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Eccidio di Sant'Anna di Stazzema - Wikipedia

Eccidio di Sant'Anna di Stazzema

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

L' eccidio di Sant'Anna fu un crimine contro l'umanità commesso dai tedeschi del 16° battaglione SS della 16. SS-Freiwilligen-Panzergrenadier-Division "Reichsführer SS", con a capo il maggiore Walter Reder (1915 - 1980) il 12 agosto 1944 e continuato in altre località fino alla fine del mese.

Indice

[modifica] Breve cronaca

Walter Reder aveva il compito di compiere una rappresaglia contro il villaggio di S. Anna (frazione del comune di Stazzema), colpevole di non aver rispettato il bando tedesco che ordinava l'evacuazione del paesino. Quindi il 12 agosto, alle prime ore del mattino, tre reparti armati delle SS compivano nelle località sparse del comune, un eccidio di 560 persone, quasi tutti vecchi, donne e bambini.

Il 19 agosto, varcate le Apuane, le SS si spingevano in comune di Fivizzano (Massa Carrara), seminando la morte fra le popolazioni inermi dei villaggi di Valla, Bardine e Vinca, nella zona di San Terenzio. Nel giro di cinque giorni uccidevano oltre 340 persone mitragliate, impiccate, addirittura bruciate con i lanciafiamme.

Nella prima metà di settembre, con l'unica eccezione del massacro di 33 civili a Pioppetti di Montemagno, in comune di Camaiore (Lucca), i reparti delle SS portavano avanti la loro opera di rappresaglia nella provincia di Massa Carrara. Sul fiume Frigido venivano fucilati 108 detenuti del campo di concentramento di Mezzano (Lucca), e per finire a Bergiola e a Forno i nazisti facevano circa 200 vittime. Avrebbero continuato la strage con il massacro di Marzabotto.

[modifica] La famiglia Tucci

Monumento di Foligno
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Monumento di Foligno

Un episodio rilevante dell'eccidio fu il massacro della famiglia di Antonio Tucci, un ufficiale di marina che lavorava a Livorno, ma originario di Foligno, che aveva condotto la sua famiglia a Sant'Anna di Stazzema. In questa strage morirono 8 dei suoi figli (la cui età andava dai pochi mesi ai 15 anni) e la moglie. Soltanto lui si salvò perché in servizio a Livorno.

Famiglia Tucci

Il Comune di Foligno il 25 aprile 2004, nel giorno della festa della Liberazione, rendendo omaggio alle vittime della Resistenza e degli eccidi, ha intitolato una piazza del centro cittadino a Don Minzoni, in mezzo alla piazza è stato realizzato un monumento che comprende una fontana a forma di clessidra, nel cui fascione centrale sono scolpiti in bronzo alcuni episodi a ricordo delle vittime, tra questi la Croce della famiglia Tucci.

[modifica] Il processo

Nell'estate del 1994, Antonino Intelisano (il procuratore militare di Roma), mentre cerca documentazione su Erich Priebke e Karl Hass, avvia un procedimento che porterà alla scoperta, in uno scantinato della procura militare, di un armadio contenente 695 fascicoli «archiviati provvisoriamente», riguardanti crimini di guerra commessi da tedeschi e repubblichini. Tra questi viene trovata anche della documentazione relativa al massacro di Sant'Anna, per il quale verrà riaperta l'inchiesta che porterà ad individuare alcuni dei responsabili.

A distanza di quasi sessant'anni, il 20 aprile 2004, davanti ai giudici del Tribunale Militare di La Spezia è stato celebrato un processo per questo crimine. Per anni è stata considerata attendibile l'ipotesi che S. Anna di Stazzema fosse stata distrutta assieme alle sue 560 vittime perché luogo di rifugio di un gruppo di partigiani. Il giudice delle udienze preliminari ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio per i tre ufficiali SS accusati di essere gli esecutori dell'eccidio. Tra i militari tedeschi accusati: Gerhard Sommer, 83 anni, comandante il II Battaglione della divisione di Panzergrenadier Reichsfuher e gli ufficiali Alfred Schonber, 83 anni, e Ludwig Sonntag, 80 anni. Per altre due SS, Werner Bruss, 84 anni, e Georg Rauch, 83 anni, richiesto il non luogo a procedere, mentre per Heinrich Schendel, 82 anni, il Gup ha rinviato gli atti al pubblico ministero fissando il termine massimo di 5 mesi per ulteriori indagini.

Il 22 giugno 2005, dieci ex ufficiali e sottoufficiali tedeschi vengono condannati all'ergastolo per il massacro, dal tribunale militare della Spezia. Al momento della sentenza i dieci erano tutti pluriottantenni.

[modifica] Voci correlate

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