Takbīr
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Allāh Akbar (الله أَكْبَر), ovvero: "Dio è Sommo", è un'espressione che, nella religione musulmana, è spesso usata nel richiamo da parte del muezzin per ricordare ai fedeli l'inizio del periodo d'elezione utile ad assolvere l'obbligo della preghiera canonica (salat). L'espressione è impiegata anche prima dell'effettiva esecuzione della salat, oltre che in altre occasioni non religiose in cui si voglia ostentare la propria fede islamica in Dio.
Dalla radice araba <k-b-r>, che significa "essere grande", deriva una forma intensiva (kabbara), che vuol dire "essere più grande". Da questa, a sua volta, si può costruire il nome d'azione (takbīr - تَكْبِير) che, in sé e per sé, indicherebbe "il fatto d'essere più grande". Di fatto però essa coinvolge l'intera espressione Allāh(u) Akbar, così come la basmala identifica la frase Bi-sm(i) llāh(i) al-Rahman(i) al-Rahīm(i), cioè "In nome di Dio Clemente Misericordioso").
Il takbīr è una forma abbreviata della frase Allāhu Akbar min kulli shay' ("Allah è più grande di ogni cosa") e fu usata dal profeta Muhammad in occasione delle cerimonie funebri in cui si ricordavano le qualità religiose del defunto. Ancor oggi quattro takbīr accompagnano l'inumazione di ogni fedele musulmano sunnita, mentre gli sciiti ne pronunciano cinque.
Il takbīr è sovente usato anche nelle cerimonie del pellegrinaggio canonico (hajj), tanto in occasione dell'inizio dei riti quanto durante gli spostamenti fra Mecca e le località dei dintorni che si debbono visitare (Arafat, Mina, Muzdalifa, le aqaba, etc.), come pure nella spianata sacra della Ka'ba. Si raccomanda tuttavia che l'esclamazione non sia fatta a voce alta, ma solo mormorata.
La frase è presente nel Corano (ad es. LXXIV:3) ed è stata riprodotta per volontà del deposto dittatore Saddam Hussein anche sulla bandiera irachena, nella speranza di accreditarsi come un leader dall'accentuata sensibilità religiosa, e su quella iraniana, in cui è ripetuta per ben 22 volte. Inoltre, è anche il titolo dell'inno nazionale della Libia.
Per molti versi il takbīr ha parecchi punti di somiglianza intrinseci con l'espressione ebraica Alleluja, adottata poi anche dal Cristianesimo.
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