Taro (fiume)
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Taro | |
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Lunghezza: | 126 km |
Portata media: | 30 m³/s |
Bacino idrografico: | 2.026 km² |
Altitudine della sorgente: | ca 1.300 m s.l.m. |
Nasce: | Monte Penna, sull'Appennino ligure |
Sfocia: | Po presso Gramignazzo (PR) |
Paesi attraversati: | Italia |
Il Taro è un fiume dell'Italia settentrionale lungo 126 km, che ha la sua sorgente sull'Appennino ligure e scorre per lo più in Provincia di Parma in Emilia Romagna.
Il suo bacino idrografico di 2026 km² comprende alcuni affluenti come i torrenti Ceno, Recchio e Stirone. Il Taro ed il Ceno nascono sulle pendici del monte Penna (1735 m), fra le province di Genova e Parma. La sua foce, dopo il passaggio vicino a centri come Borgo Val di Taro o Fornovo di Taro, è nel Po come affluente di riva destra e si trova nelle vicinanze di Gramignazzo.
Il fiume ha un regime tipicamente torrentizio, con importanti variazioni secondo la stagione. In estate è facilmente secco mentre in periodi piovosi raggiunge facilmente i 1000 m³/s, e anche il doppio per le piene eccezionali (dette centennali), come quella del 9 novembre 1982.
La valle del Taro era un tempo un passaggio importante attraverso gli Appennini. Era essa infatti percorsa dalla via Francigena, che conduceva a Roma i pellegrini e viaggiatori del nord-Europa.
Una parte del corso del Taro, 20 km compresi fra Fornovo di Taro e Ponte Taro, sulla via Emilia vicino a Parma, attraversa la zona protetta del Parco fluviale del Taro, istituito nel 1988. Questa zona si trova ai piedi degli Appennini, dove il letto del fiume si allarga ed è pieno di isolotti di sabbia e ghiaia. Questa è una fascia che si estende subito dopo la confluenza col Ceno, nel cono di deiezione del fiume, dove si ha una grande varietà botanica e ornitologica. Oltre il Taro si insinua nella Pianura Padana con i suoi meandri.
Il fiume ha dato il nome al Taro, vecchio dipartimento francese.
Nel corso dei secoli il letto del torrente ha subito alcune deviazioni: la più nota è quella nelle vicinanze di Sissa. Infatti nel Medioevo si hanno documenti che ci ricordano come il Taro fosse a est di Palasone e sfociasse nelle vicinanze di Coltaro.
[modifica] Ponti
Alcuni ponti che lo attraversano sono quello di Pontetaro , costruito da Maria Luisa d'Austria , il "ponte del Diavolo" , situato a Gramignazzo, chiamato così perché venne bombardato più volte ma resistette e il ponte di San Secondo dedicato a Giovanni Faraboli, inaugurato il 22 aprile 2004.