Marcione
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Marcione fu un eresiarca cristiano vissuto nella prima metà del II secolo. Fu il primo a costituire un insieme di scritti, come blocco chiuso ed in antitesi con l'Antico Testamento.
Marcione era originario del Ponto. Verso il 138 si recò a Roma dove divenne un personaggio influente della chiesa romana, anche in virtù del fatto che, essendo facoltoso, contribuiva generosamente al suo mantenimento.
Marcione non presentò particolari speculazioni su cosmogonie varie; nell’opera perduta le Antitesi sostenne essenzialmente che il Dio-Geova delle Scritture ebraiche non fosse la stessa persona rivelata da Gesù dato che era inflessibile nella sua dispotica giustizia e che puniva le creature peccatrici mediante una guerra di sterminio condotta dal suo popolo, gli Ebrei.Gesu’ aveva invece rivelato, alla sua venuta, il vero Dio, il buon Padre che perdona ed ama e salva anche a costo di soffrire.
La sua dottrina presentava quindi una impronta diteistica in quanto prevedeva un Dio creatore dell’Antico Testamento e un Dio buono redentore del Nuovo Testamento.
Ritenendo che il messaggio autentico di Gesù fosse stato di proposito alterato dagli apostoli giudeo-cristiani, redasse un suo Canone, intorno al 140, nel quale inserì il solo Vangelo di Luca, però decurtato, gli Atti degli Apostoli e dieci Lettere di San Paolo depurando tutto il testo di ogni allusione positiva agli Ebrei o all' Antico Testamento.
Il marcionismo si costituì in anti-chiesa con propri vescovi. Se ha avuto un merito è stato quello di stimolare la formazione del Canone del Nuovo Testamento; per contro ha avuto l’effetto di incrementare il potere del vescovo di Roma.
Indice |
[modifica] Il Canone Marcionita
Risalente al 140 circa il suo canone è costituito in due parti: un vangelo costituito esclusivamente da frasi presenti anche nel vangelo secondo Luca ma lungo 3/4 rispetto all'originale, del quale il contenuto è noto solo grazie alle citazioni presenti negli scritti di coloro che tentarono di contestarne la validità (famoso il Contra Marcionem di Tertulliano, tra tutti) in quanto gli originali sono andati perduti anche a causa della condanna per eresia ed alla conseguente distruzione dei testi "eretici" da parte della chiesa cristiana di quel periodo; la seconda parte del testo sacro è costituita da una decina di lettere di San Paolo.
[modifica] La dottrina marcionita
La dottrina marcionita (della quale non possediamo documenti originali, ma che possiamo ricostruire dalle opere degli eresiologi soprattutto dall'Adversus Marcionem di Tertulliano) si accenta nell'antitesi tra l'Antico e il Nuovo Testamento. L'interpretazione strettamente letterale della cosmogonia biblica e della Storia Sacra induceva Marcione a ritenere che il « Dio giusto » dell'Antico Testamento non potesse identificarsi con il Dio Padre, buono, misericordioso, amante delle proprie creature di cui parla il Vangelo: l'autore di un mondo riboccante di mali e di un uomo pieno di imperfezioni non poteva essere che un Dio a sua volta imperfetto, un demiurgo inferiore al proprio compito, il quale, per correggere in qualche modo la sua opera mancata, avrebbe tentato di mantenervi un certo ordine, instaurando una legge inesorabile sostenuta da sanzioni tremende e crudeli ispirate alla legge del taglione, capaci di colpire il peccatore nella sua discendenza fino alla quarta generazione. A liberare l'uomo dalla tirannia di questa divinità imperfetta sarebbe intervenuto a un certo momento (precisamente nel XV anno del regno di Tiberio) il « Dio buono », « straniero », perché estraneo alla materia e alla sua manipolazione (per la materia e per la vita, alla cui origine stanno atti, secondo lui, osceni e ripugnanti, Marcione prova un'avversione irresistibile) e fino allora sconosciuto, inviando sulla terra il proprio spirito in un corpo apparente. Questi (Cristo, che non è il Messia atteso dagli ebrei) proclama la nuova legge d'amore e riscatta l'umanità dal pesante giogo del suo creatore. Il seguace di Cristo che ha ricevuto il battesimo, per rendersi degno di questa redenzione, dovrà affrancarsi al massimo dalla materia, rinunciando ai beni e ai piaceri terreni e soprattutto al matrimonio che, con la procreazione, continua l'opera del t Dio cattivo ». L'eresia ebbe notevole diffusione e si protrasse per diversi secoli, sebbene andasse degenerando e scindendosi in varie sètte: il demiurgo o Dio cattivo si venne confondendo con il principio del male o Satana, e i due dèi, che nella dottrina originaria non erano mai entrati in aperto conflitto, si confusero con i due princìpi opposti del bene e del male, in eterno contrasto fra loro, degli gnostici e dei manichei; anzi il marcionismo divenne uno dei principali veicoli dello gnosticismo e del manicheismo. M. scrisse due opere principali: le Antitesi, di cui conosciamo soltanto il titolo: conteneva un raffronto fra l'Antico e il Nuovo Testamento e la dimostrazione della loro antiteticità; l'Instrumentum, una nuova Bibbia creata da Marcione con esclusione dell'Antico Testamento e l'accettazione parziale del Vangelo di S. Luca. Esso ospitava pure 10 lettere di S. Paolo, in parte alterate, il cui complesso prese il nome di Apostolicon.
[modifica] Le Antitesi, i testi
Che siano scritti suoi originali o che siano rimaneggiamenti di testi precedenti non è dato sapere, ma è certo che solo dopo l'operato di Marcione nel mondo paleocristiano si comincerà a parlare della necessità di un canone di testi specifici cristiani, che verrà chiuso in modo definitivo solo nel IV secolo.
Alcuni studiosi come John Knox ritengono che l'odierno vangelo secondo Luca sia da considerarsi scritto da qualcuno che ha letto il vangelo marcionita o quantomeno l'ipotetica fonte da cui questo è tratto (fonte che comunque si esclude possa essere il vangelo secondo Luca).