Utente:Gatto Nero
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[modifica] Una storia triste
Salve a tutti.
Sono Claudio Mastroianni, calabrese, nato in agosto. 1981.
Qualcuno di voi mi ha conosciuto più che altro come Gatto Nero, cosa che ha reso per molti più comodo e facile agire come hanno agito. Perché ero Gatto Nero, qualcosa di astratto. Colpa anche mia: per quanto mi riguarda, c'è sostanziale corrispondenza fra me e il mio nick; girate in Rete e mi troverete, sempre con lo stesso nick: c'ho sempre messo la mia faccia. Gatto Nero.
Ma resto Claudio Mastroianni.
Sono discendente di una nobile stirpe di poveracci. Mio padre, una volta 18enne, ha seguito il destino di tanti altri meridionali ed è emigrato in Svizzera per lavoro. Mia madre l'ha seguito, e lì è nato mio fratello e sono nato io. Pochi mesi dopo la mia nascita abbiamo seguito di nuovo il destino di tanti altri emigranti. Mia madre, mio fratello e io siamo tornati in Italia, mio padre faceva una rarefatta spola fra le due nazioni, fino a pochi mesi dopo il mio sedicesimo compleanno. Sulla sua tomba c'è scritto:
"Il lavoro la sua vita, l'onestà il suo ideale, la famiglia il suo affetto"
Per me è Vangelo.
Non voglio suscitare pietismo: la mia storia è uguale a quella di tanti altri, e migliore di quella di tanti altri ancora. Sto spiegando la mia etica e i miei ideali. Sto dicendo chi sono io: Claudio Mastroianni, appunto.
Non ho mai accettato scorciatoie, neanche per me stesso. Avrei potuto saltare anni di scuola e non l'ho fatto, questuare raccomandazioni e non le ho volute. Ho sempre creduto fermamente che ogni cosa vada meritata, che ognuno debba ottenere risultati - in positivo e in negativo - in base a ciò che fa.
Nonostante ora le condizioni economiche leggermente cambiate, io mi considero sempre "povero". Non ho belle auto e belle case, biblioteche fornite e piscine, tradizioni famigliari e una posizione sociale da mantenere. L'unica cosa che ho, che è veramente mia è la dignità, è la mia integrità.
E quella la difenderò sempre, con le unghie e con i denti.
Sono arrivato su Wikipedia nel 20 ottobre 2004. Se non mi sbaglio, la prima voce a cui ho cercato di contribuire è stata quella della mia città, come tanti altri hanno fatto. Sono entrato in Wikipedia e mi è sembrato di vivere un sogno, una utopia. Una comunità con uno scopo, in cui tutti erano utili. Ciascuno poteva fare qualcosa, nel suo piccolo, per contribuire all'opera comune. Il lavoro la sua vita. Un posto in cui tutti erano necessari, tutti erano indispensabili. Mi hanno detto che ogni utente va rispettato, che è una risorsa preziosa per il progetto. Che il blocco di un utente e la cancellazione di una pagina dovevano essere misure estreme, da attuare solo nel caso fosse impossibile fare altro. E io ci ho creduto.
Ho fatto ciò che mi sentivo di fare, che pensavo fosse importante fare. Non ho scritto quasi nessun articolo ex novo, ho preferito lavorare sulla coordinazione: progetti, ricategorizzazioni, qualche template. A fine maggio 2005 sono stato candidato admin. C'ho pensato un po' su, perché per prendere un impegno bisogna essere sicuri di poterlo portare a termine. Il lavoro la sua vita. Da una parte c'era il mio ego lusingato, dall'altra qualche dubbio che andava pesato. Amo le cose chiare, dire tutto come sta. Ho scritto questo e ho lasciato al giudizio della comunità, che mi ha eletto.
Quando sei un neo-admin, devi andare coi piedi di piombo. Fare poco e cercare di fare bene. Chiedere, anche in caso di minimo dubbio, per poi sentirsi dire di essere bold. L'adminship è un compito delicato, non va preso come un gioco. Una cosa che molti neo-admin, purtroppo, sembrano non aver capito.
Ma ero comunque felice di poter dare una mano, una piccola mano.
4 giorni dopo la mia elezione, c'è stato il primo Incontro a Valentano, in cui è stata fondata la WMI.
Molti di voi conoscono già quanto accaduto. Per chi non lo sapesse, riassumo e semplifico dicendo che sono stato lasciato a dormire all'esterno, nella mia macchina, da solo.
In quella Yaris, mentre pensavo e patrollavo col mio portatile e la connessione UMTS, il sogno è finito. E' stato come se all'improvviso m'avessero messo addosso un paio d'occhiali: non osservavo più le cose in maniera ovattata, ma vedevo tutto, anche i particolari meno piacevoli. E i wikipediani non erano più wikipediani, erano esseri umani, con tutte le varie mediocrità tipiche di questo genere vivente.
Ho finto che andasse tutto bene, per non rovinare la "festa". Poi sono tornato a casa, e ho riflettuto. Per qualche mese.
Quando sono tornato, timidamente, wiki stava cambiando. Era già cambiata, ma era una fase di transizione, come lo è ora. I vecchi utenti si stavano trasformando in Re e Regine, e molti nuovi utenti gli facevano da codazzo. Si aggredivano i nuovi utenti. Si insultavano gli autori degli articoli in cancellazione. C'era uno snobismo strisciante. Era come se davanti mi fossi trovato una versione deformata della wikipedia originale, priva dell'attrativa e dei valori che la contraddistinguevano.
Lì è cominciata la mia storia triste.
Non sono uno che ama le ipocrisie. Men che meno, amo le ingiustizie. Ancora meno, i comportamenti arroganti. L'avevo detto nella mia "Riserva" alla candidatura: "pane al pane, vino al vino". Con Contezero è andata così.
Aggrediva gli utenti nelle cancellazioni. Li sbeffeggiava. Li derideva. Li insultava. Ma non era un comportamento wiki, e allora gliel'ho detto. Ne è nato un confronto, anche acceso, in cui ben pochi prendevano posizione.
E' stato lì che ho compreso uno dei più gravi difetti di wiki: i wikipediani girano la testa dall'altra parte. Pilatescamente parlando, se ne lavano le mani: se il problema lo affronta qualcun'altro, tanto meglio per loro.
Ma in queste condizioni, il confronto è trasceso. Da un piano di principio, un Contezero vs. Principi della comunità si è scaduti in un più personale Contezero vs. Gatto Nero. In un ambiente in cui un concetto wikipedianamente ovvio come "Non aggredire o insultare gli utenti" veniva detto principalmente da una persona sola (almeno, in quella determinata situazione), è diventato naturale per Contezero e poi per tutti focalizzarsi non sul messaggio, ma sull'emittente. Non sul principio, ma sulla persona. Non su wiki, ma su Gatto Nero.
Ne è nata una candidatura ad amministratore problematico che mi ha fatto decidere di dimettermi, perché "sentivo" di non avere la piena fiducia della comunità, così come aver capito d'aver esagerato aveva fatto sì d'aver - personalmente - votato in favore di una mia revoca. Si chiama presa di coscienza.
E' stato nel contesto della mia elezione a revoca che ho visto i primi insulti nei miei confronti, ed è da qui che comincio a riassumere un po'.
In quell'occasione mi colpi un invito fatto da un utente ora sparito, Rosco: "andate a pascolare altrove". Come animali. Non ero più un essere umano, non ero più un essere senziente: ero un animale al pascolo. Non è stato piacevole, ma non è stato neppure l'unico. E' stato solo l'inizio di una mia esponenziale discesa all'inferno.
Perché ogni mia azione, era nuovo motivo per "andarmi contro", per qualche ragione che mi sfuggiva e mi sfugge ancora. Forse è una sorta di spirale psicologica, non so. In accordo con quanto detto nella mia "Riserva", mi sono esposto quando ho pensato che qualcuno sbagliasse. "Ma quando sbaglierò e mi verrà detto, chiederò scusa e cercherò di rimediare." Ma quello che per me appariva ovvio - si critica un comportamento, non una persona - per gli altri non era così: dalle mie segnalazioni, dai miei dubbi, anziché partire un confronto, una discussione, si creava sempre un muro contro muro. Si difendeva la persona. E il comportamento veniva messo da parte. E per difendere la persona, si attaccava "l'accusatore". Quante me ne sono state dette? Non so. Tante. Dall'invidia del pene/adminship, ad altre motivazioni recondite che avrò pure rimosso. Era un andazzo generale, in cui però spiccava qualche perla.
Nel maggio 2006, a seguito di una segnalazione di TyL come admin problematico per via di un comportamento che io consideravo problematico, ho avuto un acceso scontro in chat con Civvi, Paginazero e iPork. Le accuse sono state variegate, dal voler fare il "maestro di vita e di moralità" (parole di iPork) a quello - strisciante, fatto da Civvi - di aver segnalato TyL per pura antipatia o per qualche altra motivazione recondita e non detta. L'onestà il suo ideale. Un contesto decisamente aggressivo, in cui si inseriscono le offese di Civvi che - in tale occasione - vorrebbe coniare in mio onore una categoria:Wikipediani bertucce, "quelli che passano il tempo a cercare le pulci nel culo degli altri", una categoria da prendere in considerazione perché "Categoria:Utenti parassiti è poco wikilove effettivamente". Un contesto in cui per Paginazero non si sta mettendo in dubbio chi abbia ragione e chi torto, perché io sono in "marcia malafede", mentre per iPork sono un "bambino" che pensa di avere la "patente della verità"; un contesto in cui per Paginazero dovrei fare "un favore a te stesso e tutti quanti noialtri: arriva l'estate - spegni il PC per un tre mesi" (sarà uno dei tanti inviti ad andarmene, conditi in varie salse).
Sempre iPork si renderà protagonista di un fatto che ha attualmente giusto ricordo nella mia firma. Durante una civilissima discussione con degli altri chattaroli su un argomento che ora sfugge alla memoria - perché si sposta sempre l'attenzione dall'argomento alla persona che lo esprime, su wiki - iPork, entrando in chat in quell'istante e senza aver seguito alcunché, si lamenta del fatto che anche cambiando sistema operativo la gatta continua a parlare. Alla mia richiesta se il "la gatta" fosse un riferimento alla mia omosessualità , ne segue una breve dichiarazione di iPork dal quale spicca il concetto secondo il quale "se tu sei culo io non ci posso fare niente". Integrità e dignità. Non sono più nemmeno un animale, come nel caso di Rosco: ora sono identificato solo dalle mie tendenze sessuali.
In questo lasso di tempo, è trasvervale l'affare Senpai. Con Senpai che mi minaccia di querelarmi per diffamazione, che mi accusa di mentire ogni volta che parlo delle - poi da lui stesso confermate - pressioni su Frieda per anticipare la sua candidatura. L'onestà il suo ideale.
E sempre trasversali sono le accuse di Sn.txt per difendere Frieda e quant'altri nella sua ottica. Con io al centro di un improbabile complotto elettorale che vedeva Snowdog mio compare di loschi affari. Il Gatto e la Volpe. L'onestà il suo ideale, Il lavoro la sua vita. Un Sn.txt/Hrundi/Gianfranco che però ancora si osanna come esempio positivo, mentre lui stesso per prima si dichiara "martire per la comunità".
E poi è arrivata Wikimania. Con la scelta di Taipei.
E io che ho criticato la commissione "scegliente", in maniera accesa ma sempre con rispetto. Sempre che "disonesti" non sia considerata un'offesa grave. Ma dracoroboter - che forse ha qualche difficoltà in inglese - ha pensato che stessi insultando quelle persone, e s'è sentito in diritto di mandarmi "a fanculo". Di darmi del coglione. Di dirmi di stare zitto, che ero uno stronzo (poi qualcuno smentirà i termini esatti, a me basta dare idea del genere di cose che m'ha detto). E di ridirlo in Mailing list (sì, quella che ora mi vede "moderato" ma "non bannato"). E di provocarmi in talk. E di vandalizzarmi la pagina utente sulla wikina. Senza che nessuno facesse niente.
Altre cose sarebbero da aggiungere. Altri piccoli tasselli per fare capire qual è stato e qual è tuttora lo stato d'animo nei miei confronti. Il modo in cui mi ci si rivolge: dalla "misericordiosa pietà di chi vuole concedere la possibilità di parlare" al "fastidio che si mostra nei confronti di una zanzara". Nessuno dei due estremi è piacevole: io sono una persona. E come tale penso di meritare rispetto. Non odio, né carità.
La mia presenza su wiki oscilla così da un senso di impotenza e incredulità, a uno di rabbia e frustrazione per quanto mi è accaduto in prima persona, e quanto vedo accadere in generale su wiki. E' difficile spiegare il mio stato, ed è un problema essermi dilungato tanto e doverlo fare di fretta (magari ci metterò mano, in questa ultima parte).
Ma quante volte una persona potrà sopportare di essere messa in dubbio nel profondo? Per quanto tempo può tollerare che si mettano in dubbio addirittura i suoi valori?
Gatto Nero (22:15, 11 nov 2006 (CET))