dei siciliani che da secoli le separano dal resto degli italiani. Molti però vedono la costruzione del ponte come il consueto "affare sporco"; utile solo a quanti finanzieranno l'opera (e le altre infrastrutture), ai progettisti e costruttori e chi sarà chiamato a gestire il ponte in concessione. Insomma una problematica ampia, che coinvolge innanzitutto il territorio e gli abitanti di Sicilia e Calabria ma che per riflesso avrà impatti sull'intera economia nazionale.

Nell'ottobre 2005 Impregilo, a capogruppo di una cordata di aziende internazionali, si aggiudica la gara per la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina, battendo la cordata concorrente guidata dalla capogruppo Astaldi. L'offerta finale è risultata essere pari a 3,88 miliardi di euro, il progetto considera inoltre una tempo di realizzazione di 70 mesi (6 anni). Il contratto di assegnazione è stato firmato il 27 marzo 2006.

L'approvazione del progetto definitivo e di conseguenza del progetto esecutivo da parte del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) e della società concessionaria Stretto di Messina capeggiata da Impregilo dovrà essere conclusa entro un tempo definito in dieci mesi dalla firma del contratto. Tecnicamente, quindi, fino all' estate del 2007 il governo e la società Stretto di Messina possono ritirarsi dall'affare.

L'accantonamento però del progetto da parte del governo in carica comporterebbe il pagamento di una costosa penale. La penale aumenta in relazione al tempo in cui questa decisione sarà comunicata alle parti. Se per ipotesi il governo dichiarasse ora (Maggio 2006) lo stop ai lavori si ipotizza una penale di 20-25 milioni di euro, a dicembre 2006, cioè alla presentazione del progetto operativo, la cifra dovrebbe raggiungere i 66 milioni di euro.

[modifica] Critiche alla società

Come spesso accade nelle gare di aggiudicazione negli appalti di grandi opere infrastrutturali e di ingenti finanziamenti pubblici e/o privati, vi sono ricorrenti dubbi circa possibili ingerenze esterne su chi deve decidere. Nel recente passato scandali in tal senso hanno riguardato atti di corruzione e concussione le cui conseguenze sono state l'enorme ritardo nel completamento dell'opera o l'indiscriminato aumento dei costi di realizzazione.

In Italia negli anni 90 questo fenomeno ebbe culmine giudiziario e mediatico nel periodo di inchieste della magistratura lombarda con importanti processi e sentenze di primo e secondo grado. Tale periodo, definito Tangentopoli, investì appieno il settore delle costruzioni e le allora principali aziende del settore.

All'estero, in particolare nei paesi dell'America Latina, Impregilo è stata citata in polemiche riguardanti l'impatto ambientale e quindi sociale di alcune sue grandi opere.

[modifica] Principali settori di attività

La società opera a livelo mondiale nei settori:

[modifica] Principali mercati

[modifica] Collegamenti esterni

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