Babbo Natale
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Il personaggio di Babbo Natale, che viene chiamato, a seconda delle tradizioni, con molti altri nomi (ad esempio: Santa Claus, Sinterklaas, Kris Kringle, Died Maroz, Djed Božicnjak, ecc.) è una figura mitica presente nel folklore di molte culture che distribuisce i doni ai bambini, di solito, la sera della vigilia di Natale.
Anche in Italia Babbo Natale è una figura storicamente molto amata e si identifica, ormai, con Santa Claus, anche se le due figure hanno origini storiche diverse. Nel seguito della voce tratteremo le due figure come coincidenti tranne, dove è necessario, spiegandone le differenze.
Tutte le versioni del Babbo Natale moderno derivano dallo stesso personaggio storico, il vescovo San Nicola di Mira della città di Myra (antica città dell'odierna Turchia), di cui si racconta che fosse solito fare regali ai poveri. La leggenda di San Nicola è alla base della grande festa olandese di Sinterklaas (il compleanno del Santo) che, a sua volta, ha dato origine al mito ed al nome di Santa Claus nelle sue diverse varianti.
Babbo Natale è un elemento importante della tradizione natalizia in tutto il mondo occidentale, in America Latina, in Giappone ed in altre parti dell'Asia orientale.
In molte tradizioni della Chiesa ortodossa, Babbo Natale è identificato con San Basilio e porta i doni ai bambini il giorno di Capodanno, in cui si celebra la sua festa.
Le rappresentazioni di Babbo Natale sono anche strettamente legate al personaggio russo di Nonno Gelo (Ded Moroz), che porta i regali ai bambini ed è vestito con una giacca rossa, stivali di pelliccia e porta una lunga barba bianca. Una gran parte della iconografia di Santa Claus sembra derivare dalla figura di Ded Moroz, soprattutto attraverso il suo equivalente tedesco Väterchen Frost.
Di solito, Babbo Natale viene rappresentato come un signore anziano, corpulento, gioviale e occhialuto, vestito di un costume rosso con inserti di pelliccia bianca, con una lunga barba anch'essa bianca. La sera della vigilia di Natale, sale sulla sua slitta trainata dalle renne volanti e va di casa in casa per portare i regali ai bambini.
Per entrare in casa si cala dal comignolo, sbucando quindi nel caminetto. Durante il resto dell'anno, si occupa della costruzione dei giocattoli con la Signora Natale ed i suoi aiutanti elfi. (Nelle rappresentazioni più moderne, il laboratorio di Babbo Natale somiglia più ad un centro di smistamento di giocattoli confezionati che a un'officina dove vengono costruiti.)
La dimora tradizionale di Babbo Natale cambia da paese a paese: negli Stati Uniti si sostiene che abiti al Polo Nord (situato per l'occasione in Alaska) mentre in Canada il suo laboratorio è indicato nel nord del paese; in Europa è più diffusa la versione finlandese che lo fa abitare nel villaggio di Korvatunturi, in Lapponia. Altre tradizioni parlano di Dalecarlia, in Svezia, e della Groenlandia. Nei paesi dove viene identificato con San Basilio, viene talvolta fatto abitare a Cesarea.
A causa di alcuni tratti decisamente fuori dal comune del comportamento di Babbo Natale (come la capacità di recapitare, in una sola notte, i regali a tutti i bambini che credono in lui, quella di infilarsi nei comignoli e di entrare, anche, nelle case senza caminetto, la presunta immortalità ed il possesso di renne volanti), di solito, le sue azioni vengono spiegate con il ricorso alla magia.
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[modifica] Origine
Si ritiene che il Babbo Natale moderno sia il risultato dell'unione di vari personaggi, con origini distinte, che sono col tempo confluiti in un'unica figura.
[modifica] Antiche origini cristiane
Il primo personaggio è San Nicola di Mira (più noto in Italia come San Nicola di Bari), un vescovo cristiano del IV secolo. Mira (o Myra) era una città della Licia, una provincia dell'Impero bizantino che corrisponde all'attuale Anatolia, in Turchia.
San Nicola divenne noto per le sue grandi elargizioni a favore dei poveri e, soprattutto, per aver fornito la dote alle tre figlie di un cristiano povero ma devoto, evitando così che fossero obbligate alla prostituzione. Originario di Patara, sempre in Licia (Asia Minore), scoprì molto presto la sua vocazione religiosa e dedicò interamente la sua vita alla fede cristiana.
In Europa (in particolare nei Paesi Bassi, in Belgio, Austria e Germania) viene ancora rappresentato con abiti vescovili e con la barba. Le reliquie di San Nicola furono trasportate a Bari da alcuni mercanti, e per ospitarle fu costruita una basilica nel 1087. Il luogo è da allora meta di pellegrinaggi da parte dei fedeli.
San Nicola è considerato il proprio patrono da parte di molte categorie di persone: marinai, mercanti, arcieri, bambini, prostitute, farmacisti, avvocati, prestatori di pegno, detenuti. È anche il santo patrono della città di Amsterdam e della Russia. In Grecia San Nicola viene talvolta sostituito da San Basilio (Vasilis), un altro vescovo del IV secolo originario di Cesarea. In alcuni villaggi delle Fiandre, in Belgio, si celebra la figura, pressoché identica, di San Martino di Tours (Sint-Maarten).
[modifica] Folklore tedesco
Prima della conversione al cristianesimo, il folklore tedesco narrava che il dio Odino (Wodan) ogni anno tenesse una grande battuta di caccia nel periodo del solstizio invernale (Yule), accompagnato dagli altri dei e dai guerrieri caduti.
La tradizione voleva che i bambini lasciassero i propri stivali nei pressi del caminetto, riempiendoli di carote, paglia o zucchero per sfamare il cavallo volante del dio, Sleipnir. In cambio, Odino avrebbe sostituito il cibo con regali o dolciumi. Questa pratica è sopravvissuta in Belgio e Olanda anche in epoca cristiana, associata alla figura di San Nicola.
I bambini, ancor oggi, appendono al caminetto le loro scarpe piene di paglia in una notte d'inverno, perché vengano riempite di dolci e regali da San Nicola - a differenza di Babbo Natale, in quei luoghi il santo arriva ancora a cavallo. Anche nell'aspetto, quello di vecchio barbuto dall'aria misteriosa, Odino era simile a San Nicola (anche se il dio era privo di un occhio).
La tradizione germanica arrivò negli Stati Uniti attraverso le colonie olandesi di New Amsterdam e New York prima della conquista britannica del XVII secolo, ed è all'origine dell'abitudine moderna di appendere una calza al caminetto per Natale, simile per certi versi a quella diffusa in Italia il 5 gennaio all'arrivo della Befana.
Un'altra tradizione folclorica delle tribù germaniche racconta le vicende di un sant'uomo (in alcuni casi identificato con San Nicola) alle prese con un demone (che può essere, di volta in volta, il diavolo, un troll o la figura di Krampus). La leggenda narra di un mostro che terrorizzava il popolo insinuandosi nelle case attraverso la canna fumaria durante la notte, aggredendo e uccidendo i bambini in modo orribile.
Il sant'uomo si pone alla ricerca del demone e lo cattura imprigionandolo con dei ferri magici o benedetti (in alcune versioni gli stessi che imprigionarono Gesù prima della crocifissione, in altri casi quelli di San Pietro o San Paolo). Obbligato ad obbedire agli ordini del santo, il demone viene costretto a passare di casa in casa per fare ammenda portando dei doni ai bambini. In alcuni casi la buona azione viene ripetuta ogni anno, in altri il demone ne rimane talmente disgustato da preferire il ritorno all'inferno.
Altre forme del racconto presentano il demone convertito agli ordini del santo, che raccoglie con sé gli altri elfi e folletti, diventando quindi Babbo Natale. Una diversa versione olandese racconta, invece, che il santo viene aiutato da schiavi Mori (storia), che vengono rappresentato di solito dal personaggio di Zwarte Piet (Pietro il nero), analogo dell'italiano Uomo Nero. In questi racconti Zwarte Piet picchia i bambini con un bastone o li rapisce per portarli in Spagna nel suo sacco (un tempo l'Andalusia era sotto il dominio dei Mori).
In Germania, lo stesso racconto trasforma il personaggio in Pelznickel o Belsnickle (Nicola Peloso), che va a trovare i bambini cattivi nel sonno. Il nome deriva dall'aspetto di enorme belva dovuto al fatto che è interamente ricoperto di pelliccia.
[modifica] Origini moderne
Il personaggio che attualmente è noto come Santa Claus nel mondo anglosassone riunisce le rappresentazioni premoderne del portatore di doni, di ispirazione religiosa o popolare con un Babbo Natale britannico preesistente. Quest'ultimo risale almeno al XVII secolo, e ne sono rimaste delle illustrazioni d'epoca in cui è rappresentato come un signore barbuto e corpulento, vestito di un mantello verde lungo fino ai piedi e ornato di pelliccia. Rappresentava lo spirito della bontà del Natale, e si trova nel Canto di Natale di Charles Dickens sotto il nome di Spettro del Natale presente.
Santa Claus ha origine da Sinterklaas, il nome olandese del personaggio fantastico derivato da San Nicola, che viene chiamato anche Sint Nicolaas; questo spiega anche l'esistenza di diverse varianti inglesi del nome (Santa Claus, Saint Nicholas, St. Nick).
Gli abiti di Sinterklaas sono simili a quelli di un vescovo; porta una mitra (un copricapo liturgico) rossa con una croce dorata e si appoggia ad un pastorale. Il richiamo al vescovo di Mira è ancora evidente. Sinterklaas ha un cavallo bianco con il quale vola sui tetti; i suoi aiutanti scendono nei comignoli per lasciare i doni (in alcuni casi nelle scarpe dei bambini, lasciate vicino al caminetto); arriva in piroscafo dalla Spagna ed è accompagnato da Zwarte Piet.
Le strenne che vengono regalate in questa ricorrenza sono spesso accompagnate da poesie, talvolta molto semplici ed, in altri casi, elaborate ed ironiche ricostruzioni del comportamento di chi le riceve durante l'anno trascorso. I regali veri e propri, in qualche caso, sono addirittura meno importanti dei pacchetti in cui sono contenuti, di solito molto sgargianti ed elaborati; quelli più importanti, spesso, sono riservati al mattino seguente. Anche se la spinta commerciale verso il Natale è presente anche in Olanda, la distribuzione tradizionale dei regali viene compiuta da Sinterklaas il 6 dicembre.
Anche in altri paesi la figura di San Nicola ha subito gli adattamenti necessari per uniformarsi al folclore locale. Ad esempio, nei paesi nordici sopravvive ancora l'immagine pagana della capretta di Yule (in svedese julbock), che porta i regali la Vigilia di Natale, e le decorazioni natalizie costituite da caprette di paglia sono molto diffuse. In tempi più recenti, però, sia in Svezia che in Norvegia il portatore di doni viene identificato con Tomte o tomtenisse, un'altra creatura del folklore locale. In Finlandia, la capretta di Yule si chiama joulupukki.
[modifica] Santa Claus, il Babbo Natale americano
Nelle colonie britanniche del Nord America e, successivamente, negli Stati Uniti, i portatori di doni della tradizione olandese e di quella britannica hanno finito per identificarsi ancor più l'uno con l'altro. Ad esempio, nella Storia di New York, di Washington Irving, si trova un Sinterklaas americanizzato in Santa Claus ma privo degli attributi vescovili, rappresentato come corpulento marinaio olandese avvolto in un mantello verde e con la pipa in bocca. Il libro di Irving era una satira della comunità olandese di New York e molti caratteri del ritratto sono dovuti alla sua invenzione umoristica.
A quanto pare, l'aspetto moderno di Santa Claus ha assunto la forma definitiva con la pubblicazione della poesia Una visita di San Nicola, ora più nota con il titolo La notte di Natale (The Night Before Christmas), avvenuta sul giornale Sentinel della città di Troy (stato di New York) il 23 dicembre 1823. L'autore del racconto è tradizionalmente ritenuto Clement Clarke Moore, anche se l'attribuzione è controversa. Santa Claus vi viene descritto come un signore un po' tarchiato con otto renne, che vengono nominate (per la prima volta in questa versione) con i nomi di Dasher, Dancer, Prancer, Vixen, Comet, Cupid, Donder e Blitzen.
All'inizio, Santa Claus venne rappresentato in costumi di vario colore, assumendo man mano su di sé i caratteri di Babbo Natale, ma il rosso divenne presto predominante a partire dalla sua comparsa sulle prime cartoline di auguri natalizie, nel 1885. Uno dei primi artisti a fissare l'immagine di Santa Claus nella forma che conosciamo oggi è stato il cartoonist americano Thomas Nast, vissuto nel XIX secolo. Nel 1863 una sua immagine di Santa Claus, che si ritiene sia stata ispirata dal personaggo di Pelznickle, apparve sulla rivista Harper's Weekly. Un'altra immagine che divenne molto popolare è quella disegnata nel 1902 da L. Frank Baum, autore de Il meraviglioso mago di Oz, per il racconto La vita e le avventure di Santa Claus.
Le immagini di Santa Claus si sono ulteriormente fissate nell'immaginario collettivo grazie al suo uso nelle pubblicità natalizie della Coca-Cola, realizzate da Haddon Sundblom. La popolarità di tale immagine ha fatto sì che si diffondessero varie leggende urbane che attribuivano alla Coca-Cola l'invenzione stessa di Santa Claus. È, peraltro, vero che l'immagine della Coca-Cola e quella di Santa Claus sono sempre state molto vicine, se si esclude la campagna del 2005 che ha visto la sua sostituzione con gli orsi polari.
L'immagine di Santa Claus come personaggio positivo si è rafforzata nel tempo grazie alla sua stretta associazione con attività caritatevoli e filantropiche, in particolare con organizzazioni quali l'Esercito della Salvezza. I volontari vestiti da Santa Claus sono diventati un elemento irrinunciabile in tutte le raccolte di fondi (fundraising) per l'aiuto alle famiglie bisognose nel periodo di Natale.
Secondo alcune tesi, la rappresentazione di Santa Claus al Polo Nord è lo specchio dell'evoluzione del comune sentire nei confronti dell'industria. In alcune immagini dell'inizio del XX secolo si vede Santa Claus che realizza personalmente a mano i giocattoli che distribuisce, in un piccolo laboratorio artigianale.
In seguito, si diffuse l'idea che i giocattoli fossero realizzati, sempre a mano e con tecniche tradizionali, da un nutrito gruppo di elfi che lavoravano per Santa Claus. Verso la fine del secolo, la realtà della produzione di massa in modo meccanico diventa più largamente accettabile per il pubblico occidentale; tale cambiamento di vedute si riflette nelle rappresentazioni più moderne della dimora di Santa Claus, spesso rese ironicamente simili a una fabbrica completamente automatizzata, in cui le più avanzate tecniche di produzione sono controllate dagli elfi e Santa Claus e Signora prendono il ruolo di manager.
Molti spot televisivi giocano su questo tema presentando la fabbrica dei giocattoli di Santa Claus in termini umoristici, con gli elfi che si rivoltano scherzosamente contro il padrone con scherzi e burle fingendo di essere operai ed impiegati frustrati. La figura di Santa Claus è sempre una viva fonte di ispirazione per scrittori ed artisti, ad esempio, appare nel racconto Roads di Seabury Quinn (1948).
Altre aggiunte rispetto alla prima versione di Santa Claus sono Rudolf, la Renna dal Naso Rosso, la renna 'in sovrannumero' immortalata in una canzone di Gene Autry, ed un diffusissimo fumetto moderno scritto dal Paul Dini, Jingle Belle, in cui l'anziano portatore di doni è un padre in difficoltà alle prese con una figlia semi-elfa, adolescente e ribelle.
[modifica] Riti legati a Babbo Natale
Intorno alla figura di Babbo Natale si sono evoluti vari riti che vengono di solito eseguiti dai bambini che sperano di ricevere dei regali da lui.
[modifica] Riti della Vigilia
Negli Stati Uniti la tradizione vuole che la sera della Vigilia si lascino un bicchiere di latte e dei biscotti per Babbo Natale; in Inghilterra il suo pasto consiste invece di mince pie e sherry.
I bambini inglesi e americani lasciano anche fuori casa una carota per le renne di Babbo Natale; un tempo veniva detto loro che se non fossero stati buoni tutto l'anno avrebbero trovato nella calza un pezzo di carbone al posto dei dolci, anche se questa pratica sembra ormai in disuso.
Secondo la tradizione olandese di Sinterklaas, invece, i bambini 'mettono fuori la scarpa', ovvero riempiono una scarpa con il fieno e una carota e prima di andare a dormire la lasciano fuori di casa (in alcuni casi il rito viene fatto diverse settimane prima della sera di San Nicola, la sinterklaas avond).
La mattina del giorno successivo il fieno e la carota sono stati sostituiti da un regalo, spesso una figurina di marzapane. Ai bambini cattivi una volta si diceva che avrebbero trovato una fascina, ma anche questa usanza ormai è stata abbandonata.
[modifica] La lettera a Babbo Natale
L'abitudine di scrivere una lettera a Babbo Natale è una tradizione natalizia che risale a molto tempo fa. Le lettere contengono di solito una lista dei giocattoli desiderati e la dichiarazione di essere stati buoni. È interessante notare che alcuni sociologi hanno scoperto che le lettere scritte dai bambini e quelle delle bambine sono di tipo diverso. Le bambine di solito scrivono lettere più cortesi e più lunghe, anche se le loro richieste non sono superiori a quelle dei bambini, e usano più espressioni per parlare della natura del Natale. Nelle lettere delle bambine si trovano anche più spesso richieste di regali destinati ad altre persone.
In molti paesi, le Poste accettano le lettere che i bambini scrivono a Babbo Natale per spiegare che sono stati buoni e desiderano ricevere dei doni; in alcuni casi le risposte vengono fornite dagli stessi impiegati postali o da volontari.
In Canada, ad esempio, è stato predisposto un apposito codice postale per le lettere indirizzate a Babbo Natale: H0H 0H0 (si veda la voce ho ho ho!) e dal 1982 sono oltre 13.000 gli impiegati delle poste canadesi che si sono portati volontari per rispondere alle lettere. In altri casi sono associazioni caritatevoli dedicate all'infanzia a rispondere alle lettere che vengono dalle zone più povere o dagli ospedali pediatrici, per dare ai bambini dei doni che altrimenti non potrebbero ricevere.
[modifica] Come rintracciare Babbo Natale
Negli ultimi tempi diverse persone hanno creato dei siti web per far sì che i bambini e gli adulti interessati possano 'seguire' via radar il percorso di Babbo Natale (in realtà di un jet della US Air Force che parte da una base canadese per arrivare a Città del Messico), ma questa storia ha avuto inizio molti anni fa. Nel 1955 Sears Roebuck, un grande magazzino di Colorado Springs, distribuì ai bambini il 'numero di telefono di Babbo Natale', da chiamare il giorno della vigilia.
Per un errore di stampa il numero corrispondeva però al comando della difesa aerea, che allora si chiamava CONAD (Continental Air Defense Command), un precursore del NORAD (North American Aerospace Defense Command). Harry Shoup, il comandante di turno quella sera, quando cominciò a ricevere le prime telefonate dei bambini si rese conto dell'errore e disse loro che sui radar c'erano davvero dei segnali che mostravano Babbo Natale in arrivo dal Polo Nord.
Dal 1958, anno di creazione del NORAD, statunitensi e canadesi hanno approntato un programma congiunto di monitoraggio di Babbo Natale, che ora è disponibile per tutti i bambini sul sito web del nuovo comando della difesa aerea. Allo stesso modo, molte stazioni televisive locali sparse per il Canada e gli Stati Uniti danno conto ai propri telespettatori della posizione di Babbo Natale, facendolo seguire dai propri meteorologi.
Sono anche disponibili molti siti web che seguono Babbo Natale tutto l'anno, mostrando le attività che si svolgono presso la sua fabbrica di giocattoli. In molti casi sono a disposizione sui siti degli indirizzi e-mail, una versione più moderna delle letterine che i bambini possono spedire a Babbo Natale.
[modifica] Canzoni di Natale
Nel corso degli anni la figura di Babbo Natale ha ispirato molte canzoni e persino alcune opere per orchestra. Già nel 1853 Louis Antoine Jullien compose un'opera dal titolo Santa Claus, che fu rappresentata a New York ed ottenne alterni successi. Alcune canzoni più note che hanno come argomento Santa Claus, cantate soprattutto dai bambini anglosassoni, sono le seguenti:
- "Here Comes Santa Claus" (1947) di Gene Autry e Oakley Haldeman
- "Jolly Old St. Nicholas", melodia tradizionale
- "Little Saint Nick" di Brian Wilson, cantata dai Beach Boys
- "Santa Baby" (1953) di Joan Javits, Philip Springer e Tony Springer, cantata da Eartha Kitt
- "Santa Claus is Coming to Town" (1935) di J. Fred Coots e Haven Gillespie
- "Up on the Housetop", melodia tradizionale
- "I Believe in Father Christmas" (1977) di Greg Lake e Peter Sinfield, cantata da Emerson, Lake & Palmer
- "The Night Santa Went Crazy" (1996) di Weird Al Yankovic (satirica)
[modifica] Santa Claus nei centri commerciali
Nella tradizione anglosassone, Santa Claus è anche un personaggio in costume che staziona nei grandi magazzini o nei centri commerciali, o anche alle feste dei bambini. Di solito è interpretato da un attore con un gruppo di figuranti che lo aiutano, vestiti da elfi o con altri costumi folcloristici (questi ultimi sono spesso impiegati degli stessi grandi magazzini, o personale assunto per l'occasione).
La sua funzione è quella di promuovere l'immagine del negozio distribuendo regali ai bambini, oppure quella di far divertire i bambini secondo il tema natalizio, prendendoli sulle ginocchia chiedendo loro quali regali desiderano e spesso facendosi fotografare con loro. Tutto questo avviene di solito in un'area del negozio appositamente allestita e rallegrata da decorazioni a tema. Negli ultimi tempi la "pratica delle ginocchia" è stata messa in discussione in vari paesi, anche perché le ultime tendenze dei centri commerciali americani e britannici è di far girare il Babbo Natale per il negozio facendosi seguire dai bambini, tecnica che si è rivelata essere più "remunerativa".
Negli Stati Uniti la più famosa di queste rappresentazioni è quella organizzata dalla sede centrale del grande magazzino Macy's a New York, dove Santa Claus arriva in parata sulla sua slitta.
Molto spesso il Babbo Natale di turno, quando viene "scoperto", rivela ai bambini di non essere il "vero" Babbo Natale ma solo un suo aiutante. A quanto pare molti bambini si dimostrano comprensivi e capiscono l'esigenza di Babbo Natale di farsi sostituire perché in quel periodo dell'anno è davvero molto occupato.
[modifica] Critiche religiose alla figura di Babbo Natale
Nonostante le sue radici, secondo alcuni, possano essere classificate come cristiane, Babbo Natale col tempo è diventato una figura che rappresenta gli aspetti secolari del Natale; ciò ha provocato le critiche di alcune frange più tradizionaliste delle chiese cristiane che disapprovano l'enfatizzazione del Babbo Natale più secolare e gli aspetti materialistici dello scambio di doni in occasione della festa.
Tali forme di condanna nei confronti di Babbo Natale non sono un fenomeno recente; hanno, anzi, origine tra i gruppi di Protestanti già nel XVI secolo e si diffondono tra i Puritani inglesi nel secolo successivo; nello stesso periodo in America la festa è spesso vietata perché ritenuta di origine pagana o cattolica.
Dopo la Guerra civile inglese, anche in Inghilterra il governo di Oliver Cromwell mise al bando il Natale.
Dopo la Restaurazione della monarchia e la cacciata dei Puritani, l'eliminazione del Natale venne messa in ridicolo da opere come The examination and tryal of old Father Christmas; together with his clearing by the jury (Dell'esame e processo al vecchio Babbo Natale, e della sua assoluzione da parte della giuria) (1686).
Il reverendo Paul Nedergaard, un prelato di Copenaghen, nel 1958 si attirò gli strali dei cittadini danesi per aver dichiarato Babbo Natale un "goblin pagano" dopo che la sua immagine era stata usata per la raccolta di fondi di una organizzazione caritatevole locale.
Una delle chiese che rifiuta sistematicamente la celebrazione del Natale, e disapprova ogni forma di folclore, compreso quelle legate a Babbo Natale, è quella dei Testimoni di Geova, i quali ritengono sbagliato raccontare storie non veritiere ai bambini. I testimoni, nelle loro riviste, oltre ad esprimere giudizi basati sulle radici pagane della figura di Babbo Natale, hanno espresso diverse obiezioni al perpetuare questa tradizione. Oltre ai testimoni di Geova, anche le comunità evangeliche dell'Assemblee di Dio in Italia hanno espresso, nelle loro pubblicazioni, perplessità sulla figura di Babbo Natale e sull'osservanza del Natale.
Negli ultimi tempi anche alcuni vescovi italiani si sono scagliati contro Babbo Natale, la commercializzazione delle festività natalizie con il conseguente tradimento del loro significato originale.
L'opposizione ai vari Babbo Natale, infatti, si riscontra anche in molti altri filoni del cristianesimo. Alcuni fedeli preferirebbero una maggiore attenzione al valore del Natale come natività del Cristo; alcuni genitori non trovano giusto "mentire" ai propri figli sull'esistenza di Babbo Natale, ritenendo che la scoperta dell'inganno a proposito di Babbo Natale possa portarli a pensare di essere stati ingannati anche sull'esistenza di Dio. Pur trattandosi di punti di vista minoritari all'interno del mondo cristiano, queste opinioni hanno avuto una certa visibilità che ha dato origine ad alcune parodie satiriche.
[modifica] Chi porta i doni di Natale nel Mondo?
Per approfondire, vedi la voce Il Natale nel folklore. |
[modifica] Europa e Nord America
In Europa e Nord America, di solito, Babbo Natale e Santa Claus coincidono, anche se in alcuni paesi possono variare il nome, alcune caratteristiche, la data di 'consegna' dei doni ed, in qualche caso, anche l'identità stessa di chi li porta.
- Albania: Babadimri
- Armenia: Gaghant Baba
- Austria: Christkind ("Gesù Bambino")
- Belgio: Sinterklaas
- Bosnia Erzegovina: Deda Mraz
- Bulgaria: Dyado Koleda
- Canada: Santa Claus; Père Noël ("Babbo Natale")
- Repubblica Ceca: Svatý Mikuláš ("San Nicola"); Ježíšek (diminutivo di Ježíš ("Gesù"))
- Danimarca: Julemanden
- Estonia: Jõuluvana
- Fær Øer:Jólamaður
- Finlandia: Joulupukki
- Francia: Père Noël ("Babbo Natale"); Père Noël è la forma più comune nei paesi in cui si parla il francese
- Germania: Weihnachtsmann ("L'Uomo di Natale"); Christkind nelle regioni più meridionali
- Gran Bretagna: Father Christmas; Santa Claus
- Grecia: Άγιος Βασίλης ("San Basilio")
- Irlanda: Daidí na Nollaig
- Italia: Il Bambin Gesù; Babbo Natale; La Befana; Santa Lucia, San Nicola da Bari
- Islanda: Jólamaður
- Liechtenstein: Christkind
- Lituania: Kalėdų Senelis
- Malta: San Niklaw
- Paesi Bassi e Fiandre: Sinterklaas (arriva la sera del 5 dicembre)
- Norvegia: Julenissen
- Polonia: Święty Mikołaj / Mikołaj ("San Nicola"); Gwiazdor in alcune regioni
- Portogallo: Pai Natal ("Babbo Natale")
- Romania: Moş Crăciun ("Babbo Natale"); Moş Nicolae ("Babbo Nicola")
- Russia: Дед Мороз (Died Maroz, "Nonno Gelo")
- Serbia: Deda Mraz
- Spagna: Los Reyes Magos ("I Re Magi")
- Stati Uniti: Santa Claus; Kris Kringle; Saint Nicholas o Saint Nick ("San Nicola")
- Svezia: Jultomten
- Svizzera: Christkind
- Turchia: Noel Baba ("Babbo Natale")
- Ungheria: Mikulás ("Nicola"); Jézuska o Kis Jézus ("Gesù Bambino")
[modifica] America Latina
Di solito Babbo Natale in America Latina si chiama Papá Noel, ma ci sono alcune piccole differenze tra i vari paesi.
- Argentina: Papá Noel
- Brasile: Papai Noel
- Cile: Viejito Pascuero
- Colombia: Niño Dios ("Gesù Bambino")
- Messico: Santa Claus; Niño Dios ("Gesù Bambino"); Los Reyes Magos ("I Re Magi")
[modifica] Estremo Oriente
In Estremo Oriente, in particolare nei paesi che hanno adottato i costumi occidentali, si festeggia il Natale non in senso cristiano ma integrando alle religioni orientali tradizioni simili sui portatori di doni dell'Occidente.
- Corea: Santa Claus 산타 클로스
- Giappone: Santa Claus サンタクロース
- Taiwan: una derivazione di Santa Claus chiamata 聖誕老人 o 聖誕老公公 ("Vecchio Natale")
[modifica] Africa e Medio Oriente
Le popolazioni cristiane dell'Africa e del Medio Oriente che celebrano il Natale, in generale, riconoscono le tradizioni dei paesi europei da cui hanno importato la festività, di solito tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. Anche i discendenti dei coloni che abitano ancora in quei luoghi seguono le tradizioni dei loro antenati
[modifica] Bibliografia
- Nicola Lagioia, Babbo Natale. Dove si racconta come la Coca-Cola ha plasmato il nostro immaginario Fazi, 2005, ISBN 8881126931
- Arnaud D'Apremont, La vera storia di Babbo Natale, L'Età dell'Acquario, 2005, ISBN 8871362241
- Claude Lévi Strauss, Babbo Natale giustiziato, Sellerio, 2002, ISBN 8838911908
- Claudio Corvino, Erberto Petoia, Storia e leggende di Babbo Natale e della Befana, Newton Compton, 1999, ISBN 8882893146
[modifica] Voci correlate
- Natale
- Vigilia di Natale
- Ho ho ho
- San Nicola di Mira
- Zwarte Piet
- Befana
- Dimostrazione dell'inesistenza di Babbo Natale (umorismo)
[modifica] Altri progetti
- Commons contiene file multimediali su Babbo Natale
[modifica] Collegamenti esterni
- (EN) Illustrazioni d'epoca del Santa Claus di Thomas Nast (1860)
- (SV) Jenny Nyström, l'artista che ha ispirato Haddon Sundblom per il Santa Claus della Coca-Cola
- (EN) Snopes.com sulla leggenda urbana del Babbo Natale "creato" dalla Coca-Cola
- (EN) Santa Claus sui radar del NORAD dal NORAD-USNORTHCOM Public Affairs Office
- (EN) Immagini di Santa Claus Gallerie di immagini
- (EN) St Nicholas Center Raccolta di informazioni su San Nicola
- Sito italiano dedicato a Babbo Natale
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