Ostruzionismo
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In Parlamento si chiama ostruzionismo il disegno dilatorio messo in atto dai gruppi di minoranza per ritardare o impedire l'approvazione di una legge.
Spesso l'ostruzionismo è di fatto il tentativo di stravolgere il gioco democratico e di imporre alla maggioranza la volontà di una minoranza e può essere sia tecnico o legale sia violento.
[modifica] Ostruzionismo tecnico
L'ostruzionismo è detto tecnico quando le minoranze fanno ricorso alle norme regolamentari ed agli usi parlamentari:
- propongono sospensive e pregiudiziali tendenti a rinviare o a bloccare la discussione
- iscrivono a parlare il numero più grande possibile di oppositori per discorsi lunghissimi
- presentano numerosissimi ordini del giorno ed emendamenti (ognuno dei quali va discusso e votato)
- richiedono frequentemente la verifica del numero legale (cioè che il numero dei parlamentari sia sufficiente a rendere valida una votazione provocando, in caso di esito negativo, il rinvio della seduta) costringendo, così, anche la maggioranza ad essere presente in aula, pure durante le sedute fiume (quelle cioè in cui l'Assemblea siede in permanenza, fino ad esaurimento della discussione).
L'ostruzionismo tecnico viene spesso giustificato come metodo di difesa delle minoranze parlamentari.
[modifica] Ostruzionismo violento
L'ostruzionismo è detto violento quando si fa ricorso allo scontro fisico (scontri, collutazioni,...) o l'interruzione e le intemperanze verbali con cui le opposizioni movimentano le sedute, forme di vera e propria violenza in cui si distinguono più spesso i gruppi di estremi avvilendo il parlamento.