Discussione:Reato
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[modifica] Violazione di copyright
il testo rimosso dall'articolo era preso pari pari dal sito di una banca
- http://www.b4f.it/smartedit/referate/b/Diritto_Penale_Generale.doc
- google cache per miglior evidenza
Il testo che segue potrebbe comunque servire di spunto per chi volesse ampliare l'articolo. Stante la somiglianza di forma, è lecito sospettare che potrebbe venire dalla stessa fonte.
- Il reato, poi, è di evento o di mera condotta a seconda che per il suo perfezionamento sia necessario che si verifichi un evento naturale (es.: morte nell’omicidio [v. 575]) oppure sia sufficiente il compimento di una certa condotta attiva od omissiva (es.: l’evasione dal carcere [v. 385]).
In base alla condotta, i reati possono distinguersi in: reati a forma vincolata in cui l’attività esecutiva è rigidamente fissata dalla norma incriminatrice (es.: truffa [v. 640]); reati a forma libera (o causalmente orientati) in cui è sufficiente che la condotta sia idonea a cagionare l’evento previsto dalla norma (es.: omicidio [v. 575]). Si definiscono di pericolo quei reati in cui la condotta posta in essere dall’agente pone soltanto in pericolo il bene-interesse tutelato dalla norma incriminatrice, senza produrgli alcun danno (es.: strage [v. 422]); sono di danno quei reati nei quali la condotta deve effettivamente ledere il bene (es.: omicidio [v. 575]).
[modifica] Nuova definizione
Ho tolto alcune imprecisioni, e la scomposizione quadripartita del reato (visto che non è certo accolta dalla dottrina maggioritaria). Mi impongo di dar conto di tutte le teorie in questi giorni. Il testo precedente è cmq in cronologia.--Papesatan 09:28, ott 19, 2005 (CEST)
[modifica] Proposta
Proposta per la descrizione della struttura del reato:
[modifica] Struttura del reato
Dal punto di vista teoretico, il reato viene solitamente sezionato in vari macroelementi. In sostanza si dice che, per aversi reato, sono necessarie varie componenti. Naturalmente, la ricognizione dei vari elementi e la loro definizione precisa dipendono dal sistema giuridico di riferimento, poichè, in sostanza, non ci si può esimere dal considerare il diritto positivo. D'altro canto, sovente, le varie teorie di partizione del reato si atteggiano spesso ad avere valenza ontologica, quasi che il legislatore non potrebbe prescinderne, essendo esse categorie del pensiero, comuni a tutti gli uomini. In ogni modo ecco le due principali teorie, sommariamente distinte:
[modifica] Teoria bipartita
Secondo tale teoria, per sommi capi, il reato si sostanzierebbe di un elemento soggettivo e di un elemento oggettivo. A quest'ultimo farebbero capo tutti gli istituti descriventi il mero estrinsecarsi materiale e palpabile, oggettivo, vivente nel mondo esterno, del fatto di reato. Si ricordano, senza scendere nei dettagli: condotta, nesso causale, evento, offesa assenza di cause di giustificazione. L'elemento soggettivo, sarebbe, invece, la partecipazione responsabile dell'agente all' elemento oggettivo. Questa partecipazione assume diverse sfacettature e si manifesta, come è risaputo, in diversi gradi. Gli istituti che, sommariamente, sono ascrivibili a tale categoria sono la colpevolezza e l' esigibilità.
[modifica] Teoria tripartita
In buona sostanza, questa teoria differisce dalla precedente in quanto aggiunge ai due elementi precedenti un terzo: quello dell'assenza di cause di giustificazione, la c.d. categoria dell'antigiuridicità.
Note: non ho messo l'imputabilità nell'elemento soggettivo perchè credo non ne faccia parte, ho scritto solo colpevolezza e esigibilità perchè nella pagina colpevolezza c'è la distinzione degli ulteriori elementi. Serfalco 16:47, 6 gen 2006 (CET)
[modifica] Contravvenzione, delitto e semplicità.
Le due voci contravvenzione e delitto sono molto corte e contengono ognuna la spiegazione dell'altra. E' il caso di renderle ambodue un redirect al relativo sottoparagrafo della voce reato ? In questo modo si rende più semplice la manutenzione delle voci.
Nel manuale di stile si invita a usare un linguaggio semplice, è il caso di usare l'avverbio 'tralaticiamente' nel sottoparagrafo su citato ? --Armando Edera 23:12, 28 ago 2006 (CEST)