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Cazzano di Tramigna - Wikipedia

Cazzano di Tramigna

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Wikipedia:WikiProject/Progetto geografia/Antropica/Comuni Cazzano di Tramigna
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Stato: Italia
Regione: Veneto
Provincia: Verona
Coordinate:
Latitudine: 45° 29′ 0′′ N
Longitudine: 11° 12′ 0′′ E
Mappa
Altitudine: 100 m s.l.m.
Superficie: 12,25 km²
Abitanti:
1.301
Densità: 108 ab./km²
Frazioni: Campiano, Costeggiola (in parte) 
Comuni contigui: Colognola ai Colli, Illasi, Montecchia di Crosara, San Giovanni Ilarione, Soave, Tregnago
CAP: 37030
Pref. tel: 045
Codice ISTAT: 023024
Codice catasto: C412 
Nome abitanti: cazzanesi 
Santo patrono: San Giorgio 
Giorno festivo: 23 aprile 
Comune
Posizione del comune nell'Italia

Cazzano di Tramigna è un comune di 1.301 abitanti della provincia di Verona.

Indice

[modifica] Geografia

 Veduta di Cazzano verso nord
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Veduta di Cazzano verso nord

Cazzano di Tramigna dista 23 chilometri da Verona. Rispetto al capoluogo è in posizione nord-est. Per raggiungerlo si può prendere l'autostrada A4 Brescia - Padova ed uscire al casello Soave - San Bonifacio(a circa 10-11 Km da Cazzano); seguire le indicazioni per Cazzano di Tramigna (strada provinciale 37/a "dei ciliegi").

Come giurisdizione ecclesiastica il comune di Cazzano di Tramigna appartiene alla diocesi di Verona ed ha, nel suo territorio, tre parrocchie: San Giorgio Martire (a Cazzano), San Bernardo Abate (a Campiano) e Sant'Antonio Abate (a Costeggiola).

[modifica] Storia

Per prima cosa iniziamo a parlare del toponimo di Cazzano, argomento di particolare interesse in quanto le interpretazioni sono varie e tutte giustificabili da un piano etimologico:

a) Può essere derivato da Catianum ovvero proprietà della gens (famiglia) Catia, gens attestata da una pietra tombale trovata nella vicina Soave.

b) Oppure da Cassianum ovvero proprietà della gens Cassia (e la medesima lapide tombale soavese già citata parla di una certa Cassia Maxima).

c) Si propone il nome di Cadanum, affine a Gadanum, derivato di Gadum ovvero luogo boschivo di caccia, già presente in alcuni toponimi del veronese (Gazzolo, Gazzo Veronese) e nello stesso comune cazzanese (località Gadi); a questa ipotesi si è attenuto chi volle un cervo come simbolo del comune (il cervo è un emblema di caccia).

d) Si è pensato anche ai Catti, popolazione germanica che avrebbe potuto seguire vari invasori o conquistatori.

e) Infine c'è un Cadianum,luogo di "mutatio" (ovvero di cambio dei cavalli) sulla via Postumia, che può essere sia la derivazione di Catianum che di Cadanum; la curiosità è che questo Cadianum appare nell'opera dell'anonimo Burdigalense che descrisse il suo viaggio da Bordeaux fino alla Terra Santa. L'unico problema in tale teoria è il tracciato (ipotetico) della Via Postumia che passava molto più a sud di Cazzano.

Nel 1867, per Regio Decreto dovuto alla volontà di distinguere Cazzano da altri paese omonimi in Italia e ad una maggiore qualificazione geografica, al paese fu aggiunta la dicitura "di Tramigna", dal nome del fiumicello che nasce dalla risorgiva (il "Lago della Mora" o "Fontanone") ubicata nel centro del paese. Molto probabilmente sia il fiume Tramigna che il torrente Tramignola (o Tramegnola o Tromegnola) hanno assunto il nome dalla valle.

Due sono le interpretazioni sul nome Tramigna:

a) secondo l'opinione dell'Olivieri deriverebbe da "inter moenia" ovvero tra i castelli di Illasi, della Bastia (monte ad est del paese, sul confine con Montecchia di Crosara), di Castelcerino e di Soave; è ipotesi poco attendibile a causa dell'uso del termine moenia x i castelli medievali sui monti; inoltre, nella provincia veronese, esiste un'altra Val Tramigna (nel comune di Badia Calavena) che non ha castelli;

b) più probabile è l'ipotesi della Vallis Terminea ovvero della valle Terminale, confine tra la Diocesi di Verona e di Vicenza, confine amministrativo in epoca romana (se si pensa che le diocesi ricalcano i confini dell'influenza di una città sulla campagna circostante).

La presenza romana nella valle è attestata da lapidi ed anche da nomi di monti: un esempio è il monte Sensenigo (da Cercenicus). Delle due lapidi, di cui si è occupato anche il Mommsen, una è andata persa con la ricostruzione del campanile della parrocchiale mentre l'altra faceva parte di un sepolcro rinvenuto nel 1926 nella contrada Roito (nei pressi della frazione Campiano). Purtroppo non si conosce di più salvo la certezza che Cazzano faceva parte dell'Agro Veronese cioè del territorio alle dipendenze di Verona.

Dopo la presenza romana cala il silenzio; probabile la presenza dei Longobardi (ipotesi della doppia pieve – cattolica e ariana- di Illasi) deducibile anche dalla scelta di San Giorgio come santo patrono (i Longobardi avevano una devozione particolare per i santi “guerrieri”).

Nuovi documenti riguardanti il paese appaiono intorno al Mille e riguardano l'antipapa Cadaloo che aveva possedimenti nella “Valle Treminianense” già nella prima metà del sec. XI. Successivamente (1239) sono attestati i possedimenti in valle del monastero benedettino di San Zeno in Verona. Sempre nel '200 abbiamo la testimonianza della presenza di mulini nella valle di Cazzano ed appartenenti al monastero benedettino di San Pietro in Badia Calavena. Nonostante le fonti, non sappiamo a quale giurisdizione civile appartenesse Cazzano nel XIII sec.: forse era considerato, con Illasi, villa del Comune di Verona.

Le vicende politiche riguardanti il castello d'Illasi che, possente, guarda dall'alto, verso oriente, la Val Tramigna portarono scompiglio anche a Cazzano: si sa che quando i da Carrara (che avevano strappato il dominio della terra veronese ai Visconti) vennero minacciati dalle truppe veneziane, bruciarono il castello e con esso gran parte delle case nei dintorni (e Cazzano non è così lontano). Venezia, instaurando il suo dominio plurisecolare sul veronese (1405-1797) fece restaurare il castello illasiano il quale, nella guerra tra la Serenissima e i Visconti milanesi, fu circondato da questi ultimi; il capitano Tobiolo del Borgo o di Ledro, insediato dalla potenza lagunare nella fortezza, fu costretto a cedere di fronte alle truppe nemiche per il tradimento del suo castellano Antonio da Bresello (1439). L'esercito visconteo, comandato dal condottiero Niccolò Piccinino, riuscì ad impadronirsi di Soave ed occupava la val d'Alpone; Giovanni Pompei d'Illasi, già distintosi per servigi resi alla Repubblica veneta, raccolti dei contadini e riunitili a Tregnago, penetrò nella val Tramigna a nord riuscendo così a piombare sul nemico nei pressi del monte Bastia (dove si trovava un castello). Il condottiero veneziano riuscì così a dar battaglia a Roncà e a costringere il Piccinino a ritirarsi. Grazie a questa impresa il Pompei e la sua famiglia ebbero onori e privilegi tra cui, nel 1509, l'investitura feudale del castello, a metà del XVI sec. la supremazia del Vicariato di Cazzano e il titolo di conti. Questa qualifica portò i Pompei ad ottenere, quasi unici nel veronese, la giurisdizione autonoma dai Rettori di Verona; il diritto di riscossione dei dazi (salvo quello sul sale)e l'amministrazione della giustizia (salvo lo ius gladii) spettavano alla famiglia residente a Illasi. Non mancarono prepotenze e i cazzanesi non si rassegnarono alle angherie dei loro signori tanto che fecero giungere proteste al governo della Repubblica veneta. L'economia cazzanese, sotto i Pompei, era artigianale, un'economia rurale con tutte le insufficiente e le limitatezze che porta. Nel '500 non si ritrovano stanziate , rispetto alla vicina Soave, famiglie della ricca borghesia o della nobiltà; solo molto più tardi qualche nobile famiglia di Verona ebbe villa e proprietà nel cazzanese come gli Stappo, i Giuliari ed i Campostrini. Sotto il dominio veneziano regnò una relativa pace anche perché il paese era tagliato fuori dalle vie principali di comunicazione.

Bisogna aspettare i primi dell'800 per vedere la zona cazzanese coinvolta in un grande dramma come quello delle guerre napoleoniche: nel 1796 i francesi vinsero ad Arcole mentre nel 1805 si registra la rivolta dei contadini veronesi contro austriaci e francesi. L'episodio che tocca più di tutti Cazzano è nel 1809 quando si svolse una battaglia nella Val Tramigna, risoltasi con la vittoria degli austriaci. I mutamenti politici che interessarono Verona si registrano anche per Cazzano, rimasta austriaca dal 1814 al 1866, anno nel quale il Veneto passo al Regno d'Italia.

Il resto è storia recente anche se un episodio va ricordato ovvero la fucilazione di Onilda Spiazzi nel luglio 1944, rea di non sapere dove si erano nascosto il figlio per non obbedire alla chiamata della Repubblica di Salò.

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


[modifica] Cultura

[modifica] I monumenti

La chiesa parrocchiale di Cazzano

Situata nel centro del paese, è dedicata a San Giorgio martire, patrono del paese. L'edificio fu costruito nell'ultimo ventennio del XIX sec. su disegno dell'architetto don Gottardi in stile romanico – gotico, ad una sola navata con quattro cappelle laterali; fu consacrato il 29 settembre 1906 dal Vescovo di Verona card. Bacilieri. La facciata è divisa in tre campi da finte lesene in funzione puramente decorativa dal basamento alla corona. Nel campo centrale stanno la porta e la bifora con una vetrata raffigurante l'Annunciazione. Nella lunetta un dipinto di Bolla ha sostituito quello precedente che raffigurava pure la lotta di San Giorgio con il drago. Per parlare di altre opere presenti nella parrocchiale bisogna parlare dell'edificio precedente. Sicuramente esisteva nel '300 e la dimostrazione sono tracce di affreschi presenti in un locale dell'attuale edificio. Nel XV sec. l'edificio venne ampliato e di questa struttura non rimane altro che l'altare maggiore del '400, il fonte battesimale ottagonale, in marmo rosso (del XV sec.)e un piccolo tabernacolo in tufo (murato in battistero) con angeli adoranti ed i santi Giorgio e Bartolomeo (i santi dell'antica pieve). A destra del presbiterio è presente una pala d'altare di G. Ceffis raffigurante la Vergine tra San Domenico e San Carlo Borromeo. L'odierno campanile è stato costruito negli anni '60 del XX sec. in seguito al guasto irrimediabile subito dalla torre precedente nel 1961 a causa di un fulmine. Attualmente la chiesa è in ristrutturazione: sono state consolidate le fondamenta mentre s'inizierà a procedere alla risistemazione del tetto.

La chiesetta di San Pietro in Briano

Affreschi esterni di San Pietro in Briano
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Affreschi esterni di San Pietro in Briano

San Pietro in Briano è una modesta chiesetta, ad una sola navata, con abside, che è ubicata sulla collina omonima, circondata da un oliveto, a poche centinaia di metri dalla contrada Brian. Da documenti della fine del '600 risulta che era affidata alla cura di un eremita che viveva in una casetta attigua (oggi non più esistente); con la legge d'incameramento dei beni ecclesiastici del 1866, ridotto l'eremita a vivere della sola questua, la chiesa fu lasciata alla mercé di tutto e tutti. Dopo la II guerra mondiale, l'edificio venne restaurato. Presenta numerosi affreschi (ci son ben tre strati all'interno) sia sulla parete esterna (recentemente restaurati) che all'interno; sull'altare due statue di fattura moderna raffiguranti i Santi Pietro e Paolo sostituiscono quelle, di stesso soggetto ma in pietre colorate, che furono rubate anni fa. In alto era presente una tela (abbastanza rovinata ma recentemente restaurata) con soggetto San Pietro tra i Santi Bartolomeo e Giorgio. L'edificio è aperto ufficialmente una volta all'anno in occasione della festa liturgica dei Santi Pietro e Paolo; ci si arriva passando il centro di Cazzano e seguendo le indicazioni per la stessa chiesetta e per Montecchia di Crosara (strada ad un chilometro circa a nord dalla piazza del paese).




Il santuario di San Felice

La chiesa di San Felice è ritenuta molto antica (IX-X sec.) ma definire tale antichità in termini precisi è quasi impossibile. Certamente l'edificio aveva un aspetto diverso dall'attuale, probabilmente romanico come ipotizzato in seguito al ritrovamento di tre finestre a croce nel XIX sec. nel muro della facciata, finestre tipiche del romanico. L'attuale abside, con soffitto a crociera e monogramma di San Bernardino da Siena, è opera di un rifacimento compiuto nel 1400; il soffitto della chiesa è invece a capriata semplice. La tradizione vuole che San Felice (come Campiano) sia stata tappa di Papa Lucio III nel suo viaggio verso l'abbazia benedettina di San Pietro in Badia Calavena; sembra che il pontefice abbia concesso un privilegio speciale ovvero di poter lucrare tutte le indulgenze della Chiesa romana per ogni venerdì dell'anno. Soppresso il convento attiguo nel 1867, per la chiesa venne nominato un rettore; fu proprio il primo rettore, don Domenico Brun, a risuscitare l'interesse per gli affreschi presenti all'interno dell'edificio tra cui il bellissimo Crocefisso (recentemente restaurato) presente sulla parete sinistra, oggetto di venerazione per i fedeli della zona (da notare che la denominazione della chiesa-rettoria di San Felice è santuario del Crocefisso). Il successore di don Brun, don Agostino Fracasso, nel 1898, fece disintonacare il resto delle pareti facendo mettere così in luce una selva di affreschi di diversi autori e di diverse età (si va dal XIII al XV sec.). Il santuario (ufficialmente Rettoria della Diocesi di Verona) è aperto tutti i giorni e si trova sul valico tra val Tramigna e val d'Illasi, a pochi metri dalla strada provinciale 37/a “dei ciliegi”; proprio la sua posizione lo rende frequentato da persone di entrambe le vallate specialmente durante i venerdì di Quaresima con la Via Crucis.

Il lago della Mora (o Fontanone)

Nel centro del paese, nell'unica piazza presente a Cazzano, abbiamo una risorgiva chiamata popolarmente Fontana o Fontanone e rinominata Lago della Mora; le acque che alimentano la risorgiva provengono dal Monte Bastia, dal nord della valle ma anche dalla vicina val d'Illasi in quanto quest'ultima è una trentina di metri più alta della val Tramigna ed inoltre è soggetta al carsismo. Il laghetto è la sorgente del Tramigna, affluente dell'Alpone e, dunque, anch'esso tributario di sinistra dell'Adige.

[modifica] Bibliografia

Maria Steccanella, Val Tramigna. Cazzano e Soave, Edizioni di "Vita Veronese", 1967; Maria Steccanella - Renato Molinarolo, Cazzano di Tramigna.Un paese raccontato, 1993; Renata Dalli Cani, Santuario del Crocifisso in San Felice di Cazzano di Tramigna, Edizioni di "Verona Fedele", Verona, 1984

[modifica] Gli appuntamenti

Domenica intorno al 23 Aprile: Sagretta di San Giorgio. È la festa dedicata al patrono di Cazzano.

Prima domenica di Giugno: Mostra Provinciale delle Ciliegie Veronesi. Nata nel 1935 e l'unica nel veronese a potersi fregiare del titolo di mostra provinciale. Domenica 4 Giugno si svolgerà la 69° edizione.

Prima domenica di Luglio: Sagretta di San Felice. Piccola festa che si svolge vicino al santuario in occasione della festa liturgica (preconciliare in quanto ora è unita al Corpus Domini) del Preziosissimo Sangue di Cristo.

Prima domenica di Settembre: Festa in località Monti. Legata al capitello (ovvero cappellina) della Madonna di Fatima presente vicino alle ex-scuole della contrada. Da qualche anno si è tornati ad organizzare il raduno delle moto d'epoche, di prototipi e macchine di rally le quali partecipano sul percorso della strada Cazzano - Monti.

[modifica] Economia

Zona di produzione e d'origine della ciliegia Mora di Cazzano.

È anche zona di produzione del vino Valpolicella DOC, dell'Amarone DOC e del Recioto DOC.

Inoltre la coltivazione dell'ulivo e la presenza di due frantoi permettono la produzione dell'olio d'oliva.

[modifica] Sport

Nel comune è presente l'Unione Sportiva Valtramigna Cazzano, società calcistica che partecipa al campionato di Seconda Categoria della FIGC e che gioca le partite in casa al campo sportivo "Emilio Steccanella" di Cazzano.

Inoltre, nella palestra comunale "Francesco Bertolaso" di Cazzano, si allenano i componenti della società Ginnastica Artistica Est Veronese.

[modifica] Amministrazione

Sindaco: dal
Centralino del comune: 045 7820506
Email del comune: disponibile non disponibile

  • Area politica:

In seguito alle dimissioni del sindaco Dr. Claudio Ramponi (eletto nel giugno 2004, a capo di una lista civica), la maggioranza che lo sosteneva si è dimessa in blocco. In questo momento il comune è commissariato e lo resterà fino alle prossime elezioni amministrative del 2007.

[modifica] Collegamenti esterni

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