Tolleranza zero
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La politica della tolleranza zero, al contrario di quello che fa intendere, non è una politica del pugno di ferro e dalle maniere brutali, ma è un modello di governo intransigente verso le trasgressioni minori, come il mancato pagamento del biglietto dell'autobus. L'abitudine alla legalità produce in poco tempo una riduzione della microcrimimalità ma anche degli stupri e degli omicidi.
Deriva dalla "Teoria della finestra rotta" che prevede che se le persone si abituano a vedere una finestra rotta, in seguito si abitueranno anche a vedere altre cose devastate senza reagire: riparando la finestra, si abitua la gente alla legalità.
Se l'idea è quella di arrivare a punire ogni infrazione di legge, indipendentemente dall’entità della trasgressione, a questo si arriva per gradi e cominciando dalle piccole cose.
In Italia il termine è stato stravolto dall'uso demagogico di partiti politici, senza alcuna relazione alla teoria che ne è alla base.
Il termine viene usato in Italia in generale o in riferimento a una particolare categoria di trasgressioni: si può ad esempio parlare di tolleranza-zero nei confronti del fumo.
La tolleranza zero viene tipicamente applicata dalle scuole, relativamente a certi ambiti quali la detenzione e l’utilizzo di droghe o di armi. Per esempio, uno studente trovato in possesso di droga o di armi in una scuola che applica la tolleranza-zero incorrerà immediatamente nella massima sanzione prevista. È chiaro che una tale politica richiede una normativa estremamente esplicita; una normativa confusa o generica potrebbe provocare altrimenti grosse conseguenze.
Da parte dei dettratori permangono molte perplessità sull'applicabilità e sull'utilizzo di politiche a tolleranza zero (termine che è spesso associato, non solo negli Stati Uniti d'America, a quello dell'ex sindaco di New York, Rudolph Giuliani), che tuttavia ha fatto registratre una straordinaria diminuzione degli omicidi. La maggior parte di queste politiche ha preso il via in seguito alla sparatoria della Columbine High School a Denver, in Colorado. L'esperienza insegna che la tolleranza zero produce buoni risultati solo nel breve periodo; questa strategia di ordine pubblico richiede impegni finanziari e tensione di risorse insostenibili nel lungo periodo e non solo per ragioni di ordine economico. Le campagne di legge e ordine, inoltre, sono sintomatiche, non curano le cause della devianza; la cura dei sintomi è monocorde, uguale per tutte le situazioni. Pugno di ferro con tutti e in ogni situazione: come curare il raffreddore con le stesse medicine della broncopolmonite. Ragazzini indisciplinati sottoposti allo stesso trattamento dei delinquenti pluri-recidivi. Così, peraltro, in teoria. La pratica è che la tolleranza zero colpisce solo i soggetti marginali. Gli ispanici e i neri a New york, i bambini di strada a Rio de Janeiro. Nei fatti, dunque, la tolleranza zero alimenta arbitri e, in alcuni casi, corruzione; soprattutto fomenta lo spettro di un nemico totalmente altro da etichettare e demonizzare e, così, induce deresponsabilizzazione.