Smaragdo
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Smaragdo (morto nel 611), patrizio bizantino, fu nominato per due volte esarca di Ravenna, nei periodi (585-589) e (603-611). Talvolta è riportato nei documenti col nome di Smeraldo.
La sua carriera politica iniziò nell'anno 585, quando l'imperatore bizantino Maurizio I (582-602) lo inviò per governare Ravenna, dopo aver stabilito il riordinamento amministrativo dell'Esarcato d'Italia.
Si rivelò ben presto un esarca dal temperamento forte e deciso; è ricordato, in particolare, per la sua crudeltà nei confronti degli aderenti alla Controversia dei Tre Capitoli, che si volevano allontanare dal credo Ortodosso, guidati dall'arcivescovo di Aquileia.
Gli eccessi di Smaragdo continuarono tanto da indurre Maurizio I a richiamarlo in patria nel 589 ed a sostituirlo con l'esarca Romano.
L'imperatore bizantino Foca (602-610), subentrato per l'assassinio di Maurizio I, in un momento critico per Bisanzio, pensò bene di inviare di nuovo Smaragdo a governare Ravenna.
Dopo l'omicidio dell'imperatore Foca, Smaragdo fu sostituito nel 611 dall'esarca Giovanni I Lemigio e morì in patria nello stesso anno.
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