Villa Minozzo
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Villa Minozzo | |||
---|---|---|---|
Stato: | Italia | ||
Regione: | Emilia-Romagna | ||
Provincia: | Reggio Emilia | ||
Coordinate: |
|
||
Altitudine: | 680 m s.l.m. | ||
Superficie: | 168 km² | ||
Abitanti: |
|
||
Densità: | 25 ab./km² | ||
Frazioni: | Vedi elenco | ||
Comuni contigui: | Busana, Carpineti, Castelnovo ne' Monti, Castiglione di Garfagnana (LU), Frassinoro (MO), Ligonchio, Montefiorino (MO), Sillano (LU), Toano, Villa Collemandina (LU) | ||
CAP: | 42030 | ||
Pref. tel: | 0522 | ||
Codice ISTAT: | 035045 | ||
Codice catasto: | L969 | ||
Santo patrono: | SS. Giuditta e Quirico | ||
Giorno festivo: | 15 luglio | ||
Sito istituzionale |
Villa Minozzo è un comune di 4.150 abitanti della provincia di Reggio Emilia, 54 km a sud-est del capoluogo. Il territorio comunale è tra i più vasti d'Italia, se si escludono i capoluoghi di provincia. Vi si trova la stazione sciistica di Febbio e la cima più alta della provincia, il Monte Cusna (m 2121). Attraverso Civago ed il passo delle Forbici (m. 1574) si giunge in Garfagnana.
Indice |
[modifica] Storia
Fra le prime tracce della presenza umana nel comune ci sono i reperti mesolitici raccolti in località Lama Lite, oltre 1700 metri sul livello del mare. L’epoca romana ha lasciato qui, presso l’abitato di San Bartolomeo lungo il Secchia, una delle poche necropoli appenniniche. Nei pressi del capoluogo di comune, si segnala il ritrovamento di una fibula gallica, mentre la prima menzione di Villa Minozzo si ha nel 963 quando con un diploma imperiale Ottone I conferma il possesso alla chiesa reggiana della corte di Villa. Una seconda testimonianza arriva quasi 130 anni dopo, nel 1092, quando l’antipapa Guiberto ne parla in una bolla. I secoli a cavallo dei due millenni videro nel reggiano la crescita della famiglia Canossa e la contessa Matilde nel 1102 cita un ricovero per poveri sito in Campo Camelasio; successivamente, nel 1106, fa riferimento ad un eremo situato in San Venerio nella zona di Carrà. Nel 1200 il comune di Reggio «colonizza» la montagna appenninica e verso il 1240 molte località villaminozzesi gli giurano fedeltà. Tra queste: Cerrè, Costabona, Coriano, Santonio, Secchio e la comunità di Asta. Tra le famiglie che esercitarono autorità nella zona vanno ricordati i Dalli, provenienti dalla Garfagnana e filo-Estensi, i Fogliani, i Malvasia, oltre a casate fiorentine, gli Arnaldi, e modenesi, i Rocchi. Nel XV sec. si ricordano le dispute coi pastori garfagnini di Soraggio per l’uso di certi pascoli nei dintorni di Gazzano (non a caso il passo appeninico attraversato da questi ha il nome di Passo di Lama Lite). Della questione fu investito il Duca che, dopo ricorsi e controricorsi, diede ragione ai toscani che ebbero i pascoli a livello in cambio di un orso vivo all’anno da portare al Duca. Da questo fatto è nato il proverbio Mnèer l’ors a Modna (condurre l'orso a Modena) per rappresentare un’impresa difficoltosa ma priva di risultati pratici. Se oggi di orsi nell'Appennino reggiano non v’è più traccia, anche allora non dovevano essere tanti, se dopo qualche anno il canone livellario fu mutato in un cinghiale. Nel XVI secolo la montagna reggiana conosce una recrudescenza del banditismo; tra i briganti più famosi Domenico Amorotto, protetto dalla curia romana e ricercato da Francesco Guicciardini, aveva una sua dimora anche in questa parte di Appennino, tra Gazzano e Civago in una località che gli dedica il nome, Torre dell’Amorotto.
Alla Repubblica reggiana aderiscono, nel 1796, centri come Asta, Febbio e Secchio. Nell’età napoleonica il «Distretto n. 22 di Minozzo» fa parte del dipartimento del Crostolo e con la restaurazione estense, Villa Minozzo conta 36 comunelli. Dal 1815 è definitivamente sede di Comune, confermato tale anche dopo l’unità d’Italia, che in un primo tempo eresse sede di comune anche Gazzano, salvo, dopo pochi anni, incorporarlo a Villa Minozzo.
[modifica] XX secolo
In Val d’Asta durante la prima guerra mondiale si istituì un campo di lavoro per prigionieri dell’esercito austro-ungarico, unico esempio nella provincia di Reggio Emilia, ma oggi non ne rimane quasi traccia, né vi furono «incroci» con l’allora locale popolazione femminile. Questi prigionieri lavoravano lungo la ferrovia a scartamento ridotto che nacque nel 1918 fra Riparotonda, non lontano da Febbio, e Quara (16 Km. con pendenza max. 3%), nata per portare a valle il legname ricavato sulle pendici del Cusna, di cui in quei tempi c’era grande necessità; presso Gova lungo un piano inclinato i tronchi finivano nel torrente Dolo, da qui nel fiume Secchia, e venivano raccolti a San Michele dei Mucchietti presso Sassuolo. Purtroppo già nel 1920 la ferrovia venne smantellata, mentre poteva essere una opportunità per lo sviluppo della Val d’Asta. Un disastroso terremoto il 6 settembre 1920 distrusse molte case e fece molte vittime.
Durante la seconda guerra mondiale, il 20 marzo 1944 la frazione di Cervarolo fu distrutta per rappresaglia dai tedeschi, che uccisero 23 persone. Cervarolo è tra i rarissimi casi di località di frazione ad essere inserita tra le città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stato insignito della Medaglia di Bronzo al Valor Militare. Tutto il territorio comunale ha fatto successivamente parte della Repubblica partigiana di Montefiorino ed il comune è stato insignito della Medaglia d'Argento al Valor Militare.
Il vastissimo territorio comunale è ora quasi del tutto compreso nell'ex Parco del Gigante, ora Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano. Si sta anche restaurando la grande torre ottagonale di Minozzo (che compare nello stemma comunale), edificio di cui si hanno già notizie nel X secolo, e che fino all’epoca napoleonica era utilizzato per uffici amministrativi.
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Fiocchi Luigi dal 29/05/2006
Centralino del comune: 0522 801122
Email del comune: urp@comune.villa-minozzo.re.it
[modifica] Frazioni
Asta, Carniana, Carù, Cerrè Sologno, Cervarolo, Civago, Costabona, Febbio, Gazzano, Gova, Minozzo, Morsiano, Novellano, Poiano, Santonio, Secchio, Sologno
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Albinea | Bagnolo in Piano | Baiso | Bibbiano | Boretto | Brescello | Busana | Cadelbosco di Sopra | Campagnola Emilia | Campegine | Canossa | Carpineti | Casalgrande | Casina | Castellarano | Castelnovo di Sotto | Castelnovo ne' Monti | Cavriago | Collagna | Correggio | Fabbrico | Gattatico | Gualtieri | Guastalla | Ligonchio | Luzzara | Montecchio Emilia | Novellara | Poviglio | Quattro Castella | Ramiseto | Reggio nell'Emilia | Reggiolo | Rio Saliceto | Rolo | Rubiera | San Martino in Rio | San Polo d'Enza | Sant'Ilario d'Enza | Scandiano | Toano | Vetto | Vezzano sul Crostolo | Viano | Villa Minozzo |