San Ivan Rilski
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Ivan Rilski (Skrino, 876 c.a - Rila, 18 agosto 946), bulgaro, fu fondatore del monastero di Rila ed è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa.
[modifica] Agiografia
Secondo le sue agiografie, quando i suoi genitori, gente pia e non molto ricca, morirono, egli distribuì tutti i beni che aveva ereditato ai poveri e ai malati e diventando monaco, abbandonò il paese nativo solo con una veste di pelle. Salì su una montagna alta e deserta e rimase a vivere lì in una capanna fatta di ramoscelli, nutrendosi di piante selvatiche. Dopo qualche tempo dei briganti lo scacciarono da quel posto.
Egli trovò allora una grotta profonda e rimase ad abitare lì per 12 anni. Dalla grotta si trasferì nel deserto di Rila in una tana scavata in un albero. Pregava continuamente, si nutriva di erba e non vedeva nessun volto umano. Un giorno alcuni pecorai lo scoprirono e così si sparse la voce e la sua fama crebbe e tanta gente andò a trovarlo.
Per sfuggire alla gente l'eremita abbandonò la sua quercia e si trasferì su una rupe alta ed inaccessibile. Qui egli trascorse sette anni sotto il cielo aperto, sopportando tutte le intemperie e pregando continuamente.
Il re Petar, cui arrivò la fama dell'eremita, volle andare a trovarlo, ma egli rifiutò l'incontro. La fama dell'anacoreta ha favorito la costruzione del monastero di Rila, noto in tutto il medioevo, durante il giogo ottomano e fino ai giorni nostri.
Il corpo di Ivan Rilski è stato con onori portato a Sredez (Sofia) è collocato nella chiesa di san Luca evangelista. Dopo qualche tempo i suoi resti sono stati trasferiti in terra magiara, da dove sono stati restituiti in un feretro d'oro di nuovo a Sredez.
Durante il regno di Ivan Asen II e patriarca Vasilij i suoi resti furono trasferiti a Tyrnovo (1238) in una chiesa dedicata al suo nome. Oggi le sue reliquie sono custodite nel monastero di Rila.
La sua festa liturgica ricorre il 1 novembre, secondo il calendario ortodosso bulgaro.